Mondiale 2030 in Marocco-Portogallo-Spagna: è ufficiale. 3 partite in Sudamerica

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I mondiali del 2030 si terranno in Marocco, Spagna e Portogallo con tre partite che si disputeranno in Sudamerica, tra Uruguay, Argentina e Paraguay., che saranno qualificate come gli altri paesi ospitanti Spagna, Portoallo e Marocco Lo ha comunicato la Fifa dopo l'accordo raggiunto tra le confederazioni europea, africana e sudamericana. Cerimonia di inaugurazione a Montevideo, per celebrare edizione del Centenario. L'Arabia Saudita, intanto, ha presentato la sua candidatura per l'edizione del 2034

"Il comitato esecutivo della Fifa approva all'unanimità il dossier Marocco-Spagna-Portogallo come candidatura unica per l'organizzazione della Coppa del mondo di calcio 2030". Lo annuncia da Rabat Mohammed VI, re del Marocco, in un comunicato, diffuso dall'agenzia MAP.  In contemporanea, la Fifa ha spiegato che l'Esecutivo ha ufficializzato la candidatura unica dei tre Paesi, ma ha stabilito che essendo quella del 2030 l'edizione del Centenario (in Uruguay la prima volta, nel 1930) una cerimonia celebrativa si svolgerà a Montevideo e tre partite si giocheranno in Argentina, Uruguay e Paraguay. "In un mondo diviso, il calcio unisce", ha spiegato il presidente della Fifa, Gianni Infantino, sottolineando che la decisione porta a giocare in sei Paesi di tre Continenti diversi.

Argantina, Uruguay e Paraguay qualificate come ospitanti

Argentina, Uruguay e Paraguay, che ospiteranno tre delle 104 partite dei Mondiali 2030, beneficeranno della qualificazione diretta concessa ai principali paesi ospitanti, Marocco, Spagna e Portogallo. Lo precisa la Fifa. Il torneo inizierà quindi con sei nazionali automaticamente qualificate sulle 48 partecipanti, una proporzione senza precedenti. Ieri la Fifa aveva menzionato la qualificazione diretta solo per i tre candidati ufficiali ad ospitare la competizione, ma oggi ha precisato che anche le tre selezioni sudamericane ne avrebbero beneficiato. Con il passaggio da 32 a 48 selezioni, a partire dai Mondiali del 2026 organizzati da Stati Uniti, Canada e Messico, sono quindi già occupati "tre dei sei posti" assegnati alla zona sudamericana. 

"Sarà la migliore edizione di sempre"

“Siamo pronti a presentare una candidatura che farà la storia e porterà l’organizzazione dell’evento ad un livello mai visto prima”. Subito dopo l’annuncio della Fifa che ha aperto le porte ad un Mondiale da disputare in tre paesi di tre continenti diversi, Marocco, Portogallo e Spagna confermano il loro impegno a presentare un dossier per la candidatura ad ospitare il torneo del 2030 destinato a lasciare un’eredità storica. Ne è certo il presidente della Federcalcio marocchina Fouzi Lekjaa che parla di opportunità unica, insieme ai suoi omologhi Gomes e Rocha. “Ognuno dei nostri paesi porta con sé una vivace tradizione calcistica e una capacità di innovazione che lascerà il segno nel futuro della competizione”, ha detto Fernando Gomes. Opinione condivisa dal presidente della Federcalcio spagnola Pedro Rocha convinto che riportare il Mondiale di calcio nel suo paese dopo quasi cinquant’anni consacrerà, con il contributo degli altri due paesi organizzatori, la migliore edizione di sempre del torneo.  Ancora più esplicito il premier Pedro Sánchez: "La designazione di Spagna, Portogallo e Marocco per organizzare i Mondiali 2030 è una grande notizia e un grande orgoglio", scrive su X. "Dimostreremo la forza del calcio del nostro Paese come campioni e campionesse del mondo e promuoveremo i valori di uguaglianza, solidarietà e sana competizione che dovrebbero accompagnare lo sport", ha aggiunto il leader spagnolo.

L'Arabia Saudita si candida ai Mondiali del 2034

Dopo la decisione della Fifa di far svolgere i Mondiali di calcio del 2034 in Asia e/o Oceania, arriva una nota da Riad con cui la federcalcio dell'Arabia Saudita annuncia ufficialmente la propria candidatura a ospitare l'evento. "Il progetto alla base di questa decisione - è scritto nella nota - è quello di offrire un torneo di livello mondiale che trarrà ispirazione dalla continua trasformazione sociale ed economica dell'Arabia Saudita e dalla profonda passione del Paese per il calcio".