Caruso: "La Juve è famiglia. Il Bayern un'opportunità inaspettata ma irrinunciabile"

Lunedì 27 gennaio. Georgia Stanway si rompe il legamento laterale del ginocchio destro durante una sessione di allenamento e mercoledì 29 gennaio si sottopone all’intervento chirurgico. La centrocampista inglese deve fermarsi per parecchio tempo, nella speranza di recuperare a 6 mesi dall’Europeo. E, soprattutto, nel clou della stagione abbandona il Bayern Monaco primo in classifica nella Frauen Bundesliga e ancora in corsa nella Womens Champions League, dove giocherà i quarti di finale contro il Lione. Martedì 4 febbraio. Il Bayern femminile annuncia l’ingaggio di Arianna Caruso in prestito fino a giugno con obbligo di riscatto. 'Caru' ha voglia di raccontarsi, di trascrivere a parole la decisione di lasciare la sua amata Juventus, perché non ha neanche avuto il tempo di prendere fiato che si è ritrovata con la maglia bavarese addosso: “Qui mi chiamano Ari - specifica nella nostra chiacchierata la 25enne centrocampista azzurra - È successo tutto nel giro di 2 giorni… e, ti dirò, per certi versi è stato meglio così, perché se avessi avuto più tempo per pensare, per rimuginare, poi non so cosa avrei fatto. Di certo, sarebbero entrati in gioco i sentimenti e con quelli non si scherza. Il fatto di aver avuto poco tempo per prendere una decisione, mi ha aiutata”. Parla a ruota libera Arianna, nata a Ostia il 6 novembre 1999, appassionata di sport, di calcio soprattutto. Da piccola non vedeva l’ora di accompagnare la sorella Federica in piscina a piedi, così, durante il tragitto, riusciva a ritagliarsi momenti insieme al suo pallone. Prima di approdare in bianconero a 17 anni, nel primo anno di creazione delle Juventus Women, Caruso ha giocato nella Res Roma. Ma è con la Juve che è diventata una delle più forti centrocampiste europee. Non ha mai escluso nel corso di questi anni di voler provare un’esperienza all’estero e l’occasione è arrivata quando nessuno se la aspettava: “Non era nelle intenzioni mie o della Juve una separazione, non ci pensavo neanche in questo periodo. Però non smetterò mai di ringraziare Stefano Braghin perché so di aver messo in difficoltà la squadra con questa svolta improvvisa, ma lui è stato il primo a dirmi di andare e di sfruttare l’occasione. Nessuno di noi ha preso questa decisione a cuor leggero, ma penso che tutto sommato nella mia scelta ci sia un po’ di soddisfazione anche per Braghin e per la Juventus”. E poco dopo aver festeggiato le 200 presenze con la maglia bianconera, è arrivato il momento di mettersi alla prova in uno dei club più ambiziosi d’Europa. “Non avevo preferenze per la destinazione all’estero. Ho sempre e solo pensato che prima o poi mi sarebbe piaciuto potermi confrontare con un campionato diverso, questo sì. Poi quando arriva la chiamata del Bayern, non si può certo dire di no”. Il Bayern Monaco è primo in classifica nella Frauen Bundesliga con 41 punti, a più tre sull’Eintracht di Francoforte e sul Wolfsburg. La squadra è guidata da Alexander Straus, 49 anni norvegese di Bergen, arrivato a luglio del 2022. Il sistema di gioco utilizzato è un 4-2-3-1, con il centrocampo considerato da Straus il fulcro del suo calcio. Purtroppo, però, gli ultimi gravi infortuni hanno creato serie lacune in mezzo al campo: Lena Oberdorf si è rotta il crociato, Sarah Zadrazil ha subito uno strappo muscolare e Georgia Stanway, appunto, si è lesionata il legamento laterale del ginocchio. “L’interesse del Bayern è arrivato dopo l’ultimo infortunio, quello di Stanway. Lei gioca nelle 2 a centrocampo ed è lì che mi hanno utilizzata finora. Straus è uno che mantiene sempre la sua struttura di gioco, non cambia in base agli avversari. Finora ho giocato sempre da subentrata, ma sono pronta