Mondiali 2018 Russia, senza l'Italia per chi possiamo tifare? Ecco le 10 alternative: VOTA

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Marco Salami

Niente Italia nella Coppa del Mondo 2018, una delusione ancora tremenda per tutto il nostro mondo del pallone. Per chi tifare allora nel Mondiale? Ecco dieci alternative: dai giocatori del proprio club agli idoli assulti, passando per le grandi svaforite fino all'opzione più semplice: "guferemo", tutti: perché in Russia avremmo tanto voluto esserci e sostenere soltanto i colori azzurri

MONDIALI, CALENDARIO E GIRONI

Il Mondiale di calcio è iniziato, ma senza l’Italia. Nessuno choc vero e proprio: eravamo pronti, ma vedere il primo calcio d’inizio e sapere che al festival più bello del mondo del pallone noi non ci saremo fa comunque male. La prima generazione senza Coppa del mondo. Niente pizze e niente birre. Niente bandiere, magliette e clacson per ogni vittoria. Partecipazione sì, emozioni e passione anche, ma senza i colori azzurri: al massimo ecco il celeste della divisa argentina o quello dell’Uruguay. Il tifo sarà allora per i giocatori di Juventus, Inter e Milan, e con altre 13 squadre della nostra Serie A ad avere un proprio rappresentante. E ancora, il calore sarà per le simpatie di ognuno di noi, per una filosofia di calcio da sposare, per il proprio idolo personale: è più forte Messi o Cristiano Ronaldo? La simpatia per il pubblico più caloroso, il fascino per gli “underdog” su cui puntare una scommessa tra amici. Ma, alla fine di tutto questo, noi al Mondiale per chi potremmo realmente tifare? Ecco dieci alternative valide per seguire Russia 2018 da veri tifosi, sì, anche senza l’Italia.

Il Portogallo di CR7

L’eterna sfida si ripropone anche sul palcoscenico Mondiale, il più importante di tutti. Messi o Cristiano Ronaldo? La battaglia dice cinque Palloni d’Oro per parte, quattro Champions all’argentino e cinque al portoghese. Gol su gol, ma se c’è un solco realmente creatosi tra i due quello lo segna la nazionale. Due medaglie per Leo in albiceleste: un Mondiale Under 20 e un’oro olimpico, pesanti certo, ma mai quando l’Europeo del 2016 vinto dal portoghese in Francia. Per tutti i fan di CR7 vederlo alzare anche la Coppa del Mondo sarebbe certamente un sogno, oltreché una candidatura a numero uno della storia del gioco.

L’Argentina di Messi

Se da una parte c’è Ronaldo, dall’altra non potrebbe che esserci Leo Messi. La finale persa nel 2014 contro la Germania, le finali perse anche in due Copa America consecutive, il mito di Maradona e del 1986 che continua a inseguire. In Russia potrebbe essere la sua ora: un “o adesso o mai più”. Ma attenzione anche alla coppia juventina dell’HD: Higuain più Dybala. O Fazio per i romanisti e Biglia (così come André Silva nel caso portoghese) per i milanisti. Un tifo tutto argentino che non tramonta mai.

Il Brasile del calcio spettacolo

Saranno tornati davvero? Loro, i brasiliani, quelli delle magie, delle giocate, dei gol e del divertimento secondo solo alla vittoria della Coppa in Russia. Neymar è arruolato, Coutinho e Gabriel Jesus sanno regalare spettacolo, così come Douglas Costa o Willian. Sembra una squadra fortissima quella di Tite, e chiunque ami la bellezza del gioco potrebbe facilmente sposare la causa della Seleçao verdeoro.

Il Belgio dei ragazzi prodigio

Sì, sono tutti cresciuti oggi quei “wonderkids” che gli appassionati del pallone hanno puntato, comprato e amato nei videogiochi calcistici, sparsi tra i vari PES, FIFA e soprattutto il classicissimo Football Manager. Alzi la mano chi conosceva già i vari De Bruyne, Hazard, Mertens, Lukaku e Carrasco ancor prima della loro esplosione. E alzino la mano anche quelli che di Youri Tielemans - da un anno al Monaco - potrebbero recitarne a memoria le caratteristiche tecniche nonostante non sia ancora icona nel calcio europeo. Cresciuti, sì, e pronti a ora conquistare il mondo con una rosa di fenomeni, e col supporto di chi ha creduto in loro fin dalla prima ora.

