Rivoluzione francese: si dimette il presidente federale
Mondiali
Jean-Pierre Escalettes ha lasciato la carica a seguito della fallimentare spedizione sudafricana. E' la seconda testa che cade dopo quella del ct Domenech, la cui sostituzione era decisa da tempo. A breve sarà azzerato l'intero vertice della Fff
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E' cominciata la resa dei conti dopo il fallimento più cocente della Francia ad un Mondiale di calcio. Come ampiamente previsto, si è dimesso Jean-Pierre Escalettes, presidente della Federcalcio. Dietro di lui dovrebbe cadere l'intero vertice del pallone francese. A breve è previsto un dibattito in Parlamento sul grande fiasco, nonostante la Fifa abbia messo in guardia la politica francese da "ingerenze" nel calcio.
Non accenna a diminuire quella che è stata definita la "furia giacobina" dei francesi contro la loro nazionale, amatissima dieci anni fa e ora detestata in modo unanime da politici, sportivi e personalità di cultura e spettacolo. La sorte di Escalettes, 75 anni, eletto nel 2005 e confermato nel 2008, era segnata. Mercoledì scorso Roselyne Bachelot, ministro della sport, aveva definito "ineluttabili" le dimissioni dell'uomo che ha risanato i conti della Federazione dopo la gestione di Claude Simonet, e che ha riportato in Francia le grandi competizioni aggiudicandosi l'Euro 2016 ai danni di Turchia e Italia. "Mi assumo con lucidità la mia parte di responsabilità - ha detto Escalettes - la mia decisione è dettata essenzialmente dalla volontà di preservare e facilitare l'evoluzione di un'istituzione alla quale mi dedico con passione da diversi decenni".
E' stata la disastrosa gestione di questi ultimi due anni di nazionale, con il prolungamento della missione ostinata del ct Raymond Domenech, a minare la credibilità di Escalettes. Ma il fallimento totale della spedizione in Sudafrica, più il caso Anelka e lo sciopero dell'allenamento dei giocatori della nazionale hanno fatto il resto.
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E' cominciata la resa dei conti dopo il fallimento più cocente della Francia ad un Mondiale di calcio. Come ampiamente previsto, si è dimesso Jean-Pierre Escalettes, presidente della Federcalcio. Dietro di lui dovrebbe cadere l'intero vertice del pallone francese. A breve è previsto un dibattito in Parlamento sul grande fiasco, nonostante la Fifa abbia messo in guardia la politica francese da "ingerenze" nel calcio.
Non accenna a diminuire quella che è stata definita la "furia giacobina" dei francesi contro la loro nazionale, amatissima dieci anni fa e ora detestata in modo unanime da politici, sportivi e personalità di cultura e spettacolo. La sorte di Escalettes, 75 anni, eletto nel 2005 e confermato nel 2008, era segnata. Mercoledì scorso Roselyne Bachelot, ministro della sport, aveva definito "ineluttabili" le dimissioni dell'uomo che ha risanato i conti della Federazione dopo la gestione di Claude Simonet, e che ha riportato in Francia le grandi competizioni aggiudicandosi l'Euro 2016 ai danni di Turchia e Italia. "Mi assumo con lucidità la mia parte di responsabilità - ha detto Escalettes - la mia decisione è dettata essenzialmente dalla volontà di preservare e facilitare l'evoluzione di un'istituzione alla quale mi dedico con passione da diversi decenni".
E' stata la disastrosa gestione di questi ultimi due anni di nazionale, con il prolungamento della missione ostinata del ct Raymond Domenech, a minare la credibilità di Escalettes. Ma il fallimento totale della spedizione in Sudafrica, più il caso Anelka e lo sciopero dell'allenamento dei giocatori della nazionale hanno fatto il resto.
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