L'Argentina va. Il Messico gelato da un gol in fuorigioco

Mondiali
Il gol della discordia. Tevez segna in netto fuorigioco la rete che apre le danze nel 3-1 dell'Argentina sul Messico
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Gli uomini di Maradona volano nei quarti di finale dove, 4 anni dopo, giocheranno la rivincita con la Germania. Una rete che si sarebbe dovuta annullare, non segnalata a Rosetti dal suo assistente Ayroldi, apre il 3-1 della Seleccion. FOTO

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ARGENTINA-MESSICO 3-1
26’ e 52’ Tevez (A), 33’ Higuain (A), 71’ Hernandez (M) 

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Per la prima volta dopo 20 anni e quel successo ad Italia '90 sul Brasile firmato Maradona-Caniggia, l'Argentina supera gli ottavi di finale del Mondiale imponendosi sul Messico senza il bisogno di supplementari o rigori. Lo fa però grazie a due regali, uno della terna arbitrale italiana, in particolare del duo Rosetti-Ayroldi, e l'altro del difensore messicano Osorio, che con uno sciagurato disimpegno permette ad Higuain di raddoppiare. Così la partita è chiusa già dopo il primo tempo, con un finale di metà gara al veleno (il Messico sente di non meritare il doppio svantaggio) sfociato nella rissa che si accende al rientro negli spogliatoi, innescata dal portiere argentino Romero e dai messicani Rodriguez e Guardado. Maradona si butta subito in mezzo per fare da paciere, poi intervengono tutti gli altri.

Di sicuro quella odierna in Sudafrica è stata la giornata nera degli arbitri, perché dopo il 'gol fantasma' di Lampard in Germania-Inghilterra, non visto dall'uruguayano Larrionda, c'è stato quello segnato da Tevez in questo Argentina-Messico, viziato da un evidente fuorigioco. L'azione, al 26' pt, era nata da un'uscita del portiere Perez sullo stesso Tevez, il pallone era finito sui piedi di Messi il cui tocco verso la porta era stato corretto in porta dal n.11 biancoceleste partito in posizione di netto offside. Inutili le proteste messicane: Rosetti, dopo essersi consultato a lungo con Ayroldi, ha convalidato la rete, mentre l'argentino Heinze, che evidentemente non aveva capito cosa stesse succedendo, se la prendeva con l'assistente accusandolo di voler far cambiare idea all'arbitro dopo aver rivisto l'azione sul tabellone luminoso (il replay dell'azione era stato mandato in onda).

Tevez si è poi 'riscattato' nel secondo tempo, al 7', segnando uno stupendo con un imparabile tiro di destro che ha strappato un grido d'ammirazione perfino a Diego Maradona, che poi ha voluto abbracciare a lungo il suo attaccante. L'abbraccio è stato poi ripetuto a fine gara, quasi un passaggio di consegne anche se Diego rimane unico. Al 33' pt l'altro regalo che ha chiuso la partita: Osorio ha sbagliato completamente un disimpegno in difesa e si è fatto soffiare la palla da Higuain, che ha poi dribblato Perez e ha segnato di sinistro: 2-0 e pratica chiusa. Il risultato era però bugiardo, perché fino al gol regalato da Rosetti ed Ayroldi agli argentini era stato il Messico a condurre il match e ad avere le occasioni migliori. Per gli uomini Aguirre però a 20’ dalla fine arriva il gol della bandiera. Lo firma el Chacharito Hernandez. Il neo attaccante del Manchester United approffita di una svista di Demichelis e non lascia scampo di sinistro a Romero.

Unica nota negativa nella serata argentina la prestazione di Messi, che si è visto poco e continua a non segnare (stava per riuscirci nel recupero ma sul suo sinistro Perez ha compiuto una parata decisiva). Per battere la Germania nei quarti Maradona avrà bisogno che il n.10 si ricordi che è l'erede designato in campo del suo ct. Anche perché come 4 anni fa la Seleccion ha battuto il Messico negli ottavi e si troverà di fronte i tedeschi nei quarti. Con un’unica differenza: Maradona a differenza del suo predecessore, Pekerman, non lascerà la sua Pulce in panchina.

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