Maggio 2015: lo scandalo nella FIFA che cambiò per sempre il calcio

‘L’Anniversario’ di Andrea Bajani, uno dei romanzi che concorrono al prossimo Premio Strega 2025, celebra fin dal titolo appunto un anniversario strano : i 10 anni passati senza avere e dare notizie dalla e alla sua famiglia. Non c’entrano cerimonie private o pubbliche, battaglie, nomine, nascite o funerali. Ecco, il 29 maggio 2025 si celebra un altro anniversario – anche in questo caso di 10 anni – diverso dai soliti. Destino vuole che sempre in quella data -il 29 maggio- ogni anno da quant’anni si ricordi invece un evento concretamente terribile, la tragedia dell’Heysel L’anniversario che si compie nelle prossime ore è il ricordo del più grande scandalo che ha coinvolto una istituzione sportiva nel mondo. Un punto di partenza – nel bene e nel male – per il calcio di oggi. Parliamo della FIFA. E siamo a Zurigo il 29 maggio 2015. È il giorno delle elezioni del presidente, e a sfidarsi sono il ‘reggente’ Sepp Blatter, numero 1 della federazione dal 1998 e pronto per un quinto mandato, e un unico sfidante, il principe giordano Ali Bin Al Hussein. Ma prima di andare avanti e far scattare l’orologio dell’anniversario, bisogna fare due passi indietro. Di due giorni. Sempre a Zurigo. All’alba del 27 maggio, dentro uno dei più lussuosi hotel svizzeri, il celebre Baur au lac. L’irruzione Sono le prime ore della mattina quando la polizia cantonale svizzera fa irruzione in quell’hotel di lusso. Qui si ritrovano da sempre i membri del Comitato esecutivo FIFA, in attesa del congresso generale che sceglierà il nuovo Presidente . Nell’Hotel vengono arrestati sette alti funzionari: Jeffrey Webb , Eugenio Figueredo , Eduardo Li , Julio Roca , Rafael Esquivel , José Maria Marin e il consigliere della Concacaf Costas Takkas. Di quell’arresto resteranno le foto degli inservienti dell’hotel che con le lenzuola bianche coprono il passaggio degli arrestati dall’hotel alle auto della polizia parcheggiate fuori. Quelle foto ritraggono appunto lo scandalo più grande che abbia mai coinvolto un organo calcistico. E proprio il Baur au Lac Hotel è, suo malgrado, uno dei protagonisti di questa vicenda. Da quella mattina, e per giorni, giornalisti e telecamere di tutto il mondo stazionano su un piccolo marciapiede di fronte all’ingresso principale. C’è anche Sky Sport Italia a raccontare quelle ore e quello scandalo e il ricordo personale è proprio quello di una marea di colleghi che spesso all’unisono partivano – partivamo – a raccontare in diretta davanti alle telecamere le ultime novità, a pochi centimetri uno dall’altro in ogni lingua possibile. Sam Border, eccellente reporter del New York Times che aveva avuto anticipazione del raid, ed era seduto quella mattina proprio dentro l’hotel per una fantomatica “colazione di lavoro alle 6 di mattina” ha raccontato in un articolo mitico quell’esperienza. A completare gli arresti è la polizia svizzera, ma tutto nasce da un indagine dell’FBI, che ha origine negli Stati Uniti. Il pubblico ministero di New York accusa i dirigenti del calcio di aver pagato e accettato tangenti e provvigioni nascoste a partire addirittura dagli anni Novanta. Gli indagati avevano ottenuto denaro in cambio dei diritti di trasmissione, di commercializzazione e di sponsorizzazione di tornei di calcio negli Stati Uniti e in Sud America. L’accordo era stato concluso negli Stati Uniti e parte del denaro sarebbe transitato da banche americane. Furono bloccati i conti presso diverse banche elvetiche, attraverso i quali sarebbero transitate le tangenti, e recuperati i documenti bancari. Ma nonostante lo scandalo, la FIFA procede nei suoi programmi come se non fosse successo nulla. E il 29 maggio Sepp Blatter viene eletto per il suo quinto mandato. Dopo un primo scrutinio in cui non era riuscito a ottenere i due terzi dei voti necessari, Blatter viene confermato presidente dopo che l’unico sfidante aveva deciso di ritirare la candidatura. Alla prima tornata, Blatter aveva ottenuto 133 voti, Ali 73. “Grazie per avermi accettato per i prossimi quattro anni. Comanderò la nave della