Svolta verso il professionismo nello sport femminile: con un emendamento alla legge di Stabilità è stato deliberato uno sgravio contributivo per tre anni al 100% per le società sportive. A questo punto la palla passa alle Federazioni. Sara Gama: "Obiettivo più vicino, la partita inizia ora"
Il calcio femminile italiano (e lo sport femminile in generale) fa un passo avanti nel futuro. Grazie a un emendamento alla Manovra finanziaria approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, infatti, le atlete si avvicinano sempre di più al professionismo. L’emendamento, che ha come prima firma quella del dem Tommaso Nannicini, prevede un esonero contributivo al 100 per cento per tre anni fino a un tetto di 8 mila euro per le società sportive che stipuleranno contratti di lavoro sportivo con le proprie atlete. Di fatto, da ora in avanti, le federazioni sportive non hanno più alibi dal punto di vista economico per equiparare le donne agli uomini.
Cosa succede ora?
Una volta che la Manovra (e con essa l'emendamento) diventerà legge, servirà un ulteriore passo. Quello delle Federazioni sportive (Figc, Federvolley e tutte le altre), che dovranno deliberare lo status giuridico per le loro tesserate. In poche parole dovranno decidere se aprirsi o no al professionismo.
Gama: "È l'inizio di una partita"
La capitana della Nazionale di calcio italiana, Sara Gama, ha commentato la notizia su Twitter. "Siamo professioniste oggi dopo questo? No. E' l'inizio di una partita che va giocata con nuovi inserimenti e vinta? Sì - esordisce su Twitter il difensore della Juventus Women -. E' nelle Federazioni che si decide in merito allo status delle atlete e così sarà in Figc, dove discuteremo assieme ai nostri club. Troviamo insieme la via migliore per un obiettivo che oggi è più vicino". Infine Gama ringrazia chi ha reso possibile questo primo passo: "Un ringraziamento alle diverse forze politiche che si sono unite per affrontare un tema trasversale come il nostro".
Nannicini spiega l'emendamento
"La commissione bilancio del Senato ha approvato l'emendamento a mia prima firma sul passaggio al professionismo negli sport femminili. Sono molto soddisfatto, perché è un primo passo concreto per fare in modo che le atlete che dedicano la propria vita e il proprio lavoro allo sport abbiano le stesse tutele dei loro colleghi maschi", commenta Nannicini in un comunicato. Poi il senatore aggiunge: "Ringrazio l'Associazione Italiana Calciatori e Calciatrici e tutte le atlete dei diversi sport che si sono mobilitate per sostenere questo emendamento. Adesso la battaglia continua, perché l'emendamento prevede un incentivo per le società le cui federazioni decidono di passare al professionismo, attraverso uno sgravio contributivo per tre anni al 100% fino a un tetto di 8000 euro. Adesso dobbiamo fare in modo che questo incentivo si trasformi in scelte concrete con l'impegno di tutti". Il percorso non è finito, ma la strada verso il professionismo al femminile sembra aver preso la giusta direzione.