Barcellona, 743 milioni spesi per una "sola" Champions League: l'Europa non sorride più

Champions League
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25 i giocatori acquistati, quasi 750 i milioni spesi: ma di grande gioia europea ce n'è stata soltanto una, nel 2015. Ecco tutti gli investimenti record per una squadra abituatasi a vincere con Guardiola, ma che è quest'anno alla terza eliminazione consecutiva dai quarti di Champions

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Oltre 700 milioni, quasi 750, investiti sul mercato. Risultato? Una “sola” Champions League. Certo, c’è chi ci farebbe la firma anche per una coppa soltanto, ma non quelli del Més que un club. Non i catalani che, con i due trionfi nel 2009 e nel 2011 con Guardiola in panchina, si erano ormai abituati a vincere, tutto e sempre. Invece la striscia europea non è stata soddisfacente negli ultimi anni, nonostante le cifre galattiche messe sul mercato. E i clamorosi exploit del Real Madrid, da tre Champions negli ultimi quattro anni, fanno ancora più male al Barça. Marca ha messo insieme tutti i colpi: 25 giocatori, per 743 milioni investiti, con il solo 2014-15 a dare grandi soddisfazioni nel triplete firmato da Luis Enrique. I sorteggi di Champions se li è goduti la Roma, con i catalani fuori ai quarti (dopo Juve e Atletico) per il terzo anno consecutivo. Disfatta, o quasi, nonostante una Liga in tasca, che sarebbe la quarta in questi ultimi sette anni di statistica.

Tanta spesa, poca resa (in Europa)

Sui quasi 750 milioni spesi, che in Europa hanno portato solo ad una Champions League, incide soprattutto l’ultima campagna acquisti, da oltre 334 milioni, non fosse che i 120 di Coutinho vengono esclusi dai dati totali, vista l’impossibilità di incidere in coppa dell’ex Liverpool. Eppure le spese per Dembélé, Semedo, Paulinho, Deulofeu e Yerry Mina sono lì, a far pesare ancora di più la debacle europea. Ma, prima ancora, nella stagione 2016-17, ecco altri 122 milioni spesi. Per lo più per André Gomes, fin qui clamorosamente deludente (35 milioni); Paco Alcacer, che in tutta la sua avventura al Barça ha una media di 46 minuti giocati a partita (30 milioni); Umtiti, a 25, più anche Cillessen e Denis Suarez. Gli anni precedenti? 51 milioni nel 2015-16 (Arda Turan più Aleix Vidal). 166 nel 2014-15, l’anno che portò al triplete e che portò ai grandi colpi, forse gli ultimi veramente indovinati. Il pistolero Suarez per la bellezza di 81 milioni, Mathieu, Vermaelen (due no), ma soprattuto Rakitic a 18 milioni e Ter Stegen a 12. Ancora più indietro, nel 2013-14, ecco Neymar, “solo” a 88 milioni. Nel 2012-13 degli onestissimi 33 milioni soprattutto per Alex Song e Jordi Alba. E, infine, nel 2011-12, l’anno dopo il bis di Guardiola in Champions, 60 milioni: 34 per Fabregas, 26 per Alexis Sanchez.

In grafica le due finestre di mercato più dispendiose del Barcellona delle ultime dieci stagioni. Quella, soddisfacente, che porterà al triplete del 2015 (sopra). E l’ultima (sotto), con la bellezza di oltre 330 milioni investiti (fonte Transfermarkt)

2008-2011, vince la cantera

Da quell’estate del 2011, dopo l’ennesimo trionfo: 3-0 allo United di Ferguson nella finale di Londra, le cose sono andate diversamente. Eppure le spese c’erano state anche in quei tre anni post Rijkaard e con l’avvento di Guardiola. Tra il 2008 e il 2011 più di 280 milioni investiti. Tra i colpi top: Dani Alves, Ibra, Villa e Mascherano, senza dimenticare però che quelle due Champions arrivate col rivoluzionario nuovo gioco di Pep erano per lo più basate su numeri, giocate e idee dei vari Messi, Xavi, Iniesta, Pedro, Busquets e Piqué. Sei signori cresciuti a Barcellona e nel Barcellona, gli stessi (o quasi) che ancora oggi portano avanti tutto il gruppo, pur senza però le forze e la straordinarietà di un tempo. E il mercato, evidentemente, ha saputo solo parzialmente - e solo nel 2015 - riportare il Barcellona in cima all’Europa.