Da Ronaldo a Coutinho, i primi gol del Barça-Brazil

Liga

Domenico Motisi

Dopo 255 minuti giocati con la nuova maglia, è arrivata in Coppa del Re la prima rete dell'ex Liverpool. Negli anni passati, però, altri fuoriclasse verdeoro hanno incantato i tifosi catalani e per andare a segno hanno impiegato anche meno tempo

Se c’è una squadra che si intende di brasiliani, questa è il Barcellona. È vero che la sua stella più brillante degli ultimi 10 anni è argentina ma dando uno sguardo al passato, sono tanti i verdeoro che hanno lasciato il segno al Camp Nou. L’ultimo arrivato è Coutinho e l’ex Liverpool sta già iniziando a mostrare perché è stato pagato 160 milioni di euro. Alla quinta apparizione in blaugrana e dopo 255 minuti dal suo debutto, il numero 14 ha segnato il suo primo gol con la nuova maglia. Una rete, quella dell’1-0 al Mestalla contro il Valencia, che ha dato la certezza a Valverde e i suoi della finale di Coppa del Re. Eppure, il campione verdeoro è quasi in “ritardo” se paragonato ai suoi connazionali e illustri predecessori. Da Romario a Neymar passando per Ronaldo, Rivaldo e Ronaldinho: ecco come e quando hanno segnato il primo gol al Barcellona gli altri brasiliani che hanno scritto la storia del club catalano.

Ronaldo, doppietta ed "elastico" al debutto ufficiale

Prima del suo debutto in Liga al Camp Nou (contro l’Espanyol, nel settembre del 1996, in cui risulta decisivo nell’azione che porta al gol del 2-1 allo scadere), Ronaldo aveva già esordito nel Barcellona in Supercoppa di Spagna. Nel doppio confronto di andata e ritorno contro l’Atlético Madrid, il Fenomeno lasciò tutti a bocca aperta già nel primo match, quello giocato in casa ma allo stadio Montjuic: per lui un gol al 5’, uno all’89’ e un assist stratosferico a De La Peña dopo un "elastico" che manda al bar il difensore avversario. Quel match finì 5-2. Era il Barcellona di Figo, Stoichkov e Mourinho in panchina come vice di Robson ma in quella stagione, a partire da quel debutto ufficiale, fu soprattutto il Barça di Ronaldo.

Ronaldinho, il gol all’alba che fece innamorare i tifosi

Per chi crede nei segni del destino, il debutto al Camp Nou di Ronaldinho non poteva che essere il presagio perfetto di ciò che avrebbe poi rappresentato il fuoriclasse brasiliano per i tifosi del Barcellona. Era il 3 settembre 2003, non si trattava del debutto assoluto del brasiliano che aveva già esordito a Bilbao la settimana precedente. Tuttavia, il pubblico del Camp Nou non era ancora riuscito a vedere il nuovo numero 10 dal vivo. In realtà, il fuoriclasse di Porto Alegre non doveva giocare neppure quel giorno: nel 2003 non c’erano ancora le pause ufficiali per qualificazioni mondiali, europee o per le amichevoli, capitava così che le partite dei vari campionati coincidessero con quelle delle nazionali. Proprio in quei giorni era in programma sia l’infrasettimanale di Liga, sia una partita del Brasile campione del mondo che aveva ovviamente convocato Ronaldinho. Il match contro il Siviglia era fissato per il mercoledì 3, giorno in cui l’ex Psg sarebbe già dovuto essere con i suoi compagni della Seleção. Il club catalano riuscì a convincere la federazione brasiliana a lasciare il numero 10 a Barcellona fino a martedì sera, ma non riuscì a fare lo stesso con la dirigenza del Siviglia che si rifiutò di giocare un giorno prima rispetto alla data ufficializzata dalla Liga pensando che in questo modo non si sarebbero ritrovati Ronaldinho in campo. Soluzione? Laporta fissa il match alle 00.05, così da far risultare l’incontro mercoledì 3 e dare il tempo al fuoriclasse di andare in nazionale la mattina seguente. In un contesto surreale, con un Camp Nou gremito anche a mezzanotte, il brasiliano non delude nessuno: al 58’ prende palla direttamente da un lancio del portiere Victor Valdes, salta due avversari e calcia da oltre 25 metri sotto la traversa pareggiando il momentaneo 1-0 di José Antonio Reyes. L’orologio segnava le ore 01.26: un primo gol magico così come lo sarà tutta la sua permanenza a Barcellona.

Rivaldo: prima partita, prima doppietta

Altro Pallone d’oro brasiliano passato gloriosamente da Barcellona è Rivaldo. Arrivato in Catalogna nell’estate del 1997 proveniente dal Deportivo la Coruña. Non c’era più il compagno di nazionale Ronaldo ma lui riuscì comunque a non farsi travolgere dal peso dell’eredità lasciata dal Fenomeno, autore di 34 gol nella stagione precedente. In blaugrana Rivaldo segna 86 gol in 157 partite e i primi due arrivarono proprio al debutto al Camp Nou contro la Real Sociedad: prima perla su punizione, specialità della casa. Secondo gol dopo uno scambio rapido con De la Peña. Il campione del Mondo del 2002 sapeva come ci si presenta davanti ai nuovi tifosi.

Romario, la tripletta all'esordio

Arriva a Barcellona nell’estate del 1993, era il "Dream team" di Cruyff, costruito per vincere tutto. Romario, brasiliano di Rio de Janeiro, si aggiungeva ai vari Laudrup, Stoichkov e Koeman. Effettivamente quel Barça trionfò in Liga ma tutti ricordano la sconfitta di Atene contro il Milan nella finale di Champions League persa per 4-0. In pochi, invece, hanno memoria della splendida tripletta con cui il "Baixinho" si era presentato al Camp Nou: un debutto stellare contro la Real Sociedad schiantata per 3-0 grazie alle tre perle di colui che l’estate successiva vincerà il Mondiale con il Brasile risultando il miglior giocatore del torneo. In quell’occasione tutti e tre gli assist furono di un certo Pep Guardiola.

La prima magia di Neymar

A differenza di tutti i suoi illustri predecessori, quando Neymar arriva al Barcellona nell'estate del 2013 non è la stella indiscussa della squadra (cosa che in realtà, a causa di Messi, non avverrà mai durante la sua permanenza catalana). Così, il fuoriclasse oggi al Paris Saint Germain debutta ufficialmente in blaugrana a mezz’ora alla fine della prima giornata di Liga: era il match contro il Levante e l’ex Santos – un po’ come Coutinho all’esordio contro l’Espanyol – non ebbe molto tempo per farsi notare. La prima rete però arriva già al secondo match ufficiale, il 21 agosto, nell'andata della Supercoppa spagnola contro l'Atlético Madrid. Un gol di testa su assist di Dani Alves che fissa il punteggio sull'1-1 finale e che risulterà decisivo visto lo 0-0 del ritorno al Camp Nou.