Gravina su Acerbi e il no all'Italia: "Ognuno ha il suo senso di appartenenza"

Nazionale

Le parole del presidente federale Gabriele Gravina sul no del difensore dell'Inter alla convocazione da parte di Spalletti: "Dispiace, ma non entro nel merito". Poi approfondisce il momento: "Qualche infortunio di troppo, siamo in difficoltà ma nessun alibi. Andare al Mondiale è fondamentale. E non è vero che in Italia non c'è talento. Quelle che mancano sono le occasioni..."

NORVEGIA-ITALIA LIVE

Il presidente della Figc Gabriele Gravina durante la presentazione delle Finali Giovanili (organizzate dal Settore Giovanile e Scolastico della Figc in collaborazione con la Regione Lazio) dice la sua sul caso Acerbi: "Non ci sono commenti da fare, ognuno di noi sente quello che è il proprio senso di appartenenza. Non entro nel merito delle valutazioni soggettive di Acerbi, posso solo esprimere un senso di dispiacere nel non poter utilizzare le prestazioni del giocatore. Fermo restando comunque, come ha sottolineato Spalletti, che abbiamo calciatori che possono sostituirlo". 

Potrebbe interessarti

Acerbi al ct: "Non resto dove non sono voluto"

"La qualificazione al Mondiale è fondamentale"

"Non dobbiamo cercare alibi, le condizioni oggettive le conosciamo tutti e se commettiamo l'errore di guardare solo alle difficoltà perdiamo quelli che sono gli aspetti positivi – prosegue il presidente federale -. Nel calcio si vince e si perde, dobbiamo dare tutto ed è quello che chiederemo ai ragazzi, che sono i più pronti e i più selezionabili che il ct ha a disposizione. Abbiamo un obiettivo sul quale siamo concentrati, la qualificazione al Mondiale è fondamentale. Siamo consapevoli delle difficoltà, non solo per qualche infortunio di troppo, ma anche per le fatiche che i campionati nazionali e internazionali hanno determinato in capo ai nostri atleti. Abbiamo perso alcuni ragazzi di riferimento, il momento è di difficoltà ma ci appelleremo al senso di orgoglio dei nostri ragazzi nel condividere l'orgoglio che ha sempre contraddistinto l'essere parte della Nazionale. Indossare la maglia azzurra è un orgoglio che deve generare entusiasmo nei tifosi e che ha determinato, nel 2021, un risultato impensabile alla vigilia. Insieme dobbiamo centrare questa qualificazione che manca da tempo".

Approfondimento

Emergenza anche in attacco: Kean torna a casa

"In Italia non manca il talento ma le opportunità"

"Non è vero che in Italia non c’è talento – conclude Gravina -, in Italia produciamo tantissimi talenti ma per avere un campione devi offrire al talento delle opportunità ed è questo quello che manca in Italia, dove abbiamo tantissimi ragazzi che vengono emarginati. Per la prima volta abbiamo vinto il campionato europeo under 17, abbiamo vinto per la prima volta il premio come miglior federazione a livello europeo che ha ottenuto i migliori risultati nel settore giovanile negli ultimi 3 anni. Purtroppo non abbiamo la pazienza o il coraggio di credere nei giovani. Faccio due esempi: ho visto giocare Lamine Yamal a 15/16 anni, aveva dei colpi ma non era quello di oggi. Dopo essere stato utilizzato per due anni all’interno di una squadra importante come il Barcellona è diventato quel che stiamo vedendo. Stessa cosa per Doué: ha segnato due gol pochi giorni fa nella finale di Champions League ma non faceva così la differenza contro i nostri azzurrini in under 17 e in under 19 qualche anno fa"

CALCIO: SCELTI PER TE