Sorteggiato a Nyon il cammino dei giallorossi di Fonseca nella fase a gironi. Urna favorevole in Europa League, con nessuna big da affrontare e nessuna trasferta particolarmente impegnativa. Il gruppo A presenta gli ostacoli Young Boys, Cluj e Cska Sofia, quest'ultime due già affrontate in passato: conosciamole meglio
Cluj, Cska Sofia e Young Boys: ufficiali le avversarie della Roma nel gruppo A dell'Europa League 2020/21. Pochi i nomi conosciuti al grande calcio, ma ci sono giovani interessanti pronti a mettersi in mostra in una competizione prestigiosa, senza dimenticare i precedenti incroci con due delle squadre inserite nello stesso raggruppamento. Esaminiamo le rivali dei giallorossi
YOUNG BOYS, LA FORMAZIONE TIPO. Modulo ben collaudato per gli svizzeri, autori di un ottimo avvio stagionale in scia con i risultati della passata stagione. 4-4-2 classico, con poche varianti tra una partita e l'altra: Garcia e Hefti sono i terzini, Lefort e Camara i centrali davanti al portiere Von Ballmoos. A centrocampo due esterni molto offensivi come Ngamaleu e Sulejmani, utili anche in caso di cambio modulo, con Fassnacht che supporta la punta Nsame. Lustenberger, nato difensore, è stato impiegato in queste partite da mediano
L'ALLENATORE, GERARDO SEOANE. Il 41enne è alla terza stagione alla guida dello Young Boys, approdato dopo tutta la trafila nel Lucerna e sei mesi da allenatore della prima squadra. Grazie al suo lavoro, il club ha dato continuità negli anni e si è confermato campione di Svizzera in entrambe le annate con lui in panchina. Predilige un gioco offensivo, basato molto sulla qualità degli esterni offensivi che, sia larghi sia rientrando verso il centro, offrono varie situazioni per far male agli avversari
IL CAPITANO, FABIAN LUSTENBERGER. Citato precedentemente, il 32enne svizzero è un difensore centrale abituato a giocare anche qualche metro più avanti, come accaduto quasi sempre in questa stagione. È al secondo anno con lo Young Boys dopo l'esperienza tedesca all'Hertha Berlino e nella sua prima annata ha garantito 41 presenze al suo allenatore
IL PUNTO DEBOLE. Se gli esterni di centrocampo garantiscono varie soluzioni offensive, allo stesso tempo non offrono lo stesso rendimento in fase di ripiegamento. La squadra di Seoane, infatti, soffre tanto dietro dove difficilmente mantiene la porta inviolata. Contro la qualità degli attaccanti giallorossi potrebbe avere grosse difficoltà
LA STELLA, JEAN-PIERRE NSAME. 27enne camerunense, ma cresciuto calcisticamente in Francia, l'attaccante è stato acquistato nel 2017 dal Servette. Punta veloce e abile nel gioco di squadra, ha chiuso lo scorso campionato con 32 gol in 32 giornate, dopo i 31 complessivi messi a segno nelle precedenti due stagioni. Il centravanti ha ricominciato alla grande anche quest'anno, trovando una doppietta nel playoff di Europa League contro il Tirana
L'ULTIMO MERCATO. Sono cinque i colpi in entrata registrati dallo Young Boys, quasi tutti concentrati nel reparto difensivo. Sono arrivati Hefti e Lefort, entrambi diventati subito titolari, oltre a Maceiras, Faivre e l'attaccante Siebatcheu, ma allo stesso tempo sono andati via giocatori importanti come Lotomba, Assalé e Hoarau
COSÌ IN EUROPA. Lo Young Boys ha fallito la qualificazione alla Champions, perdendo il preliminare contro il Midtjylland. L'accesso all'Europa dalla porta principale si è concretizzato solo una volta negli ultimi 20 anni, mentre in Europa League la squadra svizzera non supera la fase a gironi dal 2014-15. L'anno scorso si piazzò terzo, ma uscì a testa alta in un gruppo ostico e contro formazioni più esperte a livello internazionale
CLUJ, LA FORMAZIONE TIPO. La squadra rumena si presenta solitamente con un 4-3-3, ma ha spesso impiegato anche un perno davanti la difesa con tre uomini offensivi alle spalle delle due punte o l'opzione del trequartista dietro la coppia d'attacco. Tra i pali gioca Balgradean, con Camora e Susic sugli esterni e Vinicius e Burca al centro. Bordeianu fa da regista, come mezz'ala destra si alternano Itu e Deac. In avanti gli elementi costanti sono Rondon e Debeljuh, spesso affiancati dall'ala offensiva Costache, con in panchina un'ottima risorsa come Omrani
L'ALLENATORE, DAN PETRESCU. A guidare la formazione rumena c'è il classe '67, ammirato in Italia nelle vesti di calciatore con le maglie di Foggia e Genoa, oltre a un'esperienza quinquiennale al Chelsea. Da allenatore ha girato l'Europa e il mondo, ma nel 2019 è tornato al Cluj, panchina che aveva già coperto nel 2017-18. In entrambe le occasioni ha vinto il titolo in patria, mentre quest'anno ha iniziato con 3 vittorie in 5 giornate. Con un gioco fisico e dinamico, costruisce una squadra difficile da affrontare, come già fatto vedere nella scorsa Europa League