FIFA. La riporteremo in mare. Tra quattro anni darò la FIFA al mio successore e sarà robusta”. I suoi quattro anni durarono però solo quattro giorni. Il presidente della FIFA infatti lascia la presidenza, sommerso dallo scandalo degli arresti e dal coinvolgimento del suo braccio destro Jerome Valcke. Dopo qualche ora, sarebbe arrivato l’annuncio dell’inchiesta FBI anche su di lui. Bisognerà aspettare 9 mesi, il febbraio del 2016 e le nuove elezioni per avere il nome del successore. Per far compiere alla massima istituzione mondiale un passo importante. Ritrovare la leadership e quella credibilità nell’istituzione dissoltasi – certamente non all’improvviso – una mattina del maggio 2015. E quella responsabilità tocca a Gianni Infantino, italo-svizzero molto legato alle sue radici italiane, segretario generale della UEFA, che per anni i tifosi di tutto il mondo avevano riconosciuto nel corso dei sorteggi delle varie coppe europee. Una vittoria a sorpresa rispetto al favorito, lo sceicco del Bahrain Salman Al-Khalifa. Per Infantino 115 voti, 11 in più della maggioranza assoluta del congresso. Lo sceicco Al-Khalifa si è fermato a 88. “Voglio essere il presidente di tutte e 209 le Federazioni, insieme a loro rinnovare la FIFA e costruire una nuova era” aveva detto in occasione del suo primo discorso. E per tanti aspetti, la FIFA negli ultimi anni ha modificato i processi, cambiato passo, trasformato gli orizzonti. Simbolica la fotografia scattata qualche settimana fa a Miami, nei nuovi uffici: le stesse autorità che sono intervenute nel 2015, il Procuratore Generale degli Stati Uniti Pam Bondi e il Direttore dell'FBI Kash Patel hanno incontrato i vertici dell’organizzazione, a testimoniare una collaborazione stretta, in vista anche dei prossimi mondiali per club di giugno e del Mondiale di calcio del 2026 . È stata attuata una riforma profonda della governance e della gestione finanziaria, con focus importante sulla trasparenza. E il cambiamento di attenzioni che c’è stato si può rilevare negli oltre 200 milioni di dollari che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha assegnato alla Fondazione FIFA a titolo di risarcimento per le perdite subite dalla FIFA stessa, dalla Concacaf e dalla CONMEBOL a seguito di decenni di malaffare nel calcio. A Zurigo sono stati introdotti una serie di nuovi processi e strutture, tra cui una linea di assistenza per le segnalazioni, la creazione di divisioni e team dedicati e sono state introdotte procedure di gara completamente riviste e sottoposte a revisione contabile indipendente per le principali competizioni sia a livello maschile e femminile. Non sono certamente mancate, negli ultimi anni, le polemiche e le critiche sia di natura sportiva sia politica. Una delle ultime – ad esempio – è legata all’istituzione del Mondiale per club che si disputerà ogni quattro anni e che va a occupare un ulteriore slot di partite in un periodo dell’anno solitamente scarico. Critiche che i club partecipanti hanno fatto passare sotto silenzio quando è stato annunciato il montepremi monstre di un miliardo di dollari. Oppure, tornando alle polemiche, si è discusso dei temi sociali come la situazione dei lavoratori in Qatar per la costruzione degli stadi del Mondiale 2022. Ma ora è di fatto un’organizzazione ‘nuova’ con oltre 800 dipendenti, la stragrande maggioranza dei quali assunti dopo il 2016, con uffici a Zurigo, Parigi, Miami, Giacarta e altri 11 sedi regionali. “Oggi la FIFA – ha scritto nelle scorse ore il presidente Infantino sui suoi social – è un’organizzazione rispettata in tutto il mondo. Oggi siamo orgogliosi di essere visti non solo come un organo di governo globale fidato, ma come un partner prezioso”. Se tante cose sono successe dal 29 maggio del 2015, oggi altrettante sfide aspettano la più grande istituzione del mondo del calcio. Ipotizzare lo scenario del 2035 è oggi complicato. Sicuramente il punto di partenza odierno è migliore di quello di 10 anni fa.

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Maggio 2015: lo scandalo nella FIFA che cambiò per sempre il calcio

Francesco Cosatti