La serata del Camp Nou riserva l'omaggio alla Chapecoense, squadra brasiliana vittima del disastro aereo dello scorso 28 novembre. Calcio d'inizio battuto dai superstiti Neto e dal portiere Follmann al quale è stata amputata la gamba destra. Poi l'ovazione per Ruschel al rientro in campo dopo 252 giorni
In pochi ricorderanno il 5-0 finale a favore del Barcellona, d’altronde i 64.705 spettatori del Camp Nou hanno omaggiato in primis la Chapecoense, squadra brasiliana decimata dalla tragedia aerea dello scorso novembre in cui morirono 71 persone. Ecco perché la cronaca del match è seconda solo alle emozioni riservate dalla presenza dei tre sopravvissuti Neto, Follman e Ruschel -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
Serata speciale al Camp Nou, teatro dell’omaggio ai brasiliani della Chapecoense balzati alle cronache lo scorso 28 novembre: in viaggio verso Medellin per disputare la finale di Copa Sudamericana contro l’Atletico Nacional, la ‘Chape’ venne spazzata via dall’incidente aereo che provocò 71 decessi. Solo 6 i superstiti tra i quali i tre calciatori presenti a Barcellona -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
Assegnata ad honorem la Copa Sudamericana alla Chapecoense su proposta dell’Atletico Nacional, la nuova ‘Chape’ si è ricomposta nel ricordo della squadra che aveva stupito il Sud America e commosso il mondo intero. L’unico legame tra passato e presente restano i tre sopravvissuti al disastro: Jakson Follmann, Neto e Alan Ruschel -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
Tornata in campo a distanza di due mesi dalla tragedia per un’amichevole con il Palmeiras, la Chapecoense ha preso parte alla Copa Libertadores e ricevuto l’invito dal Barcellona per disputare l’edizione del Trofeo Gamper. Prima del fischio d’inizio Neto non è riuscito a trattenere le lacrime -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
Jakson Follmann, portiere 25enne con un passato nel Gremio e nella Juventude, ha subìto l’amputazione della gamba destra a seguito dell’incidente. Presente al Camp Nou con una protesi, aveva già ribadito il desiderio di vestire la maglia della nazionale brasiliana paraolimpica -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
Classe 1985 e dal 2015 in forza alla ‘Chape’, Neto aveva invece riportato un trauma cranico e diverse fratture esposte dopo la tragedia di Medellin. Ad aprile è tornato ad allenarsi con i compagni a 5 mesi da quel volo maledetto, lui che spiegò di aver sognato l’incidente il giorno precedente -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
Proprio Neto e Follmann hanno battuto un simbolico calcio d’inizio della sfida sotto gli occhi di Iniesta e del Barcellona sommersi dall’affetto del pubblico del Camp Nou -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
"Questa voglia di continuare a giocare a pallone è davvero sorprendente e coraggiosa - ha scritto sui social il portiere blaugrana Ter Stegen all’indirizzo del collega Follmann -. Se è il tuo obiettivo vorrei aiutarti a raggiungerlo" -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
Incasso devoluto allo sfortunato club brasiliano, protagonista di una serata da ricordare a Barcellona contro Messi e compagni. Prima del fischio d’inizio, naturalmente, la scena è stata tutta per la Chapecoense -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
A disputare l’incontro con tanto di fascia di capitano al braccio è stato invece Alan Ruschel, 27enne terzino brasiliano e terzo sopravvissuto della tragedia. Per lui si è trattato del ritorno in campo a distanza di 252 giorni dal 28 novembre 2016, data purtroppo indelebile nel calcio sudamericano e non solo -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
Sincero l’abbraccio tra capitani con Leo Messi, campione con il quale ha scambiato la maglia all’intervallo. La stessa Chapecoense aveva così commentato il suo ritorno in campo: “È un passo importante per il suo recupero e per la ricostruzione del club” -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
Al momento della sostituzione il Camp Nou ha riservato l’ennesima ovazione per Alan Ruschel, difensore che aveva raccontato la sua esperienza: “Sono nato di nuovo e questo è stato un miracolo di Dio. Se provo a cercare una spiegazione non la trovo. E' un miracolo e posso solo ringraziare il Signore per avermi concesso una seconda opportunità di vivere” -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
In lacrime come gran parte dei compagni, lui che ha superato una lesione vertebrale a seguito dello schianto, raccontava: “Non posso dire che sia finita, è una ferita che mi porterò dietro, e ho cicatrici nel corpo e nella mente che mi ricorderanno quel giorno per sempre, e tutte le persone che ci hanno lasciato” -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
“ Di quei momenti non ricordo quasi niente, ma ciò che fa più male è la ferita dell'anima – spiegava Ruschel -, vorrei che fosse un incubo, e che quindi finisse, ma non succederà. Cerco forza nella preghiera, perché sono religioso, e nella mia famiglia, che ha bisogno di me” -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
Sicuramente la serata a Barcellona l’avrà reso felice: “Giocando nel Camp Nou realizzo un sogno - sottolineava -, non solo mio ma di tanta gente, della mia famiglia, di mia moglie, dei miei amici e di tutti quelli che hanno pianto per me. Ecco perché sarò felice di vivere un momento del genere e di affrontare Messi, il miglior giocatore del mondo” -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni
Ecco perché il 5-0 finale del Barcellona con i gol di Deulofeu, Busquets, Messi, Luis e Denis Suarez resterà solo a beneficio della storia del Trofeo Gamper. Il 7 agosto 2017 è piuttosto la serata magica della Chapecoense e dei suoi eroi sopravvissuti alla tragedia. Ruschel ha ritrovato il campo, ora attendiamo che siano Neto e Follmann a raggiungere i rispettivi traguardi e dimenticare l’incubo di quel 28 novembre -
Barcellona, omaggio alla Chapecoense. A vincere sono le emozioni