Bodø Glimt-Roma: quante cose sono cambiate da quel 6-1

Conference League
Angelo Mangiante

Angelo Mangiante

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Dal 24 ottobre scorso, quando i giallorossi furono travolti da Solbakken e Botheim nella partita valida per il girone di Conference League, sono cambiate tante cose. Intanto i titolari: soltanto in due saranno ancora in campo dal 1’. E poi una nuova mentalità che inizia a intravedersi, con una difesa sempre più solida al contrario di quella della fase a gironi

Dei titolari a Bodo sei mesi fa, solo Rui Patricio e Ibanez saranno giovedì ancora in campo dal 1'. Perché tra epurati, scelte tecniche e di mercato, da Bodo a Bodo, c'è la sintesi del ribaltone mourinhiano. È cambiato quasi tutto dallo scorso 21 ottobre, quando arrivò la sconfitta più gelida e inaspettata: un 6-1 che scatenò la rabbia di Mourinho. Già dalla partita successiva spedì in tribuna diversi giocatori che lo avevano profondamente deluso: tra questi Mayoral, Villar e Reynolds, bocciati e ceduti a gennaio, fino a Diawara, messo ai margini della squadra. Una selezione tecnica.  Scelto anche per questo Mourinho. Duro e paterno, arrivato con lo scalpello con l'obiettivo di modellare una nuova mentalità. Quella che ha prodotto più punti di tutti, dopo il Napoli, nelle ultime 10 giornate di campionato. Calibrando una base difensiva sempre più solida, al contrario di quella sbriciolata nel girone da Solbakken e Botheim. Una Roma stavolta diversa per nove undicesimi, ma comunque attesa una partita difficile e impegnativa. Perché la stagione al circolo polare artico è sempre la stessa. Temperatura sotto lo zero, vento gelido e campo sintetico, condizioni risparmiate ai muscoli e ginocchio di Zaniolo che rimarrà a casa. Le insidie ci sono, ma vanno superate. Per cancellare la notte dello smacco e piantare anche qui una bandierina del calcio italiano ancora in Europa.