Sestriere, entusiasmo per gli azzurri. Lippi: Tocca a noi

Mondiali
Marcello Lippi fa i complimenti all'Inter per la vittoria in Champions e ora spera in un Mondiale trionfale anche per l'Italia
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Cinquecento tifosi hanno accolto la nazionale, scesa in campo per il primo allenamento. Applausi e incitamento, dopo che a Venaria erano piovuti fischi dai tifosi delusi per non aver ricevuto gli autografi. Il ct: "C'è chi ci tifa contro". LE FOTO

GIOCA A FANTASCUDETTO MONDIALE

Dalla delusione della Venaria all'entusiasmo di Sestriere. I 28 calciatori azzurri di Marcello Lippi sono scesi in campo al Sestriere per il primo allenamento del raduno di preparazione dei Mondiali. Ad accoglierli, tra applausi ed incitamenti, circa 500 tifosi che hanno prima fatto da ala al passaggio dei giocatori dall'albergo all'impianto sportivo; poi si sono accomodati sulla collinetta che costeggia il terreno di gioco ed hanno accolto ad uno ad uno i giocatori con applausi e grida di incitamento. Come previsto, la nazionale di Lippi trova in quota un clima simile a quello dell'inverno sudafricano: temperatura attorno ai 14 gradi, meteo variabile con sprazzi di pioggia leggera e vento. Unica differenza la neve a bordo campo, spalata nei giorni scorsi dalle squadre del Comune di Sestriere dopo le precipitazioni che avevano coperto il terreno di gioco.

Fischi a Venaria - Mille tifosi in festa per la Nazionale nel cortile d'onore nella Reggia di Venaria, con vibranti proteste finali di molti di loro. Mentre Lippi presentava il raduno del Sestriere dal Salone delle Citronerie, i 28 giocatori chiamati per la preparazione si sono radunati a Venaria. Poi a uno a uno sono saliti sul pullman che li attendeva nel cortile d'onore della Reggia e lì, al di là delle transenne, si erano assiepati almeno un migliaio di tifosi. Rapidi saluti da parte dei giocatori e qualche autografo. Poi quando tutti gli azzurri sono saliti sul bus e si attendeva l'arrivo di Lippi i tifosi hanno cominciato ad invocare i giocatori perché si concedessero ad autografi e foto. A quel punto diversi tra i sostenitori hanno cominciato ad urlare "vergogna" vedendo che i giocatori non rispondevano

Parla Lippi - "E' stata una vittoria straordinaria, figlia di compattezza e autostima. Ora spetta all'Italia". Così il ct della nazionale, Marcello Lippi, al via del ritiro degli azzurri al Sestriere in vista dei mondiali in Sudafrica, fa i complimenti all'Inter per la conquista della Champions League.

Archiviata la stagione con la finale Champions, torna con l'Italia il tema di chi tifa per e chi tifa contro. Il ct della nazionale a Venaria Reale ha scosso la testa ironicamente quando gli hanno detto che tutti sono per l'Italia e nessuno gufa. Poi, il ct ha chiarito: "Per l'Italia il tifo contro c'è sempre stato. E questa volta c'è anche chi lo ha dichiarato apertamente. Sia per motivi politici o sia perché un giocatore non è convocato, di fatto è così. Ma io me ne faccio una ragione, neanche il Papa ha un consenso assoluto"

"Da oggi inizia il nostro cammino, che ci vede con una grande reponsabilità - ha spiegato ancora - Sul fatto di essere campione del mondo ha detto io ho l'abitudine a rimuovere dalla testa i successi del passato, per quanto riguarda il fatto di vantarsi, di dirsi come siamo stati bravi. Ma non per il fatto di dimenticarsi di quello che abbiamo fatto per arrivare a esserlo. La determinazione, la voglia di mettersi al servizio degli altri, la capacità di essere una squadra. Non dobbiamo dimenticarlo, da lì passa, si vince solo se si riesce a costruire qualcosa di buono".

Ed ancora: "Non siamo uguali a 4 anni fa  - ha detto - perché non avevamo allora la convinzione di poter essere protagonisti, anche se i pronostici ci ignorano, ma è normale per l'Italia, eppure ha vinto 4 mondiali e il Brasile 5". Tornando alla finale di Champions Lippi si è detto "ammirato da Diego Milito. Dovrebbe essere il primo candidato al pallone d'oro, quest'anno ha fatto cose straordinarie e sempre decisive". Il ct ha dribblato le domande sull'ormai imminente addio di Mourinho. "Non amo commentare i se. E poi ho sempre detto che le scelte personali devono essere sempre rispettate, nessuno può sapere, quando una persona sceglie, quali siano le sue motivazioni più recondite".

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