Mourinho: "Ho pianto e pregato per Eriksen, ora festeggiamo perchè Christian è vivo"

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L'allenatore (che ha guidato Eriksen per alcuni mesi al Tottenham) ha raccontato le sue emozioni durante i terribili momenti dei soccorsi al centrocampista danese: "Il valore dei medici e degli specialisti lo hanno salvato e credo che anche Dio stesse guardando il calcio. Ho pianto e pregato e il calcio si è unito, mostrando dei buoni valori come amore e solidarietà"

Prima la grande paura, poi il sollievo e infine un sorriso spontaneo alla notizia delle condizioni in miglioramento di Christian Eriksen. Sentimenti condivisi da tutti coloro che hanno assistito (dal campo o dalla tv) alle terribili immagini nel finale del primo tempo di Danimarca-Finlandia, con il centrocampista dell'Inter che ha perso i sensi sul terreno di gioco, colpito da un arresto cardiaco. Tra gli spettatori del match c'era anche Josè Mourinho, che ha allenato Eriksen al Tottenham per un paio di mesi nel 2019. Intervenuto ai microfoni di Talksport, l'allenatore portoghese ha raccontato le sue emozioni durante quei tragici minuti: "Penso che sia un giorno per festeggiare, non per essere tristi. Per fortuna il calcio è andato in una direzione con più organizzazione, protocolli, livello dei medici e degli specialisti. E credo anche che Dio stesse guardando il calcio in quel momento. Il tutto, messo insieme, ha permesso a Christian di restare con noi, con la sua famiglia, di essere vivo".

"Si sono visti i buoni valori del calcio"

Mourinho ha proseguito, sottolineando i valori messi in mostra dal mondo del calcio durante i soccorsi prestati a Christian Eriksen: "Tutto questo è molto più importante del calcio, ma allo stesso tempo credo che abbia mostrato anche i buoni valori del calcio. L’amore, la solidarietà, lo spirito di famiglia. Non si trattava solo della sua famiglia, ma della famiglia del calcio. Il calcio unisce le persone. Ieri ho pregato, ieri ho pianto, come credo l’abbiano fatto in milioni nel mondo. Credo l’abbiano fatto in tanti, perché il calcio può unire le persone. Ieri, anche per le ragioni sbagliate, il calcio ha unito le persone. E alla fine possiamo festeggiare perché Christian è vivo. Certo, non ho parlato con lui, ma ho parlato con Pierre-Emile Hojbjerg questa mattina e Pierre è molto positivo su Christian. Le notizie sono buone, quindi penso che sia un momento per festeggiare".

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