Clamoroso finale in una partita della Divisão de Honra Distrital, serie minore portoghese: un'invasione di campo dei tifosi accende il litigio tra i componenti delle due squadre, i Dragões Sandinenses e il Gulpilhares
Invasioni, calci e pugni. Arrivano dal Portogallo le ultime spiacevoli scene di violenza che hanno caratterizzato il finale di partita tra Dragões Sandinenses e Gulpilhares, formazioni di Divisão de Honra Distrital, una serie minore portoghese. La sfida si è conclusa con il 2-1 dei padroni di casa, successo fondamentale per l’obiettivo promozione proprio a danno dei rivali cittadini, e pare sia stato proprio il gol della vittoria - segnato a tempo scaduto - a innescare la lite che ha coinvolto oltre 40 persone tra giocatori, staff e tifosi. Quest'ultimi, infatti, hanno effettuato l'invasione di campo che ha contribuito a surriscaldare il clima e rendere caotica la situazione in campo. La polizia ha provato ad intervenire, ma si è reso necessario l'aiuto dei rinforzi per placare gli stati d'animo allo stadio Tourão di Vila Nova de Gaia. Alla fine, comunque, non ci sono stati arresti e nessuno dei protagonisti è finito in ospedale, vista la ridotta gravità delle lesioni, ma la squadra ospite è stata costretta ad abbandonare lo stadio scortata dalle forze dell’ordine. Le polemiche sono continuate anche nelle ore successive, con i due presidenti che hanno fornito versioni contrapposte su quanto accaduto. “Uno del Gulpilhares ha provocato la rissa – ha tuonato Manuel Gomes, presidente dei Dragões -. Avevamo già ricevuto un pessimo trattamento in casa loro. C’è un loro giocatore che ha strappato una nostra maglia dopo che abbiamo segnato il gol del 2-1, poi hanno colpito mio figlio che è un allenatore. Non è un caso che siano stati espulsi due giocatori del Gulpilhares e nessuno dei Sandinensen”. Diversa la testimonianza di Rui Silva, numero uno del club ospite: “Sembriamo persone cattive quanto in realtà siamo buoni – ha risposto -. Dopo il secondo gol dei nostri avversari, c’è stata un’invasione di campo dei tifosi e i nostri sono stati picchiati. Il numero di poliziotti non era adeguato: c’erano quattro poliziotti e più di 500 tifosi. L’arbitro non ha fischiato subito la fine, ma solo dopo che era scoppiata la lite. Se sto dicendo una bugia, smetterò di essere presidente del Gulpilhares. I miei giocatori sono stati picchiati e sì, hanno risposto”.