Roma, profumo di impresa: ricordi quel magico 3-2 al Bayern?

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Vanni Spinella

Francesco Totti esulta dopo aver trasformato il rigore del 3-2: la rimonta è completa (Foto Getty)
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Stasera i giallorossi in campo contro la squadra di Guardiola (in esclusiva su Sky). Partita complicata, ma c'è un precedente, stampato nella memoria di tutti i tifosi, che fa ben sperare: la storica rimonta del 2010 firmata da Borriello, De Rossi e Totti

Se i precedenti giocano a favore del Bayern Monaco (4 in tutto, con 3 vittorie dei tedeschi), a far ben sperare la banda Garcia in vista di stasera c’è quell’ultima volta all’Olimpico, datata 23 novembre 2010. Finì 3-2 per la Roma, sotto 0-2 all’intervallo, e segnarono i tre "superstiti" che ancora oggi vestono la maglia giallorossa: Borriello (tornato alla Roma dopo aver girovagato un po’), De Rossi, Totti. Una serata iniziata malissimo e trasformatasi in una notte di festa che viene già tramandata come si fa con le imprese storiche.



Allora come oggi, Roma e Bayern si trovarono nello stesso girone, che solo la presenza di Basilea e Cluj non rendeva proibitivo come quello attuale. All’andata 2-0 Bayern maturato negli ultimi 15’ (Mueller, Klose), al ritorno sembra di assistere a una storia simile. Tra il 33’ e il 39’ Mario Gomez segna due gol che indirizzano la gara verso una nuova sconfitta per la Roma di Ranieri. È un Bayern costruito per vendicare la finale persa l’anno prima contro l’Inter di Mourinho: in panchina siede ancora Van Gaal, in campo Ribery, Lahm, Mueller (ancora oggi in rosa), il neo-galactico Kroos e appunto quel Mario Gomez che in Italia non abbiamo ancora visto: rapido, spietato, integro.



Dopo l’intervallo è un’altra Roma e a darle la scossa è Menez, con uno spunto per cui qualcuno ancora lo rimpiange: discontinuo quanto vuoi, ma di coast-to-coast del genere, lasciando sul posto Tymoschuk e Demichelis, non se ne vedono tutti i giorni. La volata del francese si chiude con la palla messa al centro per Borriello e il gol che al 49’ riapre la gara.
La Roma ci crede e inizia a macinare: Menez sulla destra è imprendibile, Vucinic è ispirato, Simplicio è generoso quanto impreciso, ma dall’altra parte Kraft è in vena di miracoli. Sembra una partita destinata a rimanere una bella dimostrazione di carattere, da accompagnare a tanti rimpianti: "Ah, se ci avessimo creduto fin da subito", "Hai visto che anche loro sono umani?", "E’ bastato premere un po’…".
Al 75’ Ranieri non ha più nulla da perdere: fuori Brighi e dentro Totti, si gioca con 4 punte. Minuto 81: Vucinic dalla trequarti affetta la difesa del Bayern con un filtrante che premia la corsa di Riise sulla sinistra, palla al centro e De Rossi deve solo spingere in porta il pallone del 2-2.



Già così è delirio giallorosso, ma nell’aria c’è profumo di impresa e allora perché accontentarsi? E difatti tre minuti più tardi Totti vede un’autostrada e ci lancia Borriello, solo contro Kraft che lo stende. Rigore a 6’ dalla fine. Non è il più bel rigore della carriera di Totti (Kraft per poco non ci arriva), ma quel che conta è che sia gol. Bastava crederci. Questa sera varrà lo stesso principio, nonostante Guardiola, nonostante Robben, nonostante il Bayern faccia sempre paura. Ed è giusto che sia così: altrimenti che impresa sarebbe?