IL CAPITANO, CAMORA. Rumeno di origini portoghese, il difensore è al Cluj ormai dal lontano 2011. Terzino in grado di coprire entrambe le fasce, è un punto di riferimento per i compagni per il club, in virtù delle 343 presenze totalizzate dal giorno del suo arrivo. Nessuno, nel team di Petrescu, ha più esperienza di lui
IL PUNTO DEBOLE. Il Cluj è una squadra arcigna, non facile da affrontare, ma ha gravi carenze in fase offensiva. Solo una volta è riuscita a segnare tre gol, proprio nel playoff di Europa League contro il Kups, mentre nelle altre otto gare stagionali ha avuto difficoltà nel trovare la rete. L'inesperienza di gran parte del gruppo, inoltre, potrebbe diventare un'arma in più per i giallorossi
LA STELLA, ANDREI BURCA. Difensore di 27 anni, è il giocatore con più appeal internazionale del Cluj sebbene non abbia mai giocato fuori dai confini rumeni. Il Cluj lo ha acquistato la scorsa estate ed è diventato progressivamente un elemento cardine della retroguardia di Petrescu che, lo scorso anno, ha chiuso il campionato con 23 gol subiti in 36 partite
L'ULTIMO MERCATO. Il Cluj ha concluso fin qui quattro operazioni in entrata, due delle quali spiccano più sulle altre: il portiere Balgradean, arrivato a costo zero dallo Steaua Bucarest, e Debeljuh, acquistato dall'Hermannstadt. L'attaccante croato, che ha fatto tutte le giovanili in Italia, si è già sbloccato in tutte le competizioni con la sua nuova maglia, compresa l'Europa League dove ha segnato una rete ai danni del Kups
COSÌ IN EUROPA. Il Cluj è una squadra ben conosciuta dalla Roma e dalle italiane in generale. Sono 4, infatti, i precedenti con i giallorossi (per i capitolini 2 vittorie, 1 pari e 1 ko), mentre l'anno scorso ha fatto male alla Lazio. Una vittoria casalinga, decisiva per prendersi il secondo posto ed eliminare i biancocelesti. L'avventura si è poi fermata ai sedicesimi: due pareggi contro il Siviglia e andalusi avanti grazie ai gol in trasferta. I rumeni hanno partecipato quest'anno ai preliminari di Champions, ma sono stati battuti ai rigori dalla Dinamo Zagabria
CSKA SOFIA, LA FORMAZIONE TIPO. I bulgari hanno una precisa identità di gioco, sia per il modulo che per gli interpreti. Solitamente scendono in campo con un 4-2-3-1 votato all'attacco: Sowe è il terminale offensivo, con alle spalle il trio Yomov-Sankharé-Keita e Carey pronto a far rifiatare gli esterni. La cerniera di centrocampo è composta da Geferson e Youga. mentre davanti al portiere Busatto si schierano Antov e Mattheij centrali e Mazikou e Galabov ai lati. Pronto a invertire le gerarchie in attacco c'è, inoltre, l'italiano Beltrame (cresciuto nella Juve)
L'ALLENATORE, STAMEN BELCHEV. Il 51enne bulgaro è tornato quest'estate sulla panchina del Cska Sofia, dopo che l'aveva allenata tra il dicembre 2016 e il maggio 2018, ottenendo un terzo e un secondo posto. Quest'anno era partito bene, ma la sua squadra è calata nell'ultimo periodo e ha già accumulato ritardo dalla testa della classifica
IL CAPITANO, VALENTIN ANTOV. Il biglietto da visita del difensore centrale è senza dubbio la personalità, visto che a 19 anni indossa già la fascia al cospetto di giocatori più anziani. Dotato di leadership e ottimi mezzi tecnici, ha la capacità di giocare anche da mediano e, nonostante la giovane età, vanta 49 presenze in prima squadra
IL PUNTO DEBOLE. L'inesperienza è senza dubbio la lacuna più grossa del Cska Sofia, considerando che questa sarà la prima partecipazione ai gironi di Europa League dopo il fallimento e la successiva rinascita della società. I mezzi tecnici, inoltre, sono nettamente inferiori a quelli giallorossi: ultima per coefficiente Uefa, la formazione bulgara dovrà dare il meglio di sé per sperare di strappare qualche punto nel girone A
LA STELLA, YOUNOUSSE SANKHARÉ. Il giocatore più importante della squadra è, probabilmente, l'attaccante 31enne. Cresciuto nelle giovanili del Psg, vanta nel suo curriculum le esperienze con Lille e Bordeaux. Rimasto svincolato, lo scorso giugno ha firmato per il Cska Sofia e trovato due gol nelle prime tre gare di campionato. Centravanti fisico, potrà essere una minaccia per gli avversari specie sulle palle alte
L'ULTIMO MERCATO. Tutti acquisti a costo zero per il Cska Sofia, alcuni dei quali si sono subito inseriti e conquistati una maglia da titolare: come il mediano Youga, arrivato dal Le Havre, e Mattheij, difensore preso dallo Sparta Rotterdam. Interessanti anche le operazioni Evtimov e Keita, quest'ultimo acquistato in prestito dal Lens per sostituire il partente Evandro
COSÌ IN EUROPA. Erano 10 anni che il Cska non si qualificava per la fase a gironi di Europa League. In ambito internazionale, dunque, c'è poco da dire per i bulgari che, tuttavia, conteggiano dei precedenti con la Roma. I giallorossi hanno vinto tutti e quattro gli scontri diretti con la squadra di Sofia, due delle quali nella Coppa dei Campioni 1983-84, conclusa dai capitolini con la finale dell'Olimpico persa contro il Liverpool
