Juventus-Sporting Lisbona 2-1: gol di Pjanic e Mandzukic. Risultato e classifica Champions League

Champions League

Nonostante le difficoltà e lo svantaggio di un gol al 12' (autogol di Alex Sandro), i bianconeri riescono a rimontare e a conquistare il secondo posto momentaneo nel gruppo D di Champions League. Bastano una magia su punizione di Pjanic al 29' e Mandzukic di testa all'84'

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JUVENTUS-SPORTING LISBONA 2-1

12' aut. A. Sandro (J), 29' Pjanic (J), 84' Mandzukic (J)

TABELLINO:

Juventus (4-2-3-1): Buffon; Sturaro (84' Douglas Costa), Benatia (46' Barzagli), Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Khedira (62' Matuidi); Cuadrado, Dybala, Mandzukic, Higuain.
All: Allegri
Sporting Lisbona (4-2-3-1): Rui Patricio; Piccini, Coates, Mathieu, Coentrao (77' Jonathan Silva); William Carvalho, Battaglia (87' Doumbia); Martins (76' Palhinha), Acuna, Bruno Fernandes; Dost.
All: Jorge Jesus

Era una gara da vincere. A tutti i costi. Dopo il pareggio per 2-2 contro l’Atalanta, e soprattutto la sconfitta dell’Allianz Stadium contro la Lazio, la Juve aveva l’occasione di battere lo Sporting Lisbona, in primo luogo per ritrovare certezze. E poi per prendersi il secondo posto in solitaria nel girone D. C’è riuscita. Nel mercoledì di Champions League, a Torino finisce 2-1. Decide un gol di testa di Mandzukic all’84’ su assist di Douglas Costa, entrato da pochissimi secondi al posto di Sturaro. I bianconeri, che hanno sofferto moltissimo, devono ancora ritrovare quella forza incredibile con la quale hanno dimostrato di stravincere in Italia, e di fare ottima figura in Europa. La squadra di Jorge Jesus, tuttavia, ha dimostrato di essere una signora squadra, con ottime abilità tecniche, ma soprattutto con una forza di squadra fuori dal comune. E l’ha fatto vedere subito a inizio gara andando subito in vantaggio al 12’ grazie a un’autorete di Alex Sandro. Fortuita, difficile da prevedere. Bruno Fernandes, vecchia conoscenza italiana, verticalizza per Gelson Martins: il 22enne di origine capoverdiana tira, Buffon in uscita riesce a respingere ma c’è l’imprevisto che non ti aspetti. La carambola sul corpo di Alex Sandro, in arrivo da dietro. Juve in svantaggio. Una cosa del tutto inusuale per i ragazzi di Allegri: per risalire all’ultimo autogol nella massima competizione europea di un giocatore bianconero bisogna risalire al settembre 2015 (Chiellini contro il Manchester City). Per ritrovare invece l’ultima volta che è andata svantaggio in Champions allo Stadium, dobbiamo riavvolgere il nastro del tempo fino al febbraio 2016, la sfida contro il Bayern Monaco. Dopo primi minuti di iniziale difficoltà, con la paura di sbagliare sempre dietro l’angolo, la Juve è venuta fuori con grande forza. Per pareggiare i conti, però, è stata necessaria l’ennesima magia su punizione di Miralem Pjanic al 29’. Per il bosniaco è il 10° gol complessivo con la maglia bianconera in tutte le competizioni, il 4° da calcio piazzato. L’1-1 regala maggiori certezze, e pian piano Dybala e compagni ricominciano a macinare gioco. Il primo tempo però, si chiude così.

I ritmi a inizio ripresa restano bassi. Azioni da una parte e dall’altra, pochissime occasioni vere. La più importante se la inventa Higuain al 63’, prendendo spazio a un difensore portoghese, e crossando al centro una palla invitante per Mandzukic: sul colpo di testa del croato c’è l’anticipo di Piccini, che salva. Nel finale, dopo un po’ di sbandamento a inizio ripresa, lo Sporting ha ripreso fiducia. La partita, però, non regala grandissimi brividi fino all’84’. Quando Douglas Costa, appena entrato al posto di Sturaro, confeziona per Mandzukic il suo 15° assist in 57 partite di Champions League. Il croato di testa batte Rui Patricio. Nel finale ancora emozioni: Doumbia all'88' non riesce a raccogliere un cross proveniente da destra. Un minuto dopo Higuain va vicinissimo al 3-1. Ma finisce così. La Juve può ritrovarsi nelle difficoltà: ora i ragazzi di Allegri salgono a 6 punti nel girone, secondo posto in solitaria dietro al Barcellona, a punteggio pieno. Domenica si va a Udine per tentare la ripartenza anche in campionato. Martedì 31 ottobre a Lisbona, la rivincita.

Le scelte

Rispetto alla sconfitta contro la Lazio di campionato, Allegri cambia 6 uomini e il sistema di gioco. Si passa dal 4-3-3 al consolidato 4-2-3-1. Al posto di Lichtsteiner, a destra c’è Sturaro. Benatia (e non Barzagli), affianca Chiellini al centro della difesa. A sinistra, riecco Alex Sandro. A centrocampo torna Miralem Pjanic dopo l’infortunio che va a riprendersi il suo posto da partner di Khedira. In avanti i trequartisti della scorsa stagione per riportare certezze: Cuadrado e Mandzukic sulle fasce; Dybala dietro all’unica punta Higuain. Lo Sporting Lisbona, che aveva avuto lo stesso cammino dei bianconeri, schiera lo stesso sistema di gioco: 4-2-3-1. Con Gelson Martins c’è l’ex Udinese e Sampdoria Bruno Fernandes, rinato in Portogallo e Acuna. In avanti il solo Dost.
 

Due gol nei primi 45’

Sarà stata la forza dell’avversario, saranno le difficoltà del momento. Ma la Juventus non è più la stessa. E alla prima difficoltà, non schiaccia l’avversario come ha dimostrato di fare negli ultimi anni. Dopo lo svantaggio arrivato da una carambola tra Gelson Martins-Buffon e Alex Sandro, i bianconeri ci hanno provato con grande volontà ma con poca precisione. Tipica di chi vuol provare a segnare in ogni modo, ma non ci riesce. Grazie a Pjanic, che ha segnato il suo terzo gol su punizione in Champions League: dal 2009 è secondo solo a Cristiano Ronaldo (11) e Willian (4). Pian piano i bianconeri si liberano delle paure e premono sull’acceleratore. Ma non passano.

Allegri azzecca il cambio: Douglas assist decisivo

Il secondo tempo si trascina in modo stanco fino al momento in cui Max Allegri lancia Douglas Costa al posto di Sturaro. E all'84' Mandzukic di testa firma il sorpasso. Tra la gioia dei tifosi bianconeri. Per il croato un altro gol: ha segnato in tutte le ultime quattro presenze in Champions League, la sua striscia più lunga in carriera in questa competizione.