Juve, si può fermare CR7? Quel ginocchio che lo tormenta...
Champions LeagueE' tornato a far gol dopo tre partite di digiuno (ha però fatto segnare): una rete nelle ultime cinque uscite e qualche fischio del Bernabeu. Ora ha in testa solo la Champions, anche se quel suo problema al ginocchio è un pensiero per Ancelotti
Uno sguardo al centro di Bale, Ronaldo sale e resta lì per qualche secondo. Sa bene che appena il pallone rotolerà in rete, lui aggiungerà un pezzo della sua storia alla leggenda. 42 gol in 35 partite. 25esima tripletta nella Liga e Messi superato nella classifica dei capocannonieri. Tutto in una notte, la notte contro il Siviglia. Dove in questa stagione nessun ospite si era portato a casa i tre punti.
Così è davvero difficile trovare un modo per fermarlo. Due gol di testa, uno da opportunista. CR7 segna in qualunque modo. Una strategia per limitarlo non c'è. E pensare che sembrava aver smesso di fare così paura. Non segnava da tre giornate, due di Liga e una di Champions. Un solo gol nelle ultime 5 partite con qualche fischio nell'ultima al Bernabeu.
Fischi di troppo secondo Ancelotti che lo ha difeso con la stampa e poi lo ha abbracciato così dopo il terzo gol contro il Siviglia. In questo gesto c'è tutto. L'affetto che lega Carletto a questo gruppo, la forza di un campione senza tempo e il bisogno di presentarsi a Torino con il morale alto. Sì perché Cristiano deve stare bene mentalmente per superare l'unico segnale di mortalità.
Quel ginocchio sinistro che gli dà fastidio da tempo. I continui contrasti con Mbia e le smorfie sul volto non dovrebbero condizionarne la presenza contro la Juventus. Sarà anche antisportivo, ma la speranza per la squadra di Allegri è che CR7 non recuperi al meglio. Anche perché quell'esultanza dopo un gol tranquillizza davvero i tifosi del Madrid. Decisamente meno quelli della Juve…
Così è davvero difficile trovare un modo per fermarlo. Due gol di testa, uno da opportunista. CR7 segna in qualunque modo. Una strategia per limitarlo non c'è. E pensare che sembrava aver smesso di fare così paura. Non segnava da tre giornate, due di Liga e una di Champions. Un solo gol nelle ultime 5 partite con qualche fischio nell'ultima al Bernabeu.
Fischi di troppo secondo Ancelotti che lo ha difeso con la stampa e poi lo ha abbracciato così dopo il terzo gol contro il Siviglia. In questo gesto c'è tutto. L'affetto che lega Carletto a questo gruppo, la forza di un campione senza tempo e il bisogno di presentarsi a Torino con il morale alto. Sì perché Cristiano deve stare bene mentalmente per superare l'unico segnale di mortalità.
Quel ginocchio sinistro che gli dà fastidio da tempo. I continui contrasti con Mbia e le smorfie sul volto non dovrebbero condizionarne la presenza contro la Juventus. Sarà anche antisportivo, ma la speranza per la squadra di Allegri è che CR7 non recuperi al meglio. Anche perché quell'esultanza dopo un gol tranquillizza davvero i tifosi del Madrid. Decisamente meno quelli della Juve…