e aspetto il mio momento senza fretta”. A Monaco ne sono certi: Arianna porterà qualità, visione di gioco e dinamismo alla squadra di Alexander Straus. Aldilà degli infortuni, infatti, si tratta di un trasferimento strategico per il Bayern, che rinforza il reparto in un momento cruciale della stagione e potrà contare su una giocatrice duttile, capace di giocare in più ruoli in mezzo al campo. La sua alta partecipazione ai gol evidenzia uno dei suoi punti di forza più grandi: Caruso è una giocatrice molto intelligente, con una forte propensione offensiva. Quando era allenata da Rita Guarino agiva da mezz’ala, con Joe Montemurro era stata spostata più avanti, da trequartista. A Monaco, al momento, sarà impiegata davanti alla difesa. Arianna è dotata di grande tecnica con entrambi i piedi e, grazie alla sua costante pre-orientazione, ha sempre una visione chiara delle situazioni di gioco. A 25 anni si trova in un’età ideale, calcisticamente parlando: da un lato ha già accumulato esperienza ai massimi livelli, dall’altro ha ancora margini di crescita. È stata osservata con attenzione dai talent bavaresi nei due match giocati nel girone C di Womens Champions League di questa stagione, dove la Juve ha perso 2-0 all’andata in casa e 4-0 al ritorno a Monaco. Arianna Caruso sa gestire le situazioni di pressione con intelligenza tattica e con abilità nel controllo del pallone. Il suo dinamismo e la sua capacità di trovare spazi la rendono quasi sempre un'opzione di passaggio. Tuttavia, è lecito chiedersi quanto spazio avrà Arianna da qui fino a fine stagione per dimostrare di essere all’altezza… “Avere il posto sicuro non è stato il mio primo pensiero. So bene che facendo questo salto potrebbe esserci il rischio di non giocare. Finora ho avuto alcuni minuti a disposizione e devo ancora adattarmi al contesto nuovo. Poi sono certa che oltre al calcio per me sarà una crescita a livello personale. Un modo per conoscere un nuovo paese, per confrontarmi con nuove persone. È vero che ora in Italia ci sono tante straniere, ma un conto è quando arrivano nel tuo paese, un altro è se sei tu a spostarti. In questo caso sarò io a dover cambiare, a dovermi adattare. Al momento comunichiamo in inglese, ma sono già alla seconda lezione di tedesco. E questo, aldilà di tutto, sono sicura che mi rimarrà come bagaglio culturale”. Rimanere. Restare. Fermarsi. Trattenersi. Tutti sinonimi di un desiderio, quello di Arianna, di poter continuare la sua esperienza tedesca anche in futuro. Perché c’è tanto da imparare. Per lei, per l’Italia. “Sono stati tutti molto accoglienti con me. Conoscevo già Linda Sembrant che ha giocato con me alla Juventus e, tramite amiche in comune, anche Julia Zigiotti. Ma la giocatrice che mi ha impressionata di più è senza dubbio Pernille Harder. Ha un livello tecnico e un senso di posizione straordinari. Inoltre, devo dire che qui il campionato è più competitivo, l’ultima partita l’abbiamo giocata contro la decima in classifica, il Colonia, che ha giocato un grande calcio a viso aperto. Inoltre c’erano più di 35 mila spettatori presenti, un’emozione incredibile”. Al Rhein Energie Stadion di Colonia per l’esattezza erano 35.711 i tifosi sugli spalti, per il record stagionale di pubblico per una partita di Bundesliga femminile. “Però anche in Italia stiamo crescendo e qui all’estero se ne stanno rendendo conto. Seguono la Serie A femminile con attenzione, non siamo considerate da meno”. Di sicuro il trasferimento di Arianna non è casuale e si adatta perfettamente alla strategia del Bayern, che negli ultimi anni ha spesso cercato giocatrici talentuose ma non ancora esplose. Stanway ne è l’esempio migliore: quando nel 2022 è arrivata al Bayern, l’inglese era una giocatrice in crescita nella Women’s Super