Il 19enne della Roma, nonostante la giovane età, non smette di compiere passi da gigante. Prima la convocazione in Nazionale e ora un posto da titolare nel match del Bernabeu contro il Real, il tutto senza mai scendere in campo in Serie A. Ecco la breve carriera del giovane figlio d'arte
Roberto Mancini aveva lanciato il monito: "Se abbiamo giovani italiani forti, facciamoli giocare". Eusebio Di Francesco l'ha raccolto al volo e ha deciso di far debuttare Nicolò Zaniolo con la Roma nel match più delicato di questa prima parte di stagione: la trasferta di Madrid contro il Real. Zaniolo non sarà il primo ad esordire prima in Champions League che in campionato, ma non si può non sottolineare come il mondo del giovane 19enne si sia capovolto in poche settimane. Tre mesi fa circa, il giovane di Massa era ritenuto una giovane promessa con la prospettiva di andarsi a fare le ossa in qualche club di Serie B. Poi, però, è arrivata la Roma. Il direttore sportivo Monchi ha insistito con forza per farlo inserire come contropartita - insieme a Santon - nell'affare che ha portato Nainggolan a Milano e da allora il suo nome è diventato di fortissima attualità. In primis per le sue prodezze con l'Under 19 azzurra, trascinata fino alla finale dell'Europeo di categoria poi persa ai supplementari contro il Portogallo, e poi per le qualità messe in mostra sotto gli occhi di Di Francesco. La soluzione del prestito per lui è rimasta in auge fino all'ultima settimana di mercato, ma alla fine la società ha deciso di tenerlo perché convinta potesse scalare le gerarchie. E così è stato. Il classe '99, prima ancora di scendere in campo in Serie A, è stato convocato dal Ct dell'Italia per la doppia sfida di Nations League contro Polonia e Portogallo. Il debutto non è poi arrivato, ma ciò non gli ha tolto questa straordinaria soddisfazione. "L'ho scoperto guardando Sky Sport - aveva dichiarato il centrocampista offensivo -. Un'emozione indescrivibile". La parabola ascendente di Zaniolo non si è, però, fermata lì. La grande notizia per lui è arrivata nella mattinata di mercoledì quando, l'allenatore giallorosso, dopo una notte di riflessione ha deciso di affidargli una maglia da titolare nell'incantevole cornice del Santiago Bernabeu. Il debutto contro il Real gli vale, a pieno titolo,, l'etichetta di predestinato. E insieme a lui sono pronti a sognare i tifosi della Roma e quelli della Nazionale.
La giovane carriera di Zaniolo
La storia di Zaniolo è resa ancora più magica dal passato, non troppo lontano, del trequartista 19enne. Appena due anni fa, infatti, la Fiorentina - settore giovanile nel quale il trequartista ha mosso i primi passi - non ebbe la forza di credere troppo in lui e, così, il giovane calciatore decise di ricominciare da Chiavari. Con la Virtus Entella il giovane figlio d'arte - il papà Igor ha giocato in B con le maglie di Cosenza, Ternana, Messina e Salernitana prima di scendere di categoria e approdare al Genoa - si ritagliò la prima grande gioia della sua carriera: a soli 16 anni registrò, sul campo del Benevento, il debutto personale in Serie B, entrando in pieno recupero. Alla fine di quella stagione Zaniolo accumulò 7 presenze totali, abbastanza per convincere l'Inter a scommettere su di lui. Nella Primavera nerazzurra il classe '99 continuò il suo percorso di crescita grazie all'ottimo lavoro di Stefano Vecchi: 28 presenze totali (di cui solo a partita in corso), condite da 14 reti e 9 assist, statistiche avvalorate dal non essere una prima punta di ruolo. La grande capacità del giovane Nicolò è infatti quella di avere ottimi tempi di inserimento e avere una visione illuminante negli ultimi 20 metri che garantisce passaggi vincenti per i suoi compagni. Si destreggia bene sia da trequartista che da mezz'ala ma, nel corso dell'ultimo campionato, Zaniolo ha dimostrato anche di sapersi scrollare di dosso la tensione quando la pressione aumenta. Suo fu, infatti, il gol che eliminò la Juventus e suo l'assist per una delle due reti della vittoria in finale contro la Fiorentina. Successo che decretò l'Inter campione d'Italia e Zaniolo come uno dei principali artefici. Quella fu una notte piena di stelle, ma questa volta spera di essere lui quella più luminosa.