
Maradona, dai murales alle statue: tutti gli omaggi per Diego. FOTO
Da Napoli ai quartieri popolari di Buenos Aires e negli angoli più disparati del mondo sono tantissimi gli omaggi per Diego Armando Maradona. Dall'intitolazione dello stadio San Paolo ai murales e alle statue, ecco i tributi più significativi alla memoria del fuoriclasse argentino, scomparso a 60 anni il 25 novembre del 2020

STADIO "MARADONA". Il 26 novembre del 2020, all'indomani della scomparsa di Diego Armando Maradona, l'amministrazione comunale di Napoli annuncia - a "furor di popolo" - di aver intrapreso l'iter per intitolare l'impianto all'ex capitano azzurro. Otto giorni dopo, il 4 dicembre, l'approvazione della delibera di giunta per il cambio di denominazione, accolta dal prefetto. Il San Paolo diventa così "Stadio Maradona".

Il 10 dicembre, giorno del debutto del Napoli nello stadio intitolato a Maradona, prima della sfida di Europa League contro la Real Sociedad Lorenzo Insigne e compagni rendono ancora una volta omaggio al "Diez".

LE STATUE. Diego visto come un dio greco. "D10S", la scultura in dimensioni naturali di Domenico Sepe è pronta a ricevere l'abbraccio del popolo napoletano insieme a un'altra opera in bronzo: posizionate, a distanza di qualche giorno, una all'interno e un'altra all'esterno dello stadio.

"IL SOGNO DELL'EROE". Una terza statua fa invece già bella mostra dal 24 novembre nel Giardino delle Camelie del Museo archeologico nazionale di Napoli. L'opera - realizzata da Christian Leporino - si intitola "Il sogno dell'eroe" e fa parte della collezione permanente del MANN. È alta circa tre metri, modellata in argilla, gesso e cera, fusa in bronzo. Si tratta di una vittoria alata, che riecheggia un'antica Nike ed è sostenuta ed abbracciata dal Diego bambino, che sognava di diventare immortale, come un Dio del calcio.

Da Napoli all'Argentina di Diego. Il 3 giugno, all'esterno dell'Estadio Unico Madre de Ciudades di Santiago del Estero era stata inaugurata un'altra statua dedicata a Maradona.

L'OMAGGIO DI MESSI. A presenziare all'inaugurazione Leo Messi e tutta la nazionale Albiceleste, impegnata in quei giorni nella sfida di qualificazione ai Mondiali 2022 contro il Cile.

DIEGO NEL PRESEPE. Immancabile la nuova "statuetta" di Maradona nella via dei presepi, San Gregorio Armeno, realizzata da Gennaro Di Virgilio in occasione del primo anniversario dalla scomparsa del campione.

METRO "MARADONA". Il 5 dicembre dell'anno scorso la stazione della Cumana "Mostra-Stadio Maradona" è stata intitolata a Diego, ridisegnata con una serie di murales che raccontano il Pibe de Oro e la storia del club azzurro dalla sua nascita ai giorni nostri.

All'inaugurazione il presidente Aurelio De Laurentiis, accompagnato da Victor Osimhen. "È una sensazione straordinaria passeggiare ripercorrendo la storia di questo Napoli, reso ancora più glorioso da questa stella caduta che è Maradona - le parole del numero uno della società - Diego campeggia con una corona in testa, proprio come un re".

IL NUOVO DIEGO DI JORIT. "Ho cominciato a 24 anni quando ero al Barcellona. E' stato l'errore più grande della mia vita. La droga uccide e sarei morto se avessi continuato. Ora sono 13 anni che non tocco più nulla e la mattina mi sveglio felice". Con questa citazione di Maradona, nel dicembre del 2020 Jorit presenta il suo ultimo lavoro, un primissimo piano dell'asso argentino che ha ritratto a Quarto, nel Napoletano.

