L'allenatore nerazzurro dopo il pareggio contro i rossoneri: "È stato un derby meno spettacolare, ad aprile vogliamo vincere per andare in finale. Abbiamo giocato 36 partite, il nostro è un calo fisiologico. Stiamo cercando di recuperare forze fisiche e mentali"
Quinta partita senza vittorie e 403 minuti senza gol. Un momento negativo che continua per l'Inter che non è andato oltre lo 0-0 nell'andata della semifinale di Coppa Italia contro il Milan: "È stato un derby meno spettacolare degli altri, bloccato per la posta in palio" spiega Simone Inzaghi al termine del match. Per l'allenatore nerazzurro il bicchiere è comunque mezzo pieno perché la sua squadra ha rischiato poco: "Ad aprile vogliamo vincere per andare in finale e cercare di conquistare un altro trofeo - aggiunge - Non abbiamo rischiato tanto, a parte una volta dove abbiamo sbagliato un'uscita. Loro sono stati bravi in alcune situazioni nel primo tempo". Il problema, tuttavia, resta ancora in fase offensiva dopo il quarto incontro senza reti segnate: "Siamo il miglior attacco, ma da quattro partite non segniamo e fa notizia - prosegue Inzaghi - Abbiamo attaccanti forti che stanno bene e presto torneremo a far gol".
"Giocate 36 partite, siamo meno brillanti"
L'assenza di gol rientra in un "calo fisiologico" secondo Inzaghi: "Abbiamo giocato e spinto tanto con match intensi. È la trentaseiesima partita stagione, è un record aver giocato così tanto già al 1° marzo. È un momento dove non stiamo giocando come prima. L'ultimo derby abbiamo perso dopo 75 minuti molto buoni; oggi siamo stati meno brillanti. Stiamo cercando di recuperare forze fisiche e mentali". Il rendimento dei nerazzurri, tuttavia, è cambiato dopo il derby di campionato perso lo scorso 5 febbraio. "Ci stiamo ancora leccando le ferite per quel derby perso" ha aggiunto l'allenatore che ha poi concluso parlando di Barella: "Involuzione? Non parlerei dei singoli. Adesso abbiamo avuto la fortuna di recuperare due giocatori importanti per le rotazioni come Gosens e Correa. Abbiamo tanti giocatori che hanno spinto tanto, siamo in un momento di transizione".
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