Chelsea, Giroud: "Sarri? Non decido io la formazione. Stare in panchina non mi piace, ma non mi arrendo"

Premier League

L'attaccante del Chelsea non è contento delle poche presenze da titolare e il probabile arrivo di Higuain a Londra potrebbe ulteriormente ridurgli lo spazio: "Con Sarri non è stato facile. Ho bisogno di continuità per essere competitivo, ma non mi arrendo e lavoro duramente"

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L'arrivo nel gennaio dello scorso anno per sostituire il partente Batshuayi e affiancarsi a Morata. Un buon girone di ritorno, condito da tre gol e, soprattutto, le due reti in FA Cup per trascinare il Chelsea in finale e chiudere l'annata con un trofeo. In estate l'indimenticabile gioia Mondiale e poi il ritorno a Londra sotto gli ordini di un nuovo allenatore. Olivier Giroud ha approcciato benissimo la sua nuova avventura ai Blues, ma col passare del tempo ha trovato sempre meno spazio e il probabile arrivo di Higuain alla corte di Sarri è destinato a ridurgli ulteriormente lo spazio. Una situazione che il francese fatica ad accettare: "Non sono io a decidere la formazione iniziale, ma ovviamente ognuno di noi vuole sempre giocare - afferma la punta 32enne a Espn -. Non sono certamente felice di rimanere in panchina, ma tengo la frustrazione per me e cerco di trasformarla in energia positiva per lavorare duro in allenamento". L'attaccante transalpino, infatti, è partito dal primo minuto solo due volte nelle ultime 8 giornate, in cui gli è stato preferito Morata o Hazard nel ruolo di falso nueve, e quella realizzata contro il Tottenham - inutile ai fini del risultato - resta l'unica rete personale di questa Premier. "Ogni volta che gioco dall'inizio provo a portare qualcosa alla squadra, a fare la mia parte, ma di queste 14 partite ne ho giocate forse solo la metà da titolare, quindi è un po' difficile trovare continuità - aggiunge -. Devi giocare qualche partita di seguito per essere competitivo, nell'ultimo mese non è stato affatto semplice". Giroud fa, poi, un passo indietro e racconta il primo periodo con la nuova maglia: "I primi sei mesi sono stati molto buoni - spiega -. Avevo bisogno di lasciare l'Arsenal perché Arsene Wenger voleva giocare con un diverso tipo di attaccante. Il mio tempo ai Gunners era finito e sono stato molto contento di firmare per un grande club come il Chelsea. Mi sono ambientato molto bene, è come se facessi parte di questa squadra da tempo. Mi sono integrato con i compagni, ho giocato un po' di partite e abbiamo vinto la FA Cup. Poi ho avuto l'opportunità di andare alla Coppa del Mondo ed è stato fantastico. Quando sono tornato, invece, è stato un po' diverso: c'era un nuovo allenatore e ho dovuto ricominciare, dimostrargli che sono pronto per giocare in questa squadra. Onestamente è stato un po' difficile, in particolare l'ultimo mese, ma continuerò a lottare per trovare il mio posto".

Ritorno all'Emirates

Il prossimo match del Chelsea è in programma contro l'Arsenal. Un derby a cui difficilmente Higuain riuscirà a partecipare, con Sarri che potrebbe decidere, dunque, di affidarsi a Giroud. "Sarà un momento speciale per me: la prima volta che tornerò all'Emirates da quando mi sono trasferito a Chelsea - conclude il francese -. Non vedo l'ora che si giochi questa partita. Abbiamo bisogno della vittoria per tenerli lontani da noi. Avremo un'opportunità importante per metterli a nove punti di distanza, ma personalmente sarà una sfida speciale. Per i Gunners dimenticare ciò che ha fatto Wenger in tutti questi anni non è facile, ma penso che Emery si sia ambientato bene. I giocatori apprezzano la sua filosofia di gioco e sono abbastanza contenti. Dovranno avere pazienza, ma ciò che è certo è che avranno un futuro roseo".