Mourinho: col Barça una sfida che tutti vorrebbero giocare

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José Mourinho in panchina durante la sfida di Champions con la Dinamo
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"E' un piacere giocare una sfida così difficile, molto più che vincerne una facile 4 a 0", assicura l'allenatore interista spiegando che "il bello del calcio è misurarsi con i migliori". GIOCA A FANTACAMPIONI, GUARDA I GOL DI CHAMPIONS!

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La sfida contro il Barcellona preoccupa José Mourinho meno di quella di sabato scorso a Bologna. "E' un piacere giocare una sfida così difficile, molto più che vincerne una facile 4 a 0", assicura l'allenatore interista spiegando che "il bello del calcio è misurarsi con i migliori".

"Questa è una sfida che tutti vogliono giocare e questa passione per il rischio piace a tutti", continua Mourinho, apparentemente disinteressato dal possibile forfait di Messi. "Non cambia nulla, a prescindere che ci sia Messi, Iniesta o Pedro: a destra giocherà Chivu".

Rispetto all'andata di settembre l'Inter, spiega il portoghese, "gioca un po' più in linea con il mio modo di pensare, ma non ha ancora una sua filosofia. Manca tempo e cercheremo di averla prima possibile. Mi sembra però - aggiunge - che questa squadra sia più adatta di prima a giocare competizioni internazionali".

Non sono quindi cambiati i rapporti di forza fra Inter e Barcellona? "E' cambiato che all'andata solo io e Guardiola avevamo rispetto per questo girone: gli altri - è convinto Mourinho - pensavano che Dinamo e Rubin venissero in gita nell'Europa mediterranea. Ma ora tutti sono consapevoli che Inter e Barcellona rischiano di finire in Europa League o a casa. Questo è cambiato".

José Mourinho assicura anche di voler giocare a Torino la sfida del 5 dicembre contro la Juventus ma, a proposito dei cori di insulti contro Mario Balotelli durante la partita casalinga dei bianconeri di ieri, osserva che "ci sono le regole e chissà che non si giochi altrove". I cori contro Balotelli sono ormai una persecuzione? "E' una storia davvero vecchia, non posso fare niente per cambiarla - ha replicato Mourinho nella conferenza stampa alla vigilia della sfida di Champions League con il Barcellona - L'unica cosa che posso fare è lavorare sul mio giocatore perché sia capace di giocare una partita in cui l'atmosfera intorno a lui non è positiva".

"Mario era tranquillo in hotel mentre succedevano queste cose", ha raccontato il tecnico interista, prima di aggiungere che "mi piacerebbe tanto fra due settimane giocare Juve-Inter a Torino, voglio giocarla a Torino, pero', ci sono le regole e chissà che la partita non sia a Torino". E a proposito degli appelli per convocare Balotelli in Nazionale, Mourinho taglia corto: "Lasciamo Mario tranquillo".

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