League, ma il passo decisivo lo ha compiuto durante l’Europeo nell’estate 2022 con il successo dell’Inghilterra e successivamente con il club bavarese. E poi le caratteristiche della centrocampista azzurra hanno fatto la differenza nella scelta del Bayern. A differenza di Stanway o Oberdorf, infatti, Arianna non fa della fisicità il suo punto di forza, ma affronta le situazioni attraverso il posizionamento e l’anticipo. È un approccio diverso, che rappresenta un'ottima integrazione per la squadra. Caruso è una giocatrice solida e affidabile. Ora non le resta che provare a dimostrare il suo valore su un palcoscenico ancora più prestigioso. “Sapere di giocare sempre, avere la fiducia della squadra e dell’allenatore è il massimo che si possa chiedere. Ma io trovo affascinante anche la sfida di potermi mettere in discussione. Non mi fa paura”. Oltretutto, la percezione che arriva da Monaco per questo trasferimento fa pensare positivo. Se, come detto, era assolutamente necessario intervenire dopo che due giocatrici di livello mondiale, Stanway e Oberdorf, rimarranno fuori a lungo nella seconda parte di stagione, la scelta di Caruso è considerata come una soluzione di altissimo livello e molti media bavaresi la ritengono già una dei migliori acquisti degli ultimi anni. Alla faccia della pressione! Ma Arianna non si scompone, sa che ci sarà da lottare, oggi e in futuro, per riuscire ad affermarsi a Monaco nel lungo periodo. Anche perché prima o poi la rosa sarà di nuovo al completo e allora sì che in mezzo al campo ci sarà davvero un gran traffico. Caruso, Stanway, Oberdorf e Zadrazil, in aggiunta la talentuosissima Momoko Tanikawa e Julia Zigiotti Olme. Poi in estate tornerà dal prestito anche la scozzese Samantha Kerr. Ci penserà Alexander Straus che, come tutti gli allenatori, sarà felice di avere abbondanza, potendo contare su centrocampiste tra le migliori che il calcio europeo possa offrire. Intanto al Bayern è cambiato il suo numero di maglia. “Non c’erano molti numeri disponibili da scegliere, alla fine ho pensato che il 27 facesse al caso mio. Alla Juve ho sempre avuto il 21, mentre quando da piccola ho iniziato a essere convocata con la Nazionale italiana prendevo il 7. Quindi diciamo che ho fatto un mix di questi due numeri”. E poi si torna a quei dannati sentimenti. Quelli che sono stati messi lì in un angolo, quasi in attesa, nei due giorni in cui Arianna ha dovuto decidere del suo futuro calcistico. “Perché la Juve si indossa, e una volta indossata, non te la togli più”, ha scritto nel post su Instagram in cui ha festeggiato le 200 presenze con la maglia bianconera. Già, la Juventus. Torino. Famiglia. “Mi manca già tutto dell’Italia, penso sia normale. Però ho i miei genitori che mi sostengono sempre e per loro, a dire il vero, cambia poco, comunque per venire a trovarmi devono sempre prendere un aereo. Io sono già tornata una volta a Torino, è lì che ho comprato casa. Dopo l’impegno con la Nazionale ho avuto qualche giorno libero…”. Ecco a proposito di Italia, in estate c’è anche un Europeo a cui pensare. “Andrea Soncin ha portato tanta serenità, è stato bravo a farci sentire fin da subito la fiducia che ripone in tutte noi. E un giocatore o una giocatrice che gioca con fiducia è tutta un’altra cosa. In panchina poi si è dimostrato un allenatore capace e molto positivo, ci porta a giocare con tranquillità e consapevolezza. Poi, certo, un Europeo è sempre più competitivo di un Mondiale, almeno all’inizio, ma noi partiamo con tanti pensieri positivi, andiamo in campo per giocarcela con chiunque”. L’Europeo sarà a luglio, in Svizzera. Chissà a che livello di tedesco sarà arrivata Arianna: “Potrò mettermi alla prova anche lì ”.

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Gaia Brunelli