Maxi recuperi, Collina replica a Boban: "Nessun pericolo per la salute dei calciatori"

botta e risposta
epa09863921 Former Italian referee and chairman of the FIFA referees committee Pierluigi Collina arrives for the main draw for the FIFA World Cup 2022 in Doha, Qatar, 01 April 2022.  EPA/NOUSHAD THEKKAYIL

Le parole di Zvonimir Boban, capo del calcio Uefa, sui cosiddetti "maxi recuperi", sono arrivate alle orecchie di Pierluigi Collina, responsabile della Commissione Arbitrale Fifa e membro dell'Ifab che ha risposto così: "Calcolare in maniera accurata il tempo di recupero non influisce negativamente sulla salute dei giocatori, perchè semplicemente compensa il tempo che è stato perso, senza aggiungerne"

Se non è uno scontro Fifa-Uefa, di certo non è nemmeno uno scambio di cortesie. Le parole di Zvonimir Boban, capo del calcio Uefa, sui cosiddetti "maxi-recuperi", sono arrivate in tempo reale a Zurigo e alle orecchie di Pierluigi Collina, responsabile della Commissione Arbitrale Fifa e membro dell'Ifab. Riferendosi in particolare alla Premier League, Boban ha definito "una tragedia per la salute dei giocatori aggiungere alle partite 12, 13 o 14 minuti". "Sono quasi 500 minuti in più a stagione - ha detto Boban - sei partite in Champions", promettendo che “non ci saranno maxi-recuperi e verranno osservate le consuete linee guida". Una presa di posizione piuttosto sorprendente, se si considera anche che il responsabile degli arbitri Uefa Roberto Rosetti si era semplicemente limitato - nel briefing tenutosi a Montecarlo in occasione dei sorteggi di Champions - a sottolineare che più dei minuti di recupero sarebbe importante limitare e sanzionare le perdite di tempo. 

La risposta di Collina: "Arbitri applichino regole"

Poche ore dopo le parole di Boban è arrivata appunto la risposta di Collina, che ha dettato alla stampa parlole che suonano come una chiara replica all'ex fuoriclasse croato.  "Per molto tempo - spiega Collina - tifosi, giocatori, allenatori, club, organizzatori di competizioni e media hanno sottolineato l’esiguità del tempo effettivo di gioco nelle partite di calcio. È stato chiesto alla FIFA e all'IFAB di occuparsi di questo problema e dopo un processo di consultazione a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le Confederazioni, compresa la UEFA, l'IFAB ha raccomandato agli arbitri di calcolare il tempo di recupero in modo più accurato, applicando i criteri stabiliti dalle Regole del gioco".  "Questa raccomandazione - prosegue Collina - non riguarda l'aggiunta di minuti, ma la compensazione del tempo non giocato, e solo in circostanze specifiche. Se una partita non ha perdite di tempo significative non c'è bisogno di aggiungere altro recupero. I calci di rinvio, i calci d'angolo e le rimesse laterali fanno parte della partita e il tempo impiegato per la loro esecuzione non deve essere recuperato. Calcolare in maniera accurata il tempo di recupero - qui la risposta a Boban è evidente - non influisce negativamente sulla salute dei giocatori, perchè semplicemente compensa il tempo che è stato perso, senza aggiungerne". "La raccomandazione data agli arbitri in Qatar - prosegue Collina - ha portato a un tempo di recupero medio di 10'30" per partita, non molto di più degli 8' già concessi in precedenza in molti campionati.  Vorrei elogiare gli arbitri che hanno applicato correttamente quanto raccomandato dall'IFAB, anche nelle competizioni UEFA. E'  interessante notare che nelle partite di playoff recentemente disputate, la media del tempo di recupero concesso è stata di 10' in Champions League, 9'12" in Europa League e 10'08" in Conference League, assolutamente in linea con quanto visto in tutto il mondo". "Capisco - conclude Collina - che qualsiasi cambiamento delle Regole del Gioco, o semplicemente della loro interpretazione, come in questo caso, possa essere visto con scetticismo da alcuni ma, come nel caso dell'introduzione del VAR, quando i cambiamenti sono in difesa del calcio, finiscono per essere accettati".