Olivia Smith sta per diventare la calciatrice più costosa della storia

Chissà se quando da bambina ha scelto il calcio e lasciato il taekwondo immaginava che un giorno sarebbe diventata la calciatrice più costosa della storia. Probabilmente no. Ma oggi può essere sicura di aver preso la decisione giusta. Nessun club al mondo ha mai pagato più di un milione di sterline per comprare una giocatrice. Almeno fino all’estate del 2025, quando l’Arsenal ha offerto la cifra da record per acquistare Olivia Smith dal Liverpool. E così si è scritta la storia. Smith, che di record ne vanta già tanti altri, sarà presto una calciatrice dei Gunners e del suo trasferimento si parlerà per sempre. Chissà se suo padre Sean, originario dell’Ontario e grande tifoso del Liverpool, sarà felice del passaggio della figlia dai Reds all’Arsenal. Probabilmente sì. Perché l’Arsenal è una delle migliori squadre del panorama calcistico femminile e qui Olivia Smith potrà continuare a scrivere la storia. E perché è stato propri lui ad avvicinare sua figlia al calcio e il fatto che ora lei diventerà la calciatrice più costosa della storia non può che inorgoglirlo. E pazienza se per scrivere la storia dovrà lasciare Anfield, quello stadio dove Olivia Smith ha già scritto un po’ di storia. Olivia e Sean Smith hanno un rapporto speciale. Il calcio e lo sport è il collante che li lega fin da quando lei è nata il 5 agosto del 2004 a Noth York, in Canada. È cresciuta a Whitby, vicino Toronto, e fin da piccolissima ha iniziato a praticare tanti sport. “Mio padre era molto interessato al calcio. Mi ha fatto praticare tutti gli sport, ma il calcio era quello che sentivamo come ‘l'unico’” ha raccontato al The Guardian. Già a tre anni aveva qualità fuori dal comune. Dribblava tutti, era imprendibile. E così da subito ha iniziato a giocare in squadre di età superiore di due anni. Ma aveva talento anche negli altri sport che praticava: “Non mi sono dedicata completamente al calcio fino all'età di otto o nove anni, perché ero combattuta tra il taekwondo e il calcio, ma mio padre ha visto in me qualcosa di veramente speciale”. Non si è sbagliato. Ma lei è certa che la sua esperienza nel taekwondo la abbia aiutata anche a emergere nel calcio: “Inizialmente ho iniziato a praticare il taekwondo per autodifesa. Anche questo mi ha aiutato molto nel calcio, con la potenza, la disciplina e l'atteggiamento. Il tipo di allenamento che facevo era assolutamente brutale. Ricordo che a volte piangevo per il dolore e per tutto il lavoro che facevo, ma ha dato i suoi frutti”. Un’infanzia e un’adolescenza passate tra sport e… difficoltà. Alle scuole medie è stata vittima di bullismo ma “sono sicura che ora se ne stanno pentendo”. Ma il calcio, e i gol, erano sempre la cosa più importante: “Mi è sempre piaciuto andare in rete e fare gol. Pensavo fosse divertente, per la maggior parte del tempo sono sempre stata un'attaccante. Sono cresciuta guardando i video di Marta, Ronaldinho e Christine Sinclair su YouTube, guardavo le loro giocate ogni giorno prima di una partita. Volevo la palla e volevo sempre fare gol. A volte prendevo la palla anche ai miei compagni e andavo a segnare un gol”. Fin da piccolissima aveva una forte mentalità e ha sempre messo al primo posto il suo sogno, nonostante tutto e tutti. Durante le pause scolastiche, a sette anni, andava a giocare con i maschi ma non era sempre accettata e spesso tornava a casa con occhi neri e gambe piene di lividi, ha raccontato suo padre a The Athletic. Il suo libro preferito era ‘Making It Real: My Soccer Skills Book’ di David Beckham, che leggeva ogni sera come fonte di ispirazione. Sul suo diario scriveva i suoi sogni: dalle squadre preferite – Canada, Usa e Brasile – alle università dove le sarebbe piaciuto arrivare, Virginia, Stanford e Florida State. Ma anche il suo numero preferito, l’11, i dribbling da imparare e il suo grande obiettivo: diventare una leggenda. “Già allora, lo giuro, volevo vincere un Pallone d’Oro. Volevo giocare in una Coppa del Mondo e alle Olimpiadi per la mia nazionale. Mi vedevo incontrare i miei idoli e giocare contro di loro” ha spiegato. Il suo amore per il calcio e il desiderio di migliorare le hanno però anche creato dei problemi. Ha raccontato di essere stata sospesa più volte dal Programma di Sviluppo Nazionale dell’Ontario per aver cercato allenamenti aggiuntivi nei periodi di stop del campionato. Ciononostante, non si è mai fermata, anche a costo di rinunciare a feste, cerimonie e uscite con gli amici: “Non ho avuto l’infanzia che avrei voluto ma ne sono fiera. Una sola distrazione può rovinarti la carriera […] Quando tu non sei là fuori ad allenarti, c’è qualcun altro nel mondo che lo sta facendo”. Una sorta di ‘ossessione’ che l’ha portata a 12 anni a essere convocata nel Canada Under 17 e tre anni più tardi, nel 2019, a esordire da giovanissima con la nazionale maggiore. E, neanche a dirlo, è così diventata la più giovane calciatrice a debuttare con il Canada. Quell’anno è poi stata anche nominata 'Giovane Giocatrice dell’Anno' da Canada Soccer. Partita nel Whitby Soccer Club, la squadra della sua città, negli anni ha giocato per Oshawa Kicks SC, Ajax SC, Markham FC e North Toronto SC. Il suo percorso di crescita è poi passato per il Next Level Training di Aaron Byrd, in Michigan, lontano da casa, dove ha imparato a badare a sé stessa. All’università si è iscritta alla Penn State, in Pennsylvania, dove un infortunio al legamento le ha rovinato la stagione e costretta a un lungo stop. Nonostante questo, è stata comunque notata in Europa. Lo Sporting Lisbona la ha acquistata nell’estate del 2023 e la prima stagione è stata un successo: 13 gol, 9 assist, premio come ‘Miglior Giovane Giocatrice’ e premio come ‘Rivelazione del campionato Campeonato Nacional Feminino’. La scorsa estate Chelsea, Psg e Brighton hanno provato ad acquistarla ma ad avere la meglio è stato il Liverpool, che per portarla ad Anfield ha speso 210.000 sterline, cifra da record: i Reds non avevano mai pagato così tanto per una giocatrice. Seppur giovanissima, in poco tempo è diventata la stella della squadra. È stata la prima calciatrice del Liverpool a segnare ad Anfield nell'era della Women's Super League, contro il Manchester City a ottobre 2024, e a marzo scorso ha segnato due volte contro il Manchester United, dando alla sua squadra la prima vittoria nella WSL. “È stato irreale” ha raccontato dopo la doppietta. Ad agosto compirà 21 anni e con 24 gol segnati è già la seconda migliore marcatrice nella storia del Canada. Può giocare in attacco e a centrocampo, ma il ruolo dove rende meglio è l’ala destra: “Adoro affrontare le avversarie nell’uno contro uno ma anche superarle con la mia fisicità e velocità”. Al termine di questa stagione, la sua prima in Inghilterra, ha vinto il premio di miglior giovane del campionato e ora – assicura Sky Sport Uk – l’Arsenal è pronto ad acquistarla per 1.16 milioni di sterline. Una cifra da record per una giocatrice da record. Che continuerà a scrivere la storia con la maglia dei Gunners.

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Emiliano Tomasini