Valentino Rossi, il Catania, Del Piero: l'anima sportiva di Pippo Baudo

Talvolta, capitava di ritrovarlo al vecchio Cibali a 'battezzare' uno di quei Catania caduti in disgrazia e miracolosamente resuscitati dal presidentissimo Angelo Massimino: sciarpa rossazzurra al collo, Pippo s'incamminava per il giro d'onore con quella sua falcata da quattrocentometrista, seguìto buffamente da un corteo di pseudo-politicanti che si affannavano - senza gloria - a tenere il passo di quel ciclope orwelliano che a noi ragazzini pareva un gigante mitologico con il corpo di uomo e la testa a forma di Telefunken Palcolor 28 pollici. Vedere Baudo dal vivo era come entrare fisicamente nel televisore, da rimanerci inghiottiti, giù in picchiata per lo scivolo del tubo catodico che neanche all'Aquafan di Riccione. Da fervente democristiano, diceva di avere il cuore diviso tra il Catania e la Juventus. Da bambino, per imitare la rovesciata di Carlo Parola finì col rompersi un braccio. Era molto amico di Giampiero Boniperti, adorava Del Piero e si arrabbiò tantissimo per i modi sbrigativi in cui Alex venne 'congedato' da Andrea Agnelli. Ai tempi di Maradona, prima di un Juve-Napoli del 1984, vestì maliziosamente i panni del Cupido per la futura storia d'amore del Diez con la soubrette Heather Parisi, presentandola in diretta a Diego, in collegamento dall'hotel che ospitava gli azzurri a Torino: "Volevo conoscerte - confessa l'argentino - ma non solo in tv, anche personalmente...". Spudorato, ma così deciso da meritarsi subito un bacio via etere dalla showgirl di Cicale e la compiaciuta benedizione dell'anfitrione di Fantastico. Che, in questo clima da telenovelas sudamericana - il Pibe de Oro era già fidanzato e Baudo passò i suoi guai per quella 'mediazione' - scoprì anche di essere diventato un obiettivo di mercato dell'incasinatissima Longobarda di Canà, l'Allenatore nel Pallone. La sapete a memoria: il commendator Borlotti comunica al vate pugliese di avergli comprato Maradona, ma a una trascurabilissima condizione: dovrà aspettare tre anni per averlo . A quel punto, lo straripante Oronzo esonda: "Mò chi metto, all'ala fludificante Daniele Piombi e all'ala tornante Pippo Baudo?". Tre anni più tardi, da copione, Maradona non andrà alla Longobarda. Ma il rampante padrone di Fininvest si assicurerà sul serio Super Pippo, già complice del nuovo presidente del Milan nel serratissimo corteggiamento a Ruud Gullit: uno che, tra un gol e l'altro, giocava a fare il frontman di un gruppo reggae e nel 1986 - quando militava ancora nel PSV - il Cavaliere ebbe l'ardire d'imbucare da Baudo nel sabato sera di Rai Uno al fianco di Platini, Bruno Conti, Rummenigge, Elkjaer, Dirceu, Junior, Paolo Rossi, unico 'intruso' l'olandese tra le stelle della Serie A, con il pretesto di un disco natalizio a sfondo benefico. E come nella commedia con Lino Banfi, 'Sua Emittenza' - tale era soprannominato agli albori il costruttore milanese, classe 1936 come Baudo - prenderà tutto il pacchetto: il 20 marzo del 1987 ufficializza gli 'acquisti' miliardari di Raffaella Carrà, Enrica Bonaccorti e del mega conduttore di Militello; e il giorno dopo vola in jet privato a Eindhoven per chiudere con il tulipano nero. Già, i fiori. Non è trascorso un anno dal suo approdo a Canale 5 che a Baudo manca già il profumo di Sanremo. Ma è un patrimonio della concorrenza e all'epoca i 'prestiti con obbligo di riscatto' delle star televisive tra network rivali non erano mica contemplati. Basta, non resta che rescindere il contratto con Berlusconi: torna a 'casa', in viale Mazzini. E si toglie pure lo sfizio di portare al Festival la sua Juve, al gran completo. Ma sempre per una buona causa: Ciro Ferrara e compagni, diretti da Marcello Lippi, intonano Il mio canto libero di Lucio Battisti per raccogliere fondi destinati all'ospedale 'Gaslini' di Genova. È il 2003, la stessa edizione della prima e unica volta all'Ariston di Valentino Rossi, protagonista di uno sketch esilarante: il Dottore arriva con il casco e finge di dare un 'passaggio' su una moto invisibile al deus ex machina della kermesse, che - ne siamo certi - da lassù starà pontificando: "Valentino? Certo, anche lui: l'ho inventato io!".

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Valentino Rossi, il Catania, Del Piero: l'anima sportiva di Pippo Baudo

Alfredo Corallo