Inter, tifosi in festa. E la curva scarica Balotelli
Champions LeagueUna scorpacciata di emozioni prima, durante e dopo il match con il Barcellona. I supporters nerazzurri credono alla vittoria della Champions e l'unica nota stonata è l'atteggiamento di Super Mario. LA FOTOSEQUENZA DEL LITIGIO CON I TIFOSI E IL VIDEO
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I GOL DELLA CHAMPIONS DA SKY SPORT
di Luciano Cremona
"Madrid", enorme. "Andiamoci insieme", l'esortazione. I tifosi dell’Inter lo mettono in chiaro dall'inizio, quando le squadre entrano in campo. Una coreografia che occupa due anelli, uno stadio pieno di gente che ha in mente solo la finale del Bernabeu. Stadio pieno e scaramanzia: per mezz'ora su San Siro vola un pipistrello. Un pipistrello vero, nero, che svolazza sopra la porta di Julio Cesar. Qualcuno dice: "Brutto segno". Il Barcellona segna, al primo tiro. E il pipistrello svolazza indisturbato. Poi, di colpo, sparisce. Se ne perdono le tracce. L'Inter sale, Eto'o crossa, Milito prolunga, Sneijder segna.
Ogni volta poi che Ibra tocca palla, partono i fischi. Maxwell gioca indisturbato, nessuno lo fischia: e infatti offre l'assist a Pedro, con tutta calma. Lo svedese, invece, sembra irretito. Lucio lo sovrasta e ogni intervento del difensore è sottolineato da un boato. San Siro non è più la casa di Zlatan. Anzi. Ogni tanto si alza quello spiacevole coro che accompagnava Ibra in tutti gli stadi italiani, tranne San Siro: "Zlatan, sei uno zingaro".
Poi arrivano i gol della vittoria. I tifosi impazziscono. Anche lo speaker esalta la gente, invocando cinque volte il nome di Milito. Sul 3-1 qualcuno inizia a dire: No, non ci credo". Invece è tutto vero. Se ne accorge anche un bambino che avrà al massimo tre anni e se ne sta in braccio al suo papà, in curva Nord. Battesimo del fuoco per il piccolo, che con la maglia di Figo e il ciuccio in bocca alza le braccia quando tutti cantano per il Principe.
Poi entra Balotelli, che emoziona tutti con una giocata. È un lampo: poco dopo inizia a trascinarsi per il campo. E la gente inizia a darsi di gomito: "Guardalo là. Non corre, non corre". Partono i mugugni, poi Mario sbaglia un'apertura e tutti gli puntano il dito contro. "Buffone, buffone". L'Inter sta vincendo 3-1 contro i campioni del mondo e lo stadio se la prende con uno dei giocatori. Balotelli risponde, la voragine si allarga. Finisce la partita con Mario che getta via la maglia nerazzurra. I tifosi inveiscono. Qualcuno si limita a dire: "Abbiamo battuto 3-1 il Barcellona senza di lui. Non ci serve". Poi allo stadio suona "C'è solo l'Inter". Madrid è più vicina: per l’Inter, per i suoi tifosi. Non per Super Mario.
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Ogni volta poi che Ibra tocca palla, partono i fischi. Maxwell gioca indisturbato, nessuno lo fischia: e infatti offre l'assist a Pedro, con tutta calma. Lo svedese, invece, sembra irretito. Lucio lo sovrasta e ogni intervento del difensore è sottolineato da un boato. San Siro non è più la casa di Zlatan. Anzi. Ogni tanto si alza quello spiacevole coro che accompagnava Ibra in tutti gli stadi italiani, tranne San Siro: "Zlatan, sei uno zingaro".
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