Mondiali Russia 2018, lo strano caso di Rojo: riserva di Mourinho, eroe dell'Argentina
MondialiA segno all’87' contro la Nigeria, il difensore argentino regala gli ottavi di finale all'Albiceleste. Notte magica per l'ex Estudiantes, frenato fino a novembre dalla rottura del crociato e centellinato da Mourinho al Manchester United. Ora il gol più importante agli africani proprio come al Mondiale in Brasile
MAGIA DI ROJO ALL'86', ARGENTINA AGLI OTTAVI
MARADONA SHOW CONTRO LA NIGERIA
TABELLONE MONDIALE, GLI ACCOPPIAMENTI DEGLI OTTAVI DI FINALE
Messi e Rojo, nient’altro che un deja-vu per l’Argentina finalmente in corsa al Mondiale in Russia. Confinata nelle retrovie del gruppo D a 90’ dal termine della fase a gironi, l’Albiceleste la spunta al fotofinish contro la Nigeria guadagnandosi la sfida alla Francia agli ottavi di finale. Enorme passo avanti per la squadra di Sampaoli, Ct al centro di una spedizione fallimentare dopo i passi falsi targati Islanda e soprattutto Croazia. Eppure ci sarà anche la Selección nel tabellone a eliminazione diretta grazie ai due protagonisti nell’incontro con la Nigeria, guarda caso gli stessi marcatori argentini nel 3-2 finale maturato nella terza e ultima gara del girone a Brasile 2014. Erano gli uomini di Sabella a punteggio pieno nel gruppo e sconfitti in finale solo dalla Germania, tuttavia vittoriosi all’Estádio Beira-Rio di Porto Alegre con una doppietta di Leo bissata da Musa e la firma decisiva proprio di Marcos Rojo.
Rojo eroe dell'Albiceleste
Se non può fare notizia l’ennesimo gol in Nazionale di Lionel Messi, bomber all-time con 65 reti in 127 gare disputate, il bottino realizzativo del difensore classe 1990 va ritoccato dopo la notte magica di San Pietroburgo: 57 caps e 3 reti a referto, due delle quali riservate ai Mondiali proprio alla Nigeria tra la scorsa edizione e la rassegna in Russia. Titolare all’esordio contro l’Islanda, dirottato in panchina da Sampaoli nello 0-3 croato a beneficio di una disastrosa linea a tre composta da Mercado, Otamendi e Tagliafico, Rojo ha ricostituito la coppia ideale con il centrale del Manchester City nella difesa a quattro. Dieci minuti prima del gol vittoria, in realtà, il difensore mancino si era reso protagonista di un controverso episodio contestato dal VAR: il suo goffo tocco di mano in area, giudicato involontario dall’arbitro Cakir, aveva negato un secondo calcio di rigore per la Nigeria che verosimilmente avrebbe archiviato l’avventura mondiale dell’Argentina. E a ridosso del 90’ ecco il destro al volo da centravanti, lui che da mancino ha realizzato 17 gol in carriera. Perfetto il cross di Mercado, pregevole la coordinazione che regala la festa a un popolo intero. Una bella rivincita per Rojo protagonista al contrario nella Copa América Centenario del 2016, appuntamento che vide la squadra di Gerardo Martino raggiungere la finalissima contro il Cile. A spuntarla furono Vidal e compagni ai rigori complice l’espulsione del difensore argentino prima dell’intervallo.
Solo una riserva per Mourinho
Classe 1990 originario di La Plata, Marcos Rojo cresce proprio nelle giovanili dell’Estudiantes dividendo lo spogliatoio con l’iconico Juan Sebastián Verón: un’ammirazione sconfinata tanto da spingerlo a lustrare personalmente gli scarpini alla Brujita. Qui il giovanissimo difensore trionfa nella Copa Libertadores del 2009 e nel torneo Apertura del 2010, primi successi che gli riservano il trasferimento proprio in Russia allo Spartak Mosca. Nient’altro che un apprendistato europeo, 8 presenze a precedere il passaggio allo Sporting Lisbona dove colleziona 60 gare e ben 7 reti. Nell’estate 2014 si fa avanti il Manchester United di van Gaal che mette sul piatto 20 milioni di euro e lo porta a Old Trafford concedendo il percorso inverso al laziale Nani. Discreto il primo biennio al quale contribuiscono le difficoltà societarie, senz’altro positiva la terza stagione ai Red Devils con il 'Treble' targato Mourinho (Community Shield, Coppa di Lega ed Europa League). In realtà ad aprile 2017 Rojo rimedia la rottura del legamento crociato, infortunio che lo costringe ai box per 7 mesi. Scavalcato nelle gerarchie dai vari Smalling, Lindelöf e Jones, l’argentino convive in infermeria insieme allo sfortunato Bailly accumulando in stagione la miseria di 12 gare complessive. Ciò nonostante il discusso Sampaoli non poteva farne a meno in Russia, decisione che l’ha premiato eccome. A distanza di quattro anni la storia si è ripetuta: Messi e Rojo a segno contro la Nigeria nell'ultima gara del girone. E se fosse ancora finale?