Mondiali 2018 Russia, Germania eliminata per colpa dei videogame

Mondiali

La Bild rivela ulteriori retroscena sui motivi che hanno portato i tedeschi fuori dalla Coppa del Mondo al termine della fase a gironi

TABELLONE DEI QUARTI DI FINALE

PIU' CHE UN MONDIALE È UN EUROPEO: I PRECEDENTI

Partire da favoriti non basta per aggiudicarsi un Mondiale. Spesso è la troppa sicurezza nei propri mezzi ad essere pagata cara, altre volte la poca cura dei dettagli e altre ancora una certa "fanciullezza" che deconcentra i giocatori dall'obiettivo principale. Ne sa qualcosa la Germania, arrivata in terra russa come candidata principale alla vittoria finale e ritrovatasi con un pugno di mosche dopo appena tre partite che hanno sancito l'eliminazione già dopo la conclusione della fase a gironi. Un ko all'esordio contro il Messico, un successo raccolto per un soffio contro la Svezia e poi la seconda e decisiva sconfitta nel match contro la Corea del Sud. Risultato: appena 3 punti raccolti e tutti a casa, con una valanga di rimpianti per una Nazionale dotata di una squadra formidabile, ma troppo distratta negli appuntamenti clou. Sull'uscita di scena della selezione tedesca cominciano ora ad emergere ulteriori dettagli che motivano, in un certo senso, le negative prestazioni messe in atto dai campioni del Mondo in carica. Già nei giorni successivi alla clamorosa debacle Oliver Bierhoff, team manager della Nazionale, aveva espresso perplessità sull'atteggiamento mostrato dai calciatori, "troppo concentrati su loro stessi" per poter ambire alla conquista del Mondiale. La stessa ragione aveva portato il Ct Löw a valutare con calma il suo futuro sulla panchina della Nazionale tedesca, prima di confermarne la permanenza fino al 2022.

Svegli fino a notte tardi per vincere ... alla playstation

Secondo il principale quotidiano della Germania, la Bild, durante il torneo i giocatori rimanevano svegli fino a tarda notte per giocare alla playstation, dilettandosi tra i vari videogame, da FIFA 18 a Call of Duty. Una situazione divenuta insostenibile per il commissario tecnico e il suo staff, tanto da costringerli a staccare la linea internet per impedire ai ragazzi di giocare online con alcuni amici in patria o addirittura organizzare partite tra le varie stanze dell'albergo. Un provvedimento che non è servito per riportarli in tempo sulla retta via e cambiare di conseguenza il destino della qualificazione. Un comportamento da "bambini in vacanza", come denunciato dal giornale Welt. Visti i risultati, un errore che non si ripeterà più: meglio vincere i trofei veri che accontentarsi dei successi nella realtà virtuale.