Mondiali, muore giornalista Grant Wahl in tribuna mentre seguiva Argentina-Olanda

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Foto Twitter @CBSSports
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Grant Wahl, cronista di CBS Sport inviato in Qatar per seguire i mondiali, è morto a causa di un malore durante la sfida tra Argentina e Olanda. Il giornalista, che in Qatar era stato fermato per aver indossato allo stadio una maglietta arcobaleno a sostegno dei diritti LGBTQ, aveva denunciato problemi di salute nei giorni scorsi. L'accusa del fratello: "Aveva ricevuto minacce di morte, credo che sia stato ucciso"

 

 

Si è improvvisamente accasciato ed è morto mentre stava seguendo Argentina-Olanda il giornalista americano Grant Wahl (48 anni), veterano dei cronisti sportivi, inviato in Qatar per i Mondiali. Wahl aveva lavorato per la rivista Sports Illustrated come esperto di calcio prima di entrare a far parte di CBS Sports nel 2021. Secondo quanto riportato dalla radio americana NPR, è crollato in sala stampa mentre la partita volgeva al termine. Il personale medico presente allo stadio ha tentato di rianimarlo per 20 minuti prima del trasporto all'Hamad General Hospital dove ne è stata dichiarata la morte. Stando a quanto raccontato dal quotidiano americano The Wall Street Journal, Wahl sarebbe morto per un attacco di cuore. Il giornalista, che aveva festeggiato il compleanno appena due giorni fa, era sposato con un medico, Celine Gounder, nota specialista in malattie infettive apparsa più volte in televisione durante la pandemia di COVID-19.

Aveva la bronchite?

Le circostanze della sua morte non sono chiare, ma nei giorni scorsi aveva lamentato sui suoi social di non sentirsi bene. In una puntata del suo podcast, pubblicata il 6 dicembre, Wahl aveva rivelato di aver provato "un senso di oppressione al petto", aggiungendo di aver cercato aiuto presso la clinica medica al media center della Coppa del Mondo, credendo di avere una bronchite. Gli era stato somministrato sciroppo per la tosse e ibuprofene e ha ammesso poco dopo di essersi sentito meglio. Wahl aveva anche confessato di aver avuto dopo la partita USA-Olanda del 3 dicembre quella che ha definito "un’involontaria resa del mio corpo e della mia mente. Questo non è il mio primo Mondiale, ne ho fatti otto e mi sono ammalato più o meno a ogni torneo torneo. Si tratta solo di trovare un modo per portare a termine il proprio lavoro". Aveva ulteriormente descritto l’episodio in una newsletter pubblicata il 5 dicembre, spiegando di aver sofferto un mix di poco sonno, stress elevato e carichi di lavoro pesante. Aveva avuto un raffreddore per 10 giorni, che "si è trasformato in qualcosa di più grave", ha scritto, aggiungendo di essere risultato negativo al test per il coronavirus e che si sentiva meglio dopo aver ricevuto antibiotici e recuperato il sonno. 

Fermato per la maglietta arcobaleno

Wahl aveva fatto notizia lo scorso 21 novembre riferendo di essere stato fermato prima di una partita perché indossava una maglietta arcobaleno a sostegno dei diritti LGBTQ. Ha raccontato sui social che il personale di sicurezza dello stadio gli aveva intimato di cambiarsi la maglietta perché "non è permesso" indossarla e gli aveva preso anche il telefono. Wahl ha dichiarato di essere stato rilasciato 25 minuti e di aver ricevuto le scuse di un rappresentante della Fifa e di un responsabile della sicurezza allo stadio. Successivamente, Wahl ha confessato alla CNN che "probabilmente" avrebbe indossato di nuovo quella maglietta.

L'accusa del fratello: "Credo sia stato ucciso"

Il fratello di Grant Whal ha pubblicato sui social un videomessaggio in cui lancia pesanti accuse: "Mi chiamo Eric Wahl, sono il fratello di Grant Wahl e sono gay. Sono la ragione per cui ha indossato la maglietta con la bandiera arcobaleno durante i Mondiali. Mio fratello era sano, mi ha detto nei giorni scorsi che aveva ricevuto minacce di morte. Non credo che sia semplicemente morto. Credo che sia stato ucciso e vi prego di aiutarmi". 

Infantino e la Fifa: "Siamo addolorati"

La Fifa è subito intervenuta con un comunicato per manifestare il suo cordoglio per quanto successo, riportando le parole di Gianni Infantino: “È con immensa tristezza che sono venuto a conoscenza della morte del giornalista Grant Wahl mentre seguiva la gara valida per i quarti di finale del Mondiale di calcio in Qatar. Soltanto pochi giorni fa, Grant era stato premiato dalla FIifa per il suo contributo durante gli otto Mondiali seguiti da giornalista, oltre ad aver raccontato in carriera anche diverse competizioni mondiali al femminile e sempre ospite di eventi internazionali. Il suo amore per il calcio era immenso e la sua capacità di reporting e di racconto mancherà a tutti gli appassionati di questo sport”.

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Il ricordo di LeBron James, di cui Wahl scrisse la storica cover story "The Chosen One"

A ricordare la sua scomparsa è anche LeBron James, che ben ricorda il lungo articolo che proprio Grant Wahl gli dedicò ai tempi dell’high school, regalandogli la prima iconica copertina dal titolo “Il Prescelto”. Una foto rimasta nella storia personale di James, che a margine della sfida persa contro Philadelphia ha voluto ricordarlo: “Prima di tutto, non posso che fare le condoglianze alla famiglia. Fino a quando non si conosceranno a fondo i dettagli di quanto successo, non commenterò in alcun modo le cause della sua morte. Posso solo dire che sono molto affezionato a quello scatto, a quella foto di copertina - io da teenager e lui un giovane reporter che raccontava la mia storia. È sempre stata una persona piacevole da avere intorno: per quel servizio passò tanto temp a Akron seguendomi per diverse partite prima che quel racconto venisse pubblicato. Anche quando sono cresciuto e diventato un professionista affermato, ogni volta che sentivo il suo nome la mente tornava a quei giorni, a me da ragazzo ai tempi dell’high school. Una perdita terribile”.

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