Real Madrid, Florentino Perez: "Ancelotti l'ideale per noi. Mbappé? Già dimenticato"

REAL MADRID
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Il presidente del Real in esclusiva a Sky celebra il suo allenatore dopo la vittoria della Champions League: "Ancelotti è l'ideale per noi e lo sapevamo. Per questo gli abbiamo chiesto di tornare. Devo ringraziarlo per quello che ha fatto". Su Mbappé: "Non ce lo ricordiamo neanche più. Poteva venire, poi ha scelto diversamente. Ma il Real Madrid rimane il Real Madrid"

LIVERPOOL-REAL MADRID 0-1, PAGELLE

Dallo "spirito" madridista ai meriti di Ancelotti, passando anche per Benzema e il "già dimenticato" Mbappé: dopo la vittoria della Champions League contro il Liverpool (1-0), il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, parla in esclusiva a Sky, raccontando come è nato l'ennesimo successo di questo incredibile club. Con lo sguardo sempre rivolto al futuro.

Presidente, cosa significa questa grande vittoria e cosa passa adesso nella sua testa?

Niente, è il Madrid, ha vinto la Champions League che è stata creata per il Madrid dall’Equipe. È una storia d’amore che continua oggi. È una relazione molto intima e importante per noi, che vogliamo continuare ad alimentare in futuro.


Come presidente arriva a 6 Champions vinte, come Bernabeu: un qualcosa di storico

Quando sono diventato presidente del Real Madrid ho seguito il percorso del Real Madrid e ho cercato di essere all’altezza di questa circostanza, con l’identificazione che c’è tra i giocatori e la tifoseria. Vincere la Champions League fa parte della storia del Real Madrid, qualcosa che ci godremo anche quest’anno


Una Champions pazza, quella di quest'anno

Quest’anno ci sono capitate squadre molto difficili, tre squadre inglesi molto importanti e prima ancora il Psg e questo ha portato una grande difficoltà ma siamo riusciti a prevalere grazie all’unione che c’è tra i giocatori e i tifosi, e i momenti difficili che siamo riusciti a superare ci rendono ancora più orgogliosi. Nella storia abbiamo visto sempre cose come queste per il Real Madrid


La chiave sono giocatori madridisti; ma quanto è madridista Carlo Ancelotti?

Anche lui è madridista, lui per primo ha detto che la differenza tra il Real e le altre squadre che ha allenato è che qui i giocatori sono madridisti, sono come i tifosi. Ma questo per la struttura che abbiamo qui, non c’è un padrone, siamo tutti soci che gestiscono insieme questo club mitico e questo si vede perché ci fa affrontare la vita in modo diverso. È difficile spiegarlo, i calciatori hanno bisogno dell’aiuto dei tifosi e lo ricevono: c’è una sorta di unione tra tifosi e giocatori, una cosa difficile da ottenere in club che hanno un altro tipo di struttura sociale. Quando diciamo che non ci sono padroni è in questo senso e non in senso economico. Vinciamo questa competizione perché è una storia d’amore iniziata nel 1955.


Dopo la partita con il Manchester City, Ancelotti le ha detto “Grazie per avermi chiamato qui”. E ora cosa le ha detto?

Credo che dobbiamo ringraziare anche lui perché è entrato in questo modo e si è ambientato qui, credo sia l’allenatore ideale per noi. Ha vinto la Liga, la Champions e la Supercoppa. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare sul mercato ma la correzione più importante è stata quella dell’allenatore.


Come è andata la storia di questa chiamata?

È stata una chiamata normale, gli ho chiesto se voleva tornare al Real Madrid e lui ha detto di sì. Non è stato complicato, credevamo che fosse la persona giusta perché lo conoscevamo. Volevamo fare pochi cambiamenti trovando la giusta amalgama tra i giovani e i veterani, e lui era la persona migliore. Credo che a questo successo abbiano contribuito sia i giovani che i veterani allo stesso modo. Contro il City eravamo quasi fuori e i veterani hanno dato coraggio alla squadra e siamo riusciti a compiere la rimonta. Questa comunione di cui parlavo tra tifosi e giocatori può esaltare la squadra e quest’anno l’ha fatto più che in passato e parte del merito va anche ad Ancelotti. Poi basta vedere quante Champions ha vinto, questa è la quarta…


Ora manca solo il Pallone d’Oro a Benzema...

Questo lo vedremo più avanti ma credo che quest’anno non ci possa essere alcun dubbio


Ha dimenticato Mbappè?

Mbappé… non ce lo ricordiamo neanche più… Poteva venire ma alla fine ha avuto i suoi motivi e ha deciso di non venire. Il Real Madrid continuerà ad essere il Real Madrid come Mbappé continuerà ad essere Mbappé e il Psg continuerà ad essere il Psg, con o senza Mbappé. Ma il Madrid di certo non cambierà

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