Jorit - dal suo account Facebook - ricorda anche che "su una fermata del treno che collega Quarto a Napoli qualcuno scrisse: 'Quarto si droga per difesa psichica'. Ho visto troppe persone andare sotto, alcune morire, alcune perdere la testa. Dobbiamo costruire un futuro in cui sostituire la droga con i sogni: "Quarto sogna, Quarto lotta". E Diego ha tanto da insegnarci anche in questo". Il lavoro dell'artista è cominciato il 25 dicembre su un'impalcatura montata davanti al grande muro, concluso in appena 10 giorni.

Poi rifinisce l'opera con una scritta: "Tu lo chiami Dio ma io non lo conosco, vive in cielo il tuo dio e noi siamo in un fosso, il mio D10 non giustifica le contraddizioni, lui si schiera e combatte, non rimanda al domani, lui non deve incarnare le mie aspirazioni lui mangia con me procediamo a tentoni. Tu lo chiami dio, ma il mio D10 non vive in cielo non sa neanche volare se ho bisogno di lui non lo devo pregare non divide le acque non moltiplica i pani. Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires".

È il secondo affresco che Jorit dedica a Maradona dopo quello di San Giovanni a Teduccio del 2017, un'immagine enorme che prende l'intera facciata di un edificio di 10 piani.

DIOS UMANO. "Diego e Niccolò", opera cominciata nel 2017 da Jorit e completata l'anno seguente sulle facciate cieche del cosiddetto "Bronx", tristemente famosa per episodi legati all'attività criminale.

"HASTA SIEMPRE DIEGO". Uno striscione bianco di grandi dimensioni, appeso sul murales dedicato ad Antonio Gramsci in via Canova a Firenze: era stato questo invece il modo in cui Jorit - impegnato il 25 novembre a completare l'opera nel capoluogo toscano - aveva voluto salutare per l'ultima volta Maradona.

DIEGO AL RIONE SANITA'. In uno dei vicoli più popolari di Napoli - lo stesso che aveva dato i natali a Totò - l'artista Raffaele Liuzzi (Raffo ART) ha riprodotto il volto di Maradona degli anni più belli in maglia azzurra.

"Il tuo volto dipinto a testa ALTA", scrive l'artista sui suoi profili social. "Napoli ti piange perché abbiamo perso il numero 10, nonché numero 1 del nostro cuore. Simbolo di vittoria eterna".

PIAZZETTA "MARADONA". Dalla morte di Diego, il murales di via Emanuele de Deo - disegnato per lo scudetto del 1990 e restaurato nel 2016 - è diventato sempre di più meta di "pellegrinaggio" di tifosi o semplici turisti, che rendono ogni giorno omaggio in centinaia al campione argentino.

DIEGO E DALMA. "Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires". La scritta campeggia sul murales creato pochi giorni dopo la morte di Maradona da Mario Casti sul muro esterno del centro sportivo Paradiso, nel quartiere Soccavo, "culla" degli azzurri campioni d'Italia. Quella bambina è Dalma, una delle due figlie femmine di Diego.

In Argentina gli omaggi a Maradona sono all'ordine del giorno. Per le strade di Buenos Aires, e specialmente a La Boca, tutto parla di Diego.

Questa è un'opera di Mariano "El Marian" Antedomenico, all'esterno dello stadio "Deportivo Italiano" di Buenos Aires, appena realizzata.

"QUI RIPOSA DIO". Un altro murale, dello street artist Onehumano, a San Miguel (nei pressi del cimitero dove è stato seppellito Maradona).

Questa è invece un'opera dell'artista Chelsea Jacobs, in Havelock Square, all'esterno dell'Aviva Stadium di Dublino.

SIRIA. Ma Diego è ovunque, anche tra le macerie della guerra. Il 27 novembre del 2020 il graffitaro Aziz Esmer ha reso omaggio a Maradona nei dintorni di Assad, dipingendo l'inferno siriano con i colori del cielo, nel nome di "Dios".