Fenomenologia Asensio: "Per Zidane ho lo stesso sinistro di Messi"

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Dall'infanzia, al primo stipendio nella Cantera del Real, all'inizio super in questa nuova stagione. Asensio si racconta in un'intervista a "El Partitazo Cope" rivelando anche un succoso retroscena: un paragone fatto da Zinedine Zidane...

In Rete è stata una lunga estate. Una parte d'Italia (non quella juventina) lo ha osannato: "Asensio, 4-1 è finita" diventato virale sui social questa estate, fa ancora parlare di sé. Ma questa volta è niente meno che Zinedine Zidane a tirarlo in ballo. Quello che da bambino era il suo idolo e oggi è il suo allenatore. Lo ha rivelato lo stesso Asensio in un'intervista a "El Partitazo Cope" dove ha raccontato tanti aneddoti curiosi. “Ho sempre tifato per il Real e in camera avevo il poster di Zidane. Una volta ero con i miei a Puerto Portals a Mallorca, sapevamo che c'era spesso Florentino Perez e un giorno lo incontrammo: mia madre gli disse che io avrei giocato al Real Madrid, così è stato, nonostante lo avesse detto per scherzo e adesso è un aneddoto incredibile. Una notte mi ha chiamato il Real Madrid, partii il giorno seguente con un volo privato. Arrivai a Valdebebas, firmai e poi tornai indietro a Maiorca per sistemare le cose". Al suo arrivo nella capitale, però, c’era Benitez: "Mi disse che sarebbe stato giusto andar a fare esperienza in un'altra squadra, così andai all'Espanyol, con cui avevo fatto un provino da piccolo. Poi sono tornato e con Zidane - il mio idolo da bambino - ho avuto subito fiducia, abbiamo un ottimo rapporto e sono felicissimo di essere allenato da lui. Mi ha detto che è da Messi che non vedeva un mancino come il mio". Un bel riconoscimento, da uno dei più grandi, per quello che tutti considerano essere l’erede di Cristiano Ronaldo con la maglia del Real, quando il portoghese deciderà di ritirarsi. "Sono rimasto stupito dalle sue dichiarazioni - ha aggiunto - perché Messi è uno dei più forti al mondo".

Il giocatore perfetto…

Un inizio di stagione super ha attirato su di sé le attenzioni di tante big d’Europa: "C’erano delle squadre che sarebbero state disposte a spendere tanto, ma io voglio solo il Real. Sto bene qui". Il giocatore perfetto, per Asensio ha qualcosa anche del suo modo di giocare: “Penso qualcuno con il piede destro di Ronaldo, i colpi di testa di Ramos e il mio piede mancino".

L’infanzia e l’importanza della famiglia

“Ho sempre avuto una fortissima passione per questo gioco ma da bambino non immaginavo che sarei diventato calciatore. Pensavo solo a divertirmi - ha rivelato inoltre Asensio -, finché non è arrivato il debutto in prima squadra e da lì ho cominciato a organizzare la mia carriera. Ricordo anche il mio primo stipendio quando avevo 17 anni che era di 1000 euro". Nella sua formazione è stata importantissima la famiglia: "I miei genitori mi ripetevano che al primo posto dovevo mettere lo studio, poi il calcio. Avevo 8 e 9 in tutte le materie, quindi riuscivo a far combaciare le cose". Un cammino difficile, dovuto anche alla scomparsa prematura della mamma in adolescenza e ad alcuni problemi fisici: "Mi sono sempre portato dei problemi al ginocchio che non riuscivo a superare completamente. Mi allenavo, poi dovevo interrompere per qualche giorno e poi riprendere. I medici, però, mi hanno sempre detto che non c'era bisogno di fermarsi, anche perché non lo avrei fatto. Mi hanno dato speranza e ho continuato". Poi è arrivato il Mallorca, e i primi riflettori: "C'erano diverse squadre interessate a me, anche il Barça ma poi non si è concretizzata questa ipotesi. Non so esattamente perché ma ci sono stati dei problemi, anche il Maiorca ne aveva in quel momento".