Vietato sbagliare: la Juventus (e Giovinco) ad un bivio

Champions League
Sebastian Giovinco, l'amore con la Signora (e i suoi tifosi) non è ancora davvero sbocciato (Getty)
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Questa sera (diretta Sky) i bianconeri sfidano il Nordsjaelland con l'imperativo categorico di vincere. Il fantasista è in ballottaggio con Quagliarella: se Conte lo sceglierà, sarà l'esame decisivo. Altrimenti...

di Lorenzo Longhi

Vietato sbagliare, per la Juventus questa sera contro il Nordsjaelland. Vincere è l'imperativo categorico dei bianconeri, che dopo tre pareggi non possono permettersi altri passi falsi se, a febbraio, non vogliono ritrovarsi in Europa League, con tutti i danni collaterali del caso, soprattutto sotto l'aspetto economico.

Ma in casa bianconera c'è anche un giocatore che, proprio come la squadra in Champions, ha già sprecato troppe occasioni, fra campionato e coppa, per dimostrare di valere un ruolo da primadonna. Si tratta, abbastanza prevedibilmente, di Sebastian Giovinco, che questa sera è in ballottaggio con Quagliarella per una maglia da titolare accanto a Matri. Proprio così: se, sinora, la 'Formica Atomica' è sempre stata in cima alle preferenze di Conte, questa volta rischia di dovere assistere dalla panchina ad una partita che, per il club, vale ben di più rispetto a quella con l'Inter.

Se Conte lo sceglierà, Giovinco per primo non potrà fallire. Il credito dei tifosi (soprattutto) nei suoi confronti si sta poco per volta esaurendo: non sono bastate le tre reti in campionato, peraltro mai decisive, né il lucido assist per Pogba che ha consentito ai bianconeri di battere in extremis il Bologna. Nelle grandi sfide, quelle chiamate a "misurare" il peso di un giocatore, Giovinco si è eclissato: le sfide con Chelsea e Inter sono giusto due esempi, e nella memoria rimangono soprattutto gli episodi dei recuperi subiti da Terry e dal sempiterno Zanetti. Che, certo, non hanno nemmeno lontanamente la sua classe, ma "pesano" immensamente di più negli equilibri delle rispettive squadre.

Frenetico più che freddo, Giovinco ama la giocata, al calcio semplice ed efficace preferisce il colpo ad effetto, ma un conto è elevarsi rispetto alla media (anche in fatto di gol) a Parma - dove era l'indiscusso talento - altro in una squadra come la Juventus, in cui il top player, inevitabilmente, non è lui, e sotto l'aspetto dell'utilità un Pepe o un Giaccherini (magari in un modulo diverso dal 3-5-2) possono servire molto di più. Conte sinora gli ha dato chance una dopo l'altra, e del resto la società ha investito nel fantasista parecchio (11 milioni per ottenere la metà di proprietà del Parma e non lo si può certo definire un affare: tre anni fa, Sebastian era tutto dei bianconeri...). Contro il Nordsjaelland, una eventuale partenza dalla panchina sarebbe una mezza bocciatura, considerando quanto si gioca la Juventus questa sera. Ma se avrà un'altra opportunità, guai a perderla. Altrimenti la bocciatura diventerebbe totale.