Superlega, Commisso contro le tre grandi, alleate in Lega Serie A: "Dovevano dircelo"

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Sulla questione del no ai Fondi, fino alla richiesta di dimissioni per Dal Pino, la Fiorentina è sempre stata schierata con Juve, Milan e Inter, e ha sempre votato allo stesso modo, evidentemente senza avere valutato la possibilità che le tre grandi potessero partecipare al progetto Superlega. Ora Commisso sembra pentirsi: "Dovevano dircelo", sostiene in un’intervista rilasciata al canale ufficiale del club viola, nonostante nell’ambiente del calcio, e su molti organi di stampa, la notizia non fosse certo segreta

"Il comportamento delle 12 squadre della Superlega è stato irrispettoso, io sono entrato nella Serie A rispettando le regole e il sistema calcio non solo italiano, ma anche europeo. Dopo che ho messo tutti questi soldi non va bene, a me, ai nostri tifosi, alla Fiorentina. Sanzioni ai tre club italiani scissionisti? Io voglio la garanzia che una cosa così non succeda mai più". Rocco Commisso, attraverso i canali ufficiali della Fiorentina, si schiera contro il progetto della Superlega. "Sul campo siamo nemici, ma nel business dobbiamo essere tutti alleati per il bene del nostro calcio. Come mai questi club non hanno consultato i loro tifosi? Come mai Juve, Inter, Milan non mi hanno mai parlato di questo progetto? Come mai non c’è stata trasparenza? Quelle 12 società prima del Covid avevano ricavi da quasi 600 milioni di euro annui, la Fiorentina invece 90. Non gli bastano questi soldi?". Dichiarazioni che vanno controcorrente rispetto alle preferenze espresse in Lega Serie A dal presidente viola, che ha sempre votato a favore di Juve, Inter e Milan. "Sono andato via dagli Stati Uniti per venire in Italia perché mi piace il calcio qui, con tutti i suoi valori, i suoi principi, la meritocrazia, i rischi. Non mi piace il calcio chiuso come è in America, un calcio senza promozioni e retrocessioni. Sono venuto in Italia per amore di questo sport e oggi sto soffrendo più di tutti - spiega Commisso -. Ai tifosi voglio dire che porterò avanti delle battaglie per voi, sono nato in Italia e voglio che il nostro calcio resti lo stesso che ho vissuto da bambino".