Bimbo chiama Balo, Ibra e il cavallo di Celentano: il Breviario Originale

Grecian 2025 In italia sono triplicati i divorzi di chi ha 60 anni e più. Si chiamano divorzi grigi, e la definizione fa un po’ sorridere. Non credo sia interessante sapere a che cosa sia dovuto tutto questo , ma semplicemente registrarlo come fenomeno di un cambiamento dove la vita si è allungata. Quanto sono lontani i tempi in cui Roberto Bettega reclamizzava una tintura per i suoi capelli precocemente ingrigiti. Oggi gli farebbero fare una pubblicità al contrario, visto che il grigio è diventato sinonimo di gioventù. Bimbo chiama Mario Mario Balotelli vuole aiutare i bambini anche in futuro. L’ex giocatore fa il volontario presso l’associazione “Bimbo chiama Bimbo” come impegno preso con il tribunale dopo un incidente stradale. Però gli è piaciuto e intende andare avanti, sostenendo che questa esperienza lo sta aiutando a crescere. Ne sono molto felice. Ho sempre pensato che Mario avesse un animo buono, inasprito da una crescita complicata. A un certo punto della sua carriera, era considerato uno dei centravanti più forti d’Europa, ma questo non faceva discutere. Si parlava d’altro, di quello che combinava fuori dal campo. Ora finalmente una bella notizia. La intitolerei “Bimbo chiama Mario”. Il cavallo bianco di Celentano Tra le migliori interviste della settimana segnalerei quella a Paolo Conte sul Corriere della Sera. Soprattutto perché contiene una chicca, una rivelazione mai fatta sin qui. Conte ribadisce la sua amicizia con Adriano Celentano a cui ha regalato una delle canzoni più belle di sempre: Azzurro. E poi ricorda di aver ricevuto dal grande Adriano una perla, la definizione del Paradiso. “Il Paradiso”, gli ha detto un giorno il molleggiato, “è un cavallo bianco che non suda mai”. Sinceramente non ho mai sentito una frase più poetica di questa, e nemmeno il sommo Dante l’avrebbe scritta così bella. Da oggi in poi se canterò l’Azzurro, penserò al Paradiso sopra un cavallo bianco. Io e Dio A proposito di altezze, resta ancora un pò sollevato Zlatan Ibrahimovic. Dopo un periodo piuttosto lungo in cui è rimasto in silenzio ha scelto di tornare a mostrarsi. Il Milan sta facendo così bene che è giusto che ognuno si prenda la sua fetta di gloria. Nell’intervista alla Gazzetta, Ibra ha parlato al plurale sottolineando i meriti della squadra, della società e dell’allenatore. Direi che ho letto un’intervista da vero dirigente, finalmente. Gli è scappata la frizione soltanto un paio di volte. Quando ha detto che il suo primo scudetto al Milan di Allegri o ha fatto vincere lui e quando, provocato con fare scherzoso, si è nuovamente definito Dio. Ma è stata, ne sono certo, solo l’ultima provocazione di un uomo ancora in cerca del suo io. Brevissime Bernardeschi ha scelto di dire che non gliene frega nulla se gli danno del gay. Bravo Federico, siamo tutti con te! A me, ad esempio, quello che offende per davvero, è quando uno stupido si permette di darmi del tu invece che del lei Alla Juventus piacciono le lettere. Comolli sarà AD, Modesto è già DT e Ottolini sarà forse DS. Ma Chiellini? Se compra una vocale qualcosa gli faranno fare.

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Alessandro Bonan