L'Arsenal riaccende le polveri e confida in un certo Henry

Champions League
La statua in bronzo di Thierry Henry a Londra: omaggio a un grandissimo
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Alla vigilia della sfida con il Milan, l'Arsenal ritrova d'incanto risultati e convinzione: i Gunners hanno guadagnato sette punti nelle ultime tre uscite. Dopo gli ottavi di Champions il francese rientrerà negli Usa, lo aspettano i New York Bulls

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Un gol a San Siro per prenotare la qualificazione: trascinato dai gol di Robin van Persie e il carisma di Thierry Henry alla vigilia della sfida con il Milan, l'Arsenal ritrova d'incanto risultati e convinzione. Perché‚ dopo un gennaio da incubo, con tre sconfitte in altrettanti incontri, i Gunners hanno guadagnato sette punti nelle ultime tre uscite. Troppo poco per coltivare sogni di vertice, con il Manchester City lontano 17 punti, ma in linea con l'obiettivo quarto posto.

Dopo l'estate più difficile, che ha registrato le partenze di Cesc Fabregas e Samir Nasri, Arsene Wenger è ripartito da zero per l'ennesima stagione, incurante dei sette anni senza titoli. E fedele alla solita formula: bel gioco e spazio ai giovani. Con risultati alterni, bene in Europa meno in Premier League. Perché se Robin van Persie sta disputando la sua migliore stagione (22 gol in campionato, 28 in totale), la difesa dei gunners resta tutt'altro che impermeabile, così come il centrocampo che manca di una guida sicura. Anche così si spiega l'arrivo a gennaio di Henry, la cui esperienza serve a Wenger in campo come nello spogliatoio. E il francese fin qui ha ripagato la fiducia del suo mentore con tre gol, due dei quali decisivi.

Come nell'ultimo turno a Sunderland quando a tempo scaduto ha regalato i tre punti. In quella che è destinata ad essere - salvo clamorosi colpi di scena - la sua ultima partita in Inghilterra. Perché dopo gli ottavi di Champions League il francese rientrerà negli Stati Uniti, lo aspettano i New York Red Bulls. "Ma se serve resto sempre a disposizione", ha dichiarato Henry domenica, dopo aver tagliato il traguardo delle 176 reti in 258 presenze con la maglia dei Gunners.

A San Siro comunque ci sarà, così come Bacary Sagna e Kieran Gibbs, mentre Wenger perde in difesa Per Mertesacker. Unica assenza di rilievo, così da consentire a Wenger - almeno per una volta - di pescare nell'abbondanza. A Londra regna un cauto ottimismo. Nella memoria dei gunners c'è l'ultima sfida coi rossoneri, vinta a Milano per 2-0. Era il marzo 2008, di Cesc Fabregas e Emmanuel Adebayor le reti per gli inglesi. Wenger sogna il bis, anche se si accontenterebbe anche di un pari con gol.

"Il sistema europeo è concepito per premiare l'audacia di chi cerca il gol in trasferta - le parole del manager francese, che quest'anno ha dovuto fronteggiare per la prima volta in 16 anni di regno indiscusso l'onta della contestazione dei suoi stessi tifosi -. Quando giochi in Champions League devi cercare il gol. E la cosa migliore è giocare un calcio d'attacco, contro il Milan ci proveremo".