L’asciugamano di Adrian e le altre scaramanzie nel mondo dello sport. FOTO
Dopo aver parato il rigore decisivo che ha consegnato al Liverpool la Supercoppa Europea, Adrian ha subito preso in mano il suo adorato asciugamano giallo e non l’ha più abbandonato. Un talismano che il portiere spagnolo è solito tenere dietro la porta durante le partite. Nella storia del calcio, e dello sport in generale, sono tanti i gesti scaramantici. Eccone alcuni dei più celebri
ADRIAN E IL TALISMANO DELL'ASCIUGAMANO
Il Liverpool ha vinto la Supercoppa europea e il volto simbolo della serata di Istanbul è quello del portiere Adrian: il numero uno dei Reds ha mostrato un talismano, il suo asciugamano giallo. È solo l'ultima scaramanzia nel mondo dello sport: ecco alcune delle più famose
L'ASCIUGAMANO DI ADRIAN: "Credere in se stessi è la cosa migliore per avere successo", è la scritta sull'asciugamano giallo che ha portato fortuna al portiere spagnolo nella finale di Istanbul
LA CAREZZA DI BURKI: piuttosto scaramantico anche il numero uno del Borussia Dortmund, che prima di ogni partita prende in mano il pallone e lo accarezza con i guantoni
L'ACQUA SANTA DEL TRAP: immancabile l'acqua santa esibita dall'allora ct della Nazionale, Giovanni Trapattoni, al Mondiale 2002 in Corea. Rito che non portò molta fortuna agli Azzurri...
INZAGHI E I PLASMON: nella sua biografia Andrea Pirlo, suo ex compagno al Milan e in Nazionale, ha rivelato che Superpippo mangiava per scaramanzia i tipici biscotti dei neonati prima delle partite. Lo faceva di nascosto, chiuso in bagno
MARIO GOMEZ E L'INNO: un giorno, quando giocava nelle selezioni giovanili della Germania, decise di non cantare l'inno e segnò un gol. Da quel momento non lo canterà più, nemmeno con la Mannschaft
ANCHE PER ROSICKY... NIENTE INNO!: l'ex fantasista di Arsenal e BVB cantava "Kde domov muj?", "dov'è la mia casa?", ma la Repubblica Ceca non vinceva mai. E allora decise che non avrebbe più cantato l'inno nazionale
KOLO E L'INGRESSO IN CAMPO: guai a entrare in campo dopo Kolo Touré: l'ivoriano doveva sempre essere l'ultimo della sua squadra
IL BACIO BLANC-BARTHEZ: un rito che portò benissimo alla Francia nel Mondiale di casa del 1998: Laurent Blanc e il bacio alla zucca pelata di Fabien Barthez. I transalpini vinceranno l'edizione iridata casalinga, battendo in finale il Brasile di Ronaldo
LE MANIE DI LOBANOVSKY: leggenda del calcio ucraino e maestro in panchina per tanti talenti passati dalla Dynamo Kiev. Lobanovsky aveva molte manie, tra cui quella del numero 13: nella rosa delle sue squadre non ci sarebbe mai dovuto essere
I RITI DI CRUIJFF: ai tempi dell'Ajax il numero 14 aveva l’abitudine di schiaffeggiare nella pancia il portiere Gerrit Bals. Non solo: Johan sputava la gomma da masticare nella metà campo avversaria prima del match
LA PREGHIERA DI VALENTINO: ormai celebre il rituale di Rossi, che prima di salire in sella alla sua moto è solito accucciarsi al suo fianco e spendere con "lei" qualche parola. Una sorta di preghiera prima di entrare in pista
VETTEL E IL BATTESIMO: nel 2017 era Gina, l'anno dopo è diventata Loria, oggi si chiama Lina. Si tratta del classico battesimo annuale di Sebastian Vettel, che ogni stagione cambia nome alla sua vettura
TUTTI I SOPRANNOMI DELLE MACCHINE DI VETTEL
NADAL E LE BOTTIGLIETTE: nel tennis il più scaramantico del circuito è sicuramente Rafa Nadal. Le bottigliette a bordo campo sono sempre allineate al posto giusto. Un rito scaramantico che lo accompagna dall'inizio della carriera
I PANTALONCINI DI MJ: la leggenda narra che Michael Jordan abbia giocato per tutta la carriera con i pantaloncini della North Carolina, la sua Università. Un modo per portare sempre con sé il proprio passato
IL PRE PARTITA DI RONDO: il giorno della partita il playmaker dei Lakers si fa 5 docce, l'ultima 45 minuti prima di entrare in campo. Non solo: beve 5 bottigliette d'acqua nel viaggio verso il palazzetto e si infila un tubetto di balsamo per le labbra nei calzini. Il motivo? Odia avere le labbra secche quando gioca
IL "CHALK TOSS" DI LEBRON: King James lo ha fatto per anni, prima di abbandonarlo nelle ultime stagioni. Prima di ogni partita si metteva sulle mani della polvere di gesso (per avere maggiore presa sul pallone) e lanciava in aria quella in eccesso, tra gli sguardi e le macchine fotografiche dei tifosi sugli spalti
RUSSELL WESTBROOK: tantissimi giocatori NBA hanno un proprio rito scaramantico pre-partita, e Westbrook non fa eccezione. Prima di ogni gara scatta verso il pubblico e urla tutta la sua rabbia, un modo per caricare lui e i suoi tifosi. È noto anche che mangia un sandwich al burro di noccioline e marmellata tagliato perfettamente in diagonale, e guai se non è così!
TIM DUNCAN: il nuovo assistente allenatore dei San Antonio Spurs era solito stringere il pallone prima di ogni palla a due, un gesto scaramantico diventato iconico nel Texas
STEPH CURRY: famosissimo anche il rituale del numero 30 di Golden State. Al termine del suo riscaldamento nelle partite in casa, si fa passare il pallone dall'addetto alla sicurezza e tira dal tunnel che porta agli spogliatoi, a circa 15 metri di distanza dal canestro. E il più delle volte entra anche...
