Milan, fine della corsa: la Champions non è più la tua casa
Champions LeagueDalla finale del 2007 all'eliminazione con l'Atletico Madrid i rossoneri hanno vinto solo 17 delle 52 partite giocate nella massima competizione europea, con 5 eliminazioni agli ottavi e una ai quarti. E la prossima stagione sarà senza coppe
di Luciano Cremona
Non è servita la maglia oro, voluta fortemente dallo scaramantico Galliani come terza divisa, al posto della "menasfiga" tenuta nera bandita dopo il 3-0 patito a Londra con l'Arsenal nel 2012. Non è bastata la scaramanzia, ma non è bastato nemmeno il moto d'orgoglio intriso di classe di Kakà. Non è bastato, a differenza di quanto si è spesso dato per scontato, ascoltare la musichetta della Champions per cambiare faccia, per compiere la metamorfosi. Per rimontare.
Senza coppe dopo 15 anni - Salvo miracoli, il Milan nella prossima stagione non parteciperà alla coppe europee per la prima volta dalla stagione 1998-1999. In questi quindici anni i rossoneri hanno conquistato due delle sette Champions in bacheca. Un fatto che, nelle cronache di tutti i giorni, ha portato i rossoneri - soprattutto attraverso l'abile eloquio dell'amministratore delegato Galliani - a essere dipinti come gli unici ambasciatori europei credibili nel panorama del calcio italiano. In sostanza, anche negli anni in cui il Milan ha toppato in campionato, il detto comune è sempre stato: "La Champions è la casa del Milan", "in Champions il Milan si trasforma", "il Milan scenderà in campo forte della sua storia europea".
Più sconfitte che vittorie - Bene, prendendo in considerazione le partite di Champions giocate dal Milan e successive alla finale del 2007 vinta contro il Liverpool, si nota che la tendenza è tutt'altro che da "squadra di coppa". Dopo Atene, il Milan ha giocato 50 partite in Champions più due nei preliminari. E il bottino è il seguente: 17 vittorie, 18 pareggi, 17 sconfitte. Togliendo il preliminare con il Psv, si nota che lo score è 16 V, 17 N, 17 S: ovvero più sconfitte che vittorie. In sostanza, nelle ultime 50 apparizioni in Champions League, il Milan ha vinto meno del 33 percento degli incontri.
Notti magiche - Dati che spiegano sette stagioni di euro-fallimenti: cinque eliminazioni agli ottavi di finale, una ai quarti, oltre a quella nei sedicesimi di Europa League. Certo, il bottino complessivo nella massima competizione europea rimane ampiamente in attivo (249 partite con 125 vittorie e 60 sconfitte, 416 gol fatti e 233 subiti) e le Champions restano sette. Come restano i guizzi e le serate magiche, come le vittorie su Arsenal o Barcellona.
Scudetto senza coppe - Un ultimo dato, però, può rallegrare il popolo rossonero: in quel '98-'99, l'ultimo senza coppe appunto, arrivò lo scudetto. Era il Milan di Zaccheroni, di Abbiati, Boban e Ganz. A Seedorf il compito, ora, di scegliere chi meriterà, da qui alla fine della stagione, la riconferma. E, l'anno prossimo, di ridare l'assalto almeno al terzo posto. Per tornare a sentire la musichetta tanto amata.
Non è servita la maglia oro, voluta fortemente dallo scaramantico Galliani come terza divisa, al posto della "menasfiga" tenuta nera bandita dopo il 3-0 patito a Londra con l'Arsenal nel 2012. Non è bastata la scaramanzia, ma non è bastato nemmeno il moto d'orgoglio intriso di classe di Kakà. Non è bastato, a differenza di quanto si è spesso dato per scontato, ascoltare la musichetta della Champions per cambiare faccia, per compiere la metamorfosi. Per rimontare.
Senza coppe dopo 15 anni - Salvo miracoli, il Milan nella prossima stagione non parteciperà alla coppe europee per la prima volta dalla stagione 1998-1999. In questi quindici anni i rossoneri hanno conquistato due delle sette Champions in bacheca. Un fatto che, nelle cronache di tutti i giorni, ha portato i rossoneri - soprattutto attraverso l'abile eloquio dell'amministratore delegato Galliani - a essere dipinti come gli unici ambasciatori europei credibili nel panorama del calcio italiano. In sostanza, anche negli anni in cui il Milan ha toppato in campionato, il detto comune è sempre stato: "La Champions è la casa del Milan", "in Champions il Milan si trasforma", "il Milan scenderà in campo forte della sua storia europea".
Più sconfitte che vittorie - Bene, prendendo in considerazione le partite di Champions giocate dal Milan e successive alla finale del 2007 vinta contro il Liverpool, si nota che la tendenza è tutt'altro che da "squadra di coppa". Dopo Atene, il Milan ha giocato 50 partite in Champions più due nei preliminari. E il bottino è il seguente: 17 vittorie, 18 pareggi, 17 sconfitte. Togliendo il preliminare con il Psv, si nota che lo score è 16 V, 17 N, 17 S: ovvero più sconfitte che vittorie. In sostanza, nelle ultime 50 apparizioni in Champions League, il Milan ha vinto meno del 33 percento degli incontri.
Notti magiche - Dati che spiegano sette stagioni di euro-fallimenti: cinque eliminazioni agli ottavi di finale, una ai quarti, oltre a quella nei sedicesimi di Europa League. Certo, il bottino complessivo nella massima competizione europea rimane ampiamente in attivo (249 partite con 125 vittorie e 60 sconfitte, 416 gol fatti e 233 subiti) e le Champions restano sette. Come restano i guizzi e le serate magiche, come le vittorie su Arsenal o Barcellona.
Scudetto senza coppe - Un ultimo dato, però, può rallegrare il popolo rossonero: in quel '98-'99, l'ultimo senza coppe appunto, arrivò lo scudetto. Era il Milan di Zaccheroni, di Abbiati, Boban e Ganz. A Seedorf il compito, ora, di scegliere chi meriterà, da qui alla fine della stagione, la riconferma. E, l'anno prossimo, di ridare l'assalto almeno al terzo posto. Per tornare a sentire la musichetta tanto amata.