Vittoria Champions, i 4 scenari: comunque vada sarà speciale

Champions League
Il riflessivo, il pacioso, lo stratega e il passionale: quale stile di leadership prevarrà?
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Alla vigilia delle semifinali di ritorno ipotizziamo cosa accadrebbe se a sollevare la Coppa fossero Bayern, Real, Chelsea o Atletico. La decima dei blancos o la prima dei "cugini", la terza di Mou o di Pep: in ogni caso si scriverebbe la storia

di Vanni Spinella

Ancora tre partite prima di conoscere i campioni d’Europa. Mai, alla vigilia delle semifinali di ritorno, il pronostico sulla possibile vincitrice era stato tanto incerto. Perché quest’anno non solo è impossibile predire chi alzerà la Coppa, ma persino quali saranno le due finaliste, vista la situazione di equilibrio dopo le gare di andata. Di una cosa sola possiamo star certi: in ognuno dei quattro casi si scriverà la storia, si stabiliranno record, si celebrerà un’impresa. Comunque vada, sarà qualcosa di speciale. Ecco perché.

SE IL BAYERN MONACO VINCESSE LA CHAMPIONS…
Significherebbe essenzialmente due cose. Uno, che il Bayern ha aperto un ciclo europeo che ci riporta al Milan di Sacchi o agli anni Settanta, quando ad infilare più vittorie consecutivamente furono prima l’Ajax trascinato da Cruijff (1971, 1972, 1973), poi proprio il Bayern Monaco (1974, 1975, 1976), seguito dalle doppiette del Liverpool e del Nottingham di Brian Clough. Ultimi a vincere la Coppa per due anni di fila i rossoneri: dall’89/90 nessuno riesce nell’impresa, nonostante il Milan di Capello (3 finali consecutive, solo una vinta), la Juventus di Lippi (idem come sopra) o il Barcellona di Guardiola avessero tutte le carte in regola per farcela.
Il secondo punto riguarda proprio Pep. Se vince il Bayern, vince la sua filosofia calcistica “orizzontale” condita da qualche cross in più rispetto agli anni di Barcellona (se al posto del “falso nueve” ne schiera uno “verissimo” alla Mandzukic). Per Pep sarebbe la terza Champions dopo le due con il Barça. Per cui, con la vittoria del Bayern, avremmo la squadra più forte del mondo allenata dal miglior allenatore del mondo: scorrete l’albo d’oro e vi accorgerete che non è qualcosa che si verifica così frequentemente.

SE IL REAL MADRID VINCESSE LA CHAMPIONS…
Eccola, la “decima”. Ci voleva Carletto Ancelotti, l’uomo che per ammissione autobiografica preferisce la Coppa, per portarla alla Casa Blanca. Il Real la insegue da 12 anni, un lasso di tempo enorme in cui non è mai arrivato nemmeno in finale; persino Mourinho, su quella panchina, ha fallito. Perché per un club come il Real Madrid “tre semifinali di fila” (collezionate dallo Special One) non possono essere considerate un successo. Per Ancelotti (che intanto ci ha aggiunto la quarta) sarebbe la terza Champions da allenatore dopo le due con il Milan, la quinta se ne contiamo anche un altro paio sollevate da giocatore. Attenzione anche al possibile triplete: la Coppa del Re è già in bacheca, in campionato bisogna sperare in uno scivolone dei cugini dell’Atletico.

SE L'ATLETICO MADRID VINCESSE LA CHAMPIONS…
Sarebbe la conferma che il calcio è ancora uno sport giocato da 11 uomini che scendono in campo contro altri 11 uomini, e non da sceicchi che si sfidano a colpi di assegni. L’Atletico Madrid è il trionfo del “volere è potere”, del “tutti importanti e nessuno fondamentale”, delle cosiddette seconde linee o degli scarti degli altri rivalutati da un allenatore che sa motivare come pochi. Non solo: per la prima volta, una spagnola che non è Real o Barça alzerebbe la Coppa. I colchoneros arrivarono in finale già nel 1974, perdendo con il Bayern Monaco. Situazione che potrebbe verificarsi nuovamente. In alternativa, li aspetta il derby di Madrid.

SE IL CHELSEA VINCESSE LA CHAMPIONS…
Signore e signori, José Mourinho. Statene certi: nessuno parlerebbe del successo dei Blues, della seconda Champions in tre anni o del denaro sperperato da Abramovich che forse dà i suoi frutti. Sarebbe unicamente la Champions dello Special One. Una Coppa frutto di imprese indelebili (il ritorno dei quarti contro il Psg) e di pullman parcheggiati davanti alla porta, quando necessario, che costringerebbero anche chi non lo ama a incoronare Mou come il migliore. Lui, ormai si sa, diventerebbe il primo a vincere la Champions per tre volte con tre squadre diverse (Porto, Inter, Chelsea) e tutte partite senza i favori del pronostico (paradossalmente, ha fallito alla guida del super Real Madrid). C’è poco da aggiungere. Solo un uomo potrebbe oscurarne leggermente la leggenda: Samuel Eto’o. Per lui sarebbe la quarta Champions da giocatore, con tre squadre differenti: come Seedorf.