Bundesliga, le proteste in Germania funzionano: niente accordi tra lega e fondi

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Stop ai piani per la collaborazione della Lega calcio tedesca Dfl con gli investitori privati. Il comitato esecutivo della Lega ha deciso all'unanimità di non continuare su questa strada. Nelle ultime settimane c'erano state forti proteste dei tifosi contro il progetto. Il piano prevedeva anche la cessione di una parte di diritti tv in cambio di un miliardo di euro e altre svariate collaborazioni

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Vincono i tifosi. Monete di cioccolato, palline da tennis e macchinine radiocomandate con i fumogeni hanno avuto la meglio: non ci sarà l'accordo tra la lega tedesca, Dfl, con i fondi di investimento che avrebbero voluto immettere risorse nel calcio tedesco. Molte tifoserie organizzate avevano subito mostrato la loro opposizione durante le partite, con azioni di protesta che avevano ritardato diversi incontri. 

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"La prosecuzione dell'accordo non è possibile"

L'esecutivo della Lega tedesca (Dfl), riunito oggi in assemblea straordinaria a Francoforte, ha deciso all'unanimità di non portare avanti le trattative per l'ingresso di fondi privati. "Considerando gli sviluppi attuali, una prosecuzione positiva del processo non sembra più possibile", ha ammesso il portavoce dell'esecutivo della Dfl, Hans-Joachim Watzke, sottolineando le sempre più crescenti proteste del pubblico che, attraverso il lancio di oggetti in campo,  hanno portato all'interruzione di diverse gare nelle ultime settimane, "mettendo a repentaglio lo svolgimento delle partite e l'integrità della competizione". Per quanto a dicembre i club si fossero espressi per due terzi a favore dell'ingresso di investitori privati con una quota fino all'8% sui ricavi legati a diritti tv e sponsor nell'arco di vent'anni, alla fine la Lega ha deciso di fare un passo indietro, riconoscendo che "l'obiettivo primario deve essere quello di tornare a uno svolgimento normale delle partite".