È morto Uwe Seeler, leggenda dell'Amburgo e del calcio tedesco

LUTTO
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L'annuncio arriva dello stesso club per cui ha giocato dai 16 ai 36 anni, diventandone bomber all time (507 gol in 587 partite) e, poi, anche presidente. Era il capitano della nazionale tedesca nello storico Italia-Germania 4-3 del Mondiale 1970. Fu terzo al Pallone d'Oro nel 1960

Se ne va il più grande di tutti i tempi, scrive l'Amburgo. Perché Uwe Seeler è questo, un'autentica leggenda. E dunque eterno. Dell'Amburgo e di tutto il calcio tedesco. "È morto all'età di 85 anni, circondato dalla sua famiglia. Lascia la moglie Ilka, tre figlie e sette nipoti" - è il messaggio di addio del club della sua vita, quello dove ha giocato dai 16 ai 36 anni. Figlio d'arte, perché anche papà Erwin giocava a calcio e giocava ovviamente nell'Amburgo. Fu lui, il primo aprile del 1946, a iscriverlo nei registri del club. Numero di tessera 1725, aveva dieci anni. A sedici anni gioca: dal 1953 fino al 1972, riscrive la storia dell'Amburgo: 587 partite ufficiali, 507 gol. Miglior marcatore di sempre. Dal 1995 al 1998 ne sarà addirittura presidente. Soprannominato Der Dicke ("il Grosso") per via del suo fisico, vincerà nove campionati Oberliga Nord consecutivi (dal 1955 al 1963), un campionato tedesco (nel 1960, il terzo della storia della società) e una Coppa di Germania (nel 1963). Nel 1960 sarà eletto calciatore tedesco dell'anno, come anche nel 1964 e nel 1970. Sarà terzo nella classifica del Pallone d'oro del '60, alle spalle dei soli Luis detto Luisito Suárez (primo) e di un'altra leggenda come Puskás (secondo).

Capitano in Italia-Germania 4-3

Simbolo anche della nazionale: 72 partite internazionali e 43 gol. Quaranta volte capitano, come in quella leggendaria partita dell'Azteca nel Mondiale del 1970, talmente iconica da entrare così nella storia, semplicemente col proprio nome: Italiagermaniaquattroatre. Quattro i suoi Mondiali disputati, dal 1958 al 1970, appunto. Nel 1966 fu titolare nella finale persa coi padroni di casa inglesi. Divenne il primo giocatore di sempre a disputare venti partite ai Mondiali (21 in tutto) e il primo a segnare in quattro edizioni della Coppa del Mondo (come Pelé, battuto sul tempo di pochi minuti, Klose e CR7).

Uwe Seeler con Giacinto Facchetti in Italia-Germania 4-3 del Mondiale del 1970
Uwe Seeler con Giacinto Facchetti in Italia-Germania 4-3 del Mondiale del 1970 - ©Getty

L'Amburgo: "Non ti dimenticheremo mai"

"Modi semplici, giusti e leali che gli hanno fatto guadagnare la reputazione di uomo d'onore" - scrive sempre l'Amburgo nel suo messaggio di addio. Sua la frase 'Io non sono migliore di nessun altro, sono una persona normale. Ho soltanto giocato a calcio'. "Uwe Seeler rappresenta tutto ciò che caratterizza una brava persona: genuinità, lealtà, gioia di vivere - è invece il messaggio di Jonas Boldt, membro del consiglio del club tedesco -. Ora i nostri pensieri e la nostra solidarietà vanno alla famiglia di Uwe, alla quale porgiamo le nostre più sentite condoglianze. Non lo dimenticheremo mai e lo apprezzeremo per sempre". Prima dell'amichevole Lipsia-Liverpool (dello stesso 21 luglio 2022) è stata proiettata sui maxi schermi una sua foto, accompagnata da un minuto di silenzio.