L’Egitto di Salah

Rivincita, sì, perché è questo ciò che può essere il Mondiale di Russia per Momo Salah. Cuper ha dato la notizia: “Contro l’Uruguay ci sarà” - sollevando dall’ansia calcistica un paese intero, ancora col fiato sospeso e qualche lacrima agli occhi dopo il forfait al 30’ della finale di Champions contro il Real. Momo ora tornerà in campo, dopo una stagione da 44 gol e pronto a stupire il mondo. Per una grande rivalsa sulla sfortuna, a cui certamente parteciperanno in molti.

La Croazia degli “italiani”

Non saranno loro la nazionale con più giocatori della Serie A in rosa: da Strinic prossimo al Milan dove troverà (salvo mercato) Kalinic, passando per Badelj della Fiorentina, fino a un Mandzukic sempre preziosismo per Allegri e agli interisti Perisic e Brozovic. Sei gli “italiani” in maglia a scacchi bianco-rossi, meno solo dei sette della Polonia (Szczesny, Zielinski e Milik su tutti), e tanti quanti gli altri sei di Uruguay (Vecino e Bentancur) e Svizzera. Una delle altre tre sarebbe squadre stata probabilmente indifferente come scelta, perché nel Mondiale non è un peccato risplendere dalla luce riflessa del proprio club, e perché, alla fine dei conti, gli unici “italiani” per cui si potrà realmente tifare in Russia sono loro.

La Nigeria della maglia più bella

Dici maglietta e dici Nigeria. Oltre 300mila capi venduti, sold out in tre ore. Fin dal suo debutto sul mercato la divisa che vestirà la squadra capitanata dall’ex Chelsea John Obi Mikel è diventata un vero e proprio cult del Mondiale. Colori accesi, motivo intrigante, e se alla bellezza della maglia si è aggiunto anche lo stile delle divise di rappresentanza con cui la squadra è partita per la Russia, certamente la Nigeria non può che incontrare la simpatia di tanti tifosi neutrali.

Il Panama della rosa più povera

Sono in totale poco più di 8 i milioni che, stando ai numeri di Transfermarkt, vale la rosa di Panama. 358 mila è il valore medio di una squadra dove il più caro è il centrocampista Anibal Godoy valutato 800mila euro, circa 179 milioni in meno di Messi e Neymar, i più cari di tutto il Mondiale. 1,08, ma qui si parla di miliardi, è invece la valutazione della nazionale più costosa, quella della Francia. Un abisso col piccolo Panama che ha strappato il pass per la Russia con un gol del suo capitano Roman Torres all’ultimo minuto dell’ultima partita di qualificazione. Una squadra per cui non si può che nutrire simpatia. Volete puntare sulla scommessa impossibile? Scegliere Panama allora sembra la soluzione che fa per voi.

L’Islanda dei tifosi più belli

Nell’ultimo Europeo abbiamo imparato a conoscerli, salvo poi amarli in breve tempo. Birra, non violenza, un tifo incredibile, e quella Geyser-dance a ritmo di “Húh” e battiti di mani che è stata esportata e imitata in tutti gli stadi del continente. Non chiamatela però così, a loro non piace. Cancellate l’espressione “Gayser” e lasciate semplicemente che sia “l’applauso vichingo”. Ma non finisce qui, perché l’Islanda è anche la nazione più piccola mai arrivata a un Mondiale, unico stato con meno di un milione di abitanti in Russia. Una minuscola terra con un grande cuore, che batte fortissimo per il mondo del calcio. 

L’ultima via: guferemo

Opzione numero dieci: no, non tiferemo per nessuno. Noi italiani siamo legatissimi al calcio, ai nostri colori, alla nostra maglia, e di fare il tifo per qualcun altro proprio non ci va. Gufarle tutte, perché no? Magari Francia e Germania in primis, da sempre nostre rivali. Oppure magari tutto il girone F, fatta eccezione per i messicani, visto che in campo scenderanno anche Svezia (il nostro incubo più recente) e Corea del Sud (uno dei nostri incubi lontani ma non certo sepolto). O forse guferemo anche un po’ la Spagna, che in Europa nei club continua a farci male. Oppure tutte, perché al Mondiale avremmo tanto voluto esserci, e tifare solo ed esclusivamente per noi. Per un’Italia che dovrà necessariamente risorgere dopo la più grande delusione di sempre. E per non rischiare mai più di doverci schierare con qualcuno che non abbia indosso una maglia dal colore azzurro.