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Mondiali 2018 Russia, Kalinic escluso dalla Croazia: i precedenti

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L'attaccante croato è stato cacciato dalla Nazionale di Dalic per aver finto un mal di schiena, ma non è il primo caso in cui un giocatore viene allontanato durante lo svolgimento della Coppa del Mondo per motivi disciplinari

MONDIALI, CALENDARIO E GIRONI

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Il popolo croato è rimasto scosso questa mattina dalla notizia dell'allontanamento dal ritiro di Nikola Kalinic. Il centravanti del Milan è stato escluso dal Ct Dalic per aver finto un mal di schiena nel match inaugurale disputato contro la Nigeria, ragione che avrebbe impedito il suo ingresso in campo a partita in corso. La scusa accampata dall'ex punta viola, dettata evidentemente dalle delusione di aver perso posti nelle gerarchie a favore di altri attaccanti come Mandzukic e Kramaric, non è stata affatto digerita dal suo allenatore che ha quindi deciso di cacciarlo anticipatamente dal Mondiale. Quello di Kalinic, nonostante la rarità della situazione, non rappresenta però un caso unico nella storia della competizione. È successo infatti già altre due volte che un pesante diverbio con il commissario tecnico abbia portato quest'ultimo a prendere una drastica decisione, coincisa con l'esclusione dalla Coppa del Mondo in corso. Il ricordo più fresco in merito ci riporta a 4 anni fa e precisamente nel ritiro del Ghana. È il 25 giugno, vigilia dell'ultima decisiva sfida del girone contro il Portogallo, quando, come un fulmine a ciel sereno, la Federcalcio ghanese annuncia attraverso un comunicato l'allontanamento a tempo indeterminato degli ex rossoneri Muntari e Boateng. Il primo viene sospeso “per un attacco fisico nei confronti di Moseh Armah, un membro del Comitato Esecutivo”, come si legge nella nota, mentre l'attuale centrocampista dell'Eintracht Francoforte viene cacciato per "insulti rivolti al commissario tecnico Kwesi Appiah” nel corso di una seduta di allenamento. Il Mondiale dei due si interrompe così un giorno prima rispetto ai compagni - poi sconfitti dai lusitani e dunque eliminati -, ma Boateng non ci sta ad uscire a testa bassa e replica: "Accetto la decisione, ma nessuno creda al fatto che ho insultato l’allenatore o che c’è qualcosa di cui dovrei scusarmi". La versione dei fatti di Prince è infatti nettamente diversa: secondo il calciatore di origini tedesche il Ct Appiah aveva chiesto a lui e a Muntari di allontanarsi dopo averli visti distratti tra battute e sorrisi, venendo poi insultato dal suo allenatore alla richiesta di chiarimenti sulla discutibile decisione presa.

L'ammutinamento francese

"Informato nella tarda serata di venerdì del grave incidente avvenuto durante il primo tempo della partita Francia-Messico, il presidente della Federazione, Jean-Pierre Escalettes, ha chiesto a Nicolas Anelka, alla presenza del capitano Patrice Evra, di presentare scuse ufficiali all' opinione pubblica francese, come pure di scusarsi delle sue affermazioni davanti a Raymond Domenech, lo staff e i 23 giocatori della squadra francese. Di fronte al rifiuto del giocatore di presentare pubbliche scuse, il presidente della Fff ha preso la decisione, in pieno accordo con il selezionatore e i membri della delegazione ufficiale presenti a Knysna, di escludere dal gruppo Nicolas Anelka. Quest'ultimo lascerà da questa sera il campo base della squadra francese. Le affermazioni di Nicolas Anelka nei confronti del selezionatore della Nazionale Raymond Domenech sono totalmente inaccettabili per la Fff, il calcio francese ed i valori che essi difendono". Con questo lungo comunicato il 19 giugno 2010 Anelka viene ufficialmente cacciato dalla Nazionale transalpina e crea il primo caso di spogliatoio scoppiato nel corso di un Mondiale. Alla base della decisione una serie di insulti rivolti dall'attaccante, all'epoca nelle file del Chelsea, all'indirizzo del suo allenatore di fronte la minaccia di quest'ultimo di sostituirlo se non si fosse adeguato alle sue indicazioni tattiche. A difesa di Anelka, allora capitano dei Blues, si espone anche Evra che parla di "tradimento all'interno dello spogliatoio", ma non basta a cambiare la decisione del commissario tecnico. Le conseguenze per la Francia sono disastrose: la squadra si schiera a fianco del calciatore classe '79 e decide di saltare l'allenamento. Tre giorni dopo poi arriva la sconfitta con il Sudafrica e l'eliminazione dal torneo in Sudafrica. Un episodio che successivamente costò definitivamente il posto a Domenech.

Altri casi extra Mundial

Nel corso degli anni sono poi successi altri episodi simili all'interno di una Nazionale, ma fuori il contesto Mondiale. Maicon ad esempio fu cacciato dal Brasile di Dunga per una storia bizzarra: uno scherzo ai danni del compagno Elias, convinto dal laterale ex Inter e Roma di aver subito un abuso sessuale durante una sbronza. Non andò meglio neanche al nostro Graziano Pellé, allontanato da Ventura per non avergli stretto la mano al momento della sostituzione nel corso della sfida contro la Spagna. Scherzi di cattivo gusto furono anche le ragioni che spingero il Ct dell'Under 19 Nicolato a mandare a casa gli azzurrini Kean e Scamacca, mentre meno di un anno fa a perdere il posto in Nazionale fu Arda Turan, protagonista di un violento scontro - fisico e verbale - con un giornalista turco.