Curioso retroscena rivelato dal Sun e tratto da una sua vecchia autobiografia: "Quando venni a sapere della prima convocazione di Cruijff ero in un locale, e il mio unico pensiero era rivolto a una bella ragazza mora. Poi la mia mente incominciò a concentrarsi solo sul calcio"
Anno 1989, tempo di amichevoli estive: un giovanissimo Pep Guardiola è in discoteca e il primo (e unico) pensiero nella sua testa è quella bellissima ragazza mora che spera di invitare presto a ballare. Parola sua, e rivelata dal Sun che è riuscito a mettere le mani su una rara copia di un'autobiografia del catalano, intitolata My People My Football. "Non erano nemmeno le sette di sera e mi stavo rilassando in un locale. Ero più preoccupato per una mora che di qualsiasi altra cosa - scriveva Pep -, e avevo deciso che la avrei portata a ballare appena avrebbero messo canzoni più lente". Ma poi…
Continua Guardiola, come riporta il Sun: "Ho visto arrivare un mio compagno delle giovanili e mi ha detto che un gruppo di giocatori dell’Academy doveva recarsi a Banyoles con la prima squadra per un'amichevole, e tra i nomi c’era anche il mio". Il risultato? Alla fine Pep non riuscì mai a ballare con la mora: "…che era davvero una bella ragazza", visto che la sua mente "era già concentrata su altre cose".
"Cruijff, un genio"
Conoscendolo ora è facile capire che il centro del suo mondo diventò ben presto il calcio, ancora di più sotto l'influenza di un personaggio come Johan Cruijff: "È stato di gran lunga l'allenatore che mi ha insegnato più cose, quello da cui ho imparato di più e, senza dubbio, anche il manager che mi ha fatto soffrire di più - proseguiva Pep -. Con un semplice sguardo era in grado di farti venire la pelle d'oca e di gelarti il sangue, ma quando lo guardavi avevi la sensazione che era sempre un passo avanti a tutti. La sua razione a quella mia prima partita? Mi disse: 'Hai giocato più lento di mia nonna! Non c’è bisogno di dire altro!''. Ma pochi altri uomini hanno dominano ogni aspetto del calcio come ha fatto Cruijff. Semplicemente un genio".
Su Loius van Gaal
Nella vecchia autobiografia dell'attuale allenatore del City qualche battuta, rivelata sempre dal Sun, anche su un altro maestro olandese: "Per me van Gaal è stato uno dei grandi allenatori del mondo del calcio. Non so se sia davvero stato il migliore di tutti come ha sempre detto di essere, ma sicuramente uno dei più grandi. Poche squadre mi hanno incantato come il suo Ajax del 1995 (quello campione d'Europa, in finale contro il Milan, di Kluivert, Kanu, Rijkaard, Davids, Litmanen, Seedorf e i de Boer, ndr). Avevano grande talento individuale, un grande gioco collettivo e grande facilità a iniziare a creare gioco da dietro".