Liverpool, Klopp contro la Superlega: "Le persone non sono felici e lo posso capire"

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Il Liverpool è tra i club della Superlega, eppure Klopp conferma di non gradire questa nuova competizione: "Sulla Superlega la mia opinione non è cambiata. Le cose più importanti del calcio sono i tifosi e la loro squadra, e dobbiamo assicurarci che niente si metta in mezzo tra di loro. Mi piace l’aspetto competitivo del calcio, mi piace l’idea che il West Ham abbia una chance di giocare in Champions nella prossima stagione. La gente non è felice di questa situazione e posso capirla"

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Tra i club che hanno portato alla scissione della Superlega ci sono sei squadre inglesi, compreso il Liverpool. Eppure Jurgen Klopp, allenatore dei Reds, non nasconde di essere contrario alla creazione di questa nuova competizione. Concetto che ha ribadito in occasione del match contro il Leeds: "Sulla Superlega le mie sensazioni non sono cambiate, la mia opinione non è cambiata. Ne ho sentito parlare mentre preparavamo la partita contro il Leeds. Al momento sappiamo poche cose, non abbiamo troppe informazioni onestamente. Sono più o meno le stesse cose che potete leggere sui giornali. È una situazione difficile da analizzare. Le persone non sono felici e lo posso capire. Non ho molto in più da dire, perché io e giocatori non siamo stati coinvolti in alcun processo decisionale. I fatti sono chiari a tutti e ora dobbiamo solo aspettare ulteriori sviluppi".

"Niente si metta in mezzo tra i tifosi e la squadra"

Klopp porta avanti il principio del merito sportivo contro la Superlega: secondo l'allenatore tedesco, la partecipazione a una competizione dovrebbe sempre essere determinata dai risultati sul campo: "Mi piace l’aspetto competitivo del calcio, mi piace l’idea che il West Ham possa giocare in Champions nella prossima stagione. Certo, non lo vorrei perché preferire che ci andassimo noi, ma mi piace il fatto che abbiano una chance. Non è una situazione facile da spiegare, però una cosa la voglio dire: il Liverpool è molto di più di una serie di decisioni, le cose più importanti del calcio sono i tifosi e la loro squadra, e dobbiamo assicurarci che niente si metta in mezzo tra i tifosi e la squadra". Klopp resta quindi un sostenitore della Champions League, piuttosto che della Superlega: "Ho 53 anni ed è da quando sono un professionista che esiste la Champions League, credo fosse il 1993, non sono sicuro… Il mio obiettivo è sempre stato giocarla, come giocatore non è stato possibile, ma da allenatore sì. È sempre stato un mio obiettivo allenare una squadra in questa competizione. Mi sembra evidente che non abbia nulla contro la Champions League".

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"I miei giocatori non hanno fatto nulla di male"

Infine, Klopp analizza la complicata situazione del Liverpool in Premier: dopo il pareggio contro il Leeds, in questo momento i Reds sono sesti in classifica e quindi fuori dalla zona Champions. "Ho sentito che qualcuno ha messo degli striscioni all’esterno di Anfield, non capisco perché. I giocatori non hanno fatto nulla di male, se non perdere o pareggiare alcune partite – spiega l’allenatore tedesco –. Come ho detto, vogliamo qualificarci per la Champions League della prossima stagione. Dobbiamo rimanere uniti, non mi piace neanche il fatto che persone di altri club usino il nostro inno contro di noi, possiamo dimostrare che non cammineremo da soli in questo momento (come recita l'innno del Liverpool, 'You'll never walk alone', ndr). Ci sono cose che dobbiamo risolvere, ovviamente, ma non hanno nulla a che fare con il calcio, non hanno nulla a che fare con il rapporto tra i tifosi e la squadra. È importante che in questi momenti duri si rimanga uniti. Questo non significa che dobbiamo essere d’accordo su tutto. Ripeto, i ragazzi non hanno fatto nulla di sbagliato, a parte non vincere alcune partite, voglio essere sicuro che tutti lo sappiano".