
Napoli-Psg, Cavani torna al San Paolo. Triplette, poker e una Coppa: la sua storia in azzurro. LE FOTO
Tre anni, 104 gol, otto triplette, un poker e una Coppa Italia vinta in finale contro la Juve. L'uomo che ha riportato in Champions il Napoli dopo vent'anni e che ha battuto anche Maradona. Metà Matador metà "mostro", come quando faceva impazzire i suoi tifosi a suon di reti. Il grande ritorno è apparecchiato, e scapperà anche qualche lacrima come quel 12 maggio del 2013 contro il Siena?

L’abbraccio con Aurelio de Laurentiis il giorno del suo arrivo a 23 anni con ancora l’apparecchio ai denti. La gioia per i gol e quel magone l’ultima volta sul prato del San Paolo nel 2013. L’immancabile statuetta del presepe e quella Coppa alzata al cielo, l’unica ma indelebile nel cuore dell’uruguaiano e dei suoi tifosi.

Quella sera vinceranno i rosanero dopo il pari di Hamsik e il definitivo 2-1 nel finale di Fabrizio Miccoli. Unico centro in sei partite da avversario. In Champions col Psg è in arrivo la settima sfida da rivali.

La presentazione arriva al San Paolo il 3 di agosto nella prima amichevole stagionale contro il Wolfsburg. A salutarlo 4mila persone, non proprio le 70mila che si presentarono per Maradona il 5 luglio del 1984…

L’esordio ufficiale in maglia azzurra è dunque datato 19 agosto 2010, nell'andata dei play-off di Europa League contro gli svedesi dell’Elfsborg. Al ritorno in Svezia arriveranno anche i suoi primi due gol per l’accesso ai gironi. La corsa europea di quella stagione si chiuderà però ai sedicesimi contro il Villarreal.

È questa la grande gioia numero uno a Napoli, a cui poi seguirà ben presto anche la prima tripletta di sempre contro l’Utrecht in Coppa. Ma l’appuntamento dove “Edi” inizia veramente a farsi conoscere in Italia è in quello storico 3-0 rifilato alla Juventus del gennaio 2011. Il San Paolo è in visibilio e impazzisce per il suo bomber.

Dopo quel tris l’ultima rete personale dell’anno è proprio contro il suo ex Palermo, su rigore.

Quattro giorni dopo i primi gol in A sono ancora una tripletta: inflitta al Milan campione d’Italia in carica. Sarà quello il primo “pallone portato a casa” della storia del campionato italiano, prendendo in prestito l’usanza dal campionato inglese.

…ma si infrangerà al ritorno. Roberto Di Matteo subentra a Villas-Boas. Al Napoli Inler non basta: segnano i senatori Drogba, Terry, Lampard e Ivanovic nei supplementari. Sarà poi quel Chelsea a vincere la Champions League.

La Supercoppa successiva? È subito l’occasione buona per bissare il trionfo del maggio precedente. Il Matador segna ancora ma la Juve vince 4-2. Poco male, altre grandi traguardi sono in arrivo per l’uruguaiano…

In quella partita Cavani di gol ne fa quattro. Poker! Ribaltando l’1-2 ospite con tre reti (dopo la prima del momentaneo 1-0) in sedici minuti esatti, tra il 77’ e il 93’.

La storia in Europa si fermerà però ancora ai sedicesimi di finale contro il Viktoria Plzen, ma in campionato le cose funzionano sempre a meraviglia. Cavani segna una tripletta anche all’Inter chiudendo il suo cerchio di tris alle tre grandi del campionato italiano. Il suo “canto del cigno” col Napoli sono sette reti nelle ultime cinque giocate.

L’ultima al San Paolo arriva dunque contro il Siena. Quel 12 maggio è il giorno del grande addio: le big d’Europa lo vogliono e sarà impossibile trattenerlo. Lui segna ancora, esulta con Insigne (ora suo avversario) e riporta di nuovo gli azzurri in quella Champions che non giocherà: al suo posto arriverà il Pipita Higuain.

Dunque la partenza, 64 milioni pagati dal Psg dove vincerà quasi tutto (176 gol e 18 titoli). Cosa rimane della sua storia a Napoli? Quel magone e quella commozione dell’ultima volta al San Paolo. Presto penultima.