E' una Lazio Pedro-minante

È bastato sfruttare il 'bonus Europa' per ritrovare la vera Lazio. Nella prima di tre settimane senza impegni extra-campionato grazie alla qualificazione agli ottavi di Europa League, Baroni ha potuto recuperare uomini ed energie e il risultato si è visto. Ha centrato una vittoria che all’Olimpico in Serie A mancava da quasi 80 giorni e soprattutto ha ritrovato il gol di Castellanos, in astinenza casalinga da settembre: 1 rete e 2 assist, il modo migliore per allontanare fantasmi e paradossi. Paradossale, infatti, che il miglior marcatore della squadra stesse segnando solo in trasferta. La corsa Champions continua, Baroni si è scrollato di dosso dubbi e qualche tensione legata al mercato. La sua Lazio continua a fare cose straordinarie ma molto facili da spiegare. Il calcio non è una scienza esatta ma ha principi semplici. Più hai possibilità di scegliere, più hai probabilità di vincere. E così all’allenatore è bastato riavere la quasi totalità della rosa a disposizione per ritrovare la vera Lazio. Col Monza come contro il Cagliari. Quando può ruotare è tutta un'altra squadra. Fondamentali i titolari, decisivi i subentrati. Non a caso nessuno ha fatto più gol dei biancocelesti in A con giocatori entrati dalla panchina: ben 13. Pedro è l'uomo copertina della Lazio gran riserva. Sono addirittura 4 le reti dello spagnolo da non titolare. Ma Pedro è molto più di un jolly da calare a gara in corso. È il capocannoniere europeo della Lazio e di gol ne ha già segnati 9 in totale. Allargando lo sguardo fuori dai nostri confini nessuno a 37 anni sta facendo meglio di lui nei top 5 campionati europei. Anzi, nel rapporto gol fatti-minuti giocati questa al momento è la sua migliore stagione in carriera: 1 rete ogni 118 minuti in campionato. Chi l’avrebbe mai detto? Non certo ripensando alla sua carriera, ma riavvolgendo il nastro solamente a qualche mese fa. Era finito ai margini, il settimo dei giocatori offensivi nelle gerarchie dell’allenatore. È stato vicino al ritorno in Spagna, poi ha scelto di far valere l’opzione di rinnovo annuale presente nel suo contratto. Si è rimesso in gioco, accettando l’ennesima sfida della sua carriera. E sono bastate le prime settimane di allenamento in ritiro per convincere Baroni ad inserirlo anche nella prima lista Uefa. Era in ballottaggio con Castrovilli, uno dei nuovi acquisti estivi e ceduto poi al Monza già a Gennaio. Una decisione che generò anche polemiche. Perché inserire un attaccante in più e non un centrocampista in un organico che numericamente è molto corto nella zona centrale del campo? A dire il vero Pedro con Baroni ha fatto anche il mediano nel secondo tempo dell’ultima sfida europea contro il Braga. Non un dettaglio per tratteggiare la disponibilità e la capacità di adattamento dello spagnolo. A giudicare da come sono andate poi le cose per la Lazio e per l’attaccante in Europa mai scelta fu più azzeccata. L'età si conta, nel suo caso però conta anche per come sa gestirsi. Fisicamente sta benissimo; gioca spesso e spesso sta in campo anche per 90 minuti. Ecco perché è un giocatore ancora senza data di scadenza. Anzi. La Lazio è pronta ad offrirgli un altro rinnovo di contratto annuale con ingaggio variabile legato a gol e presenze. La scelta spetterà al giocatore, che non ha mai nascosto di voler chiudere la sua straordinaria carriera in Spagna, a casa sua. Ma se continua così per decidere quando scrivere il finale c’è ancora tempo.

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E' una Lazio Pedro-minante

Matteo Petrucci