La nazionale inglese non è mai stata così 'umile' (e così forte)

L’Inghilterra di Tuchel è stata la prima nazionale europea a qualificarsi al Mondiale del prossimo anno, una Coppa del mondo che cadrà a sessanta anni esatti dall’unico titolo inglese vinto in casa nel 1966. I 'Tre Leoni' si sono qualificati con due turni d’anticipo, vincendo tutte le partite e senza subire nemmeno un gol, una conferma del fatto che poche nazionali in questo momento storico hanno il talento dell’Inghilterra. Prendete anche solo il ruolo di trequartista: gli inglesi possono scegliere tra Bellingham, Foden, Palmer, Rogers e Gibbs-White. Un’abbondanza che dall’Italia guardiamo con invidia, in teoria un sogno per qualsiasi Ct. Ma nello sport accumulare i campioni è una strategia che paga raramente e Thomas Tuchel, continuando nel solco del lavoro di Gareth Southgate, sta mandando segnali chiari. La squadra conta più del talento individuale. Il messaggio sembra aver raggiunto l’obiettivo. L’allenatore tedesco ha trovato l’assetto base della squadra e di fatto ha scelto anche i protagonisti: nell’amichevole della scorsa settimana contro il Galles ha cambiato lo stretto necessario, facendo capire ad alcune delle sue stelle che per cambiare la gerarchia dovranno sudare. Foden e Bellingham non sono stati convocati per scelta tecnica. Non è una bocciatura, ci mancherebbe, ma un segnale chiaro: si può fare a meno di chiunque. Tuchel ha raccontato di essersi fatto ispirare da un documentario sull’epopea dei New England Patriots del leggendario coach Bill Belichick, sei volte campioni della NFL dal 2001 al 2019, citando una famosa frase: “Non collezioniamo giocatori di talento, qui costruiamo una squadra”. E la squadra costruita da Tuchel parte da alcuni punti fermi, alcune coppie di giocatori che insieme hanno dimostrato di incastrarsi alla perfezione, come Ezri Konsa e Marc Guehi in difesa, Elliott Anderson e Declan Rice in mezzo al campo, Morgan Rogers e Harry Kane davanti. Il trequartista dell’Aston Villa sembra davanti a tutti nelle gerarchie per abbinarsi da sotto punta con Kane: grazia alla sua esplosività e velocità in progressione è perfetto per sfruttare gli spazi che apre il capitano. Ecco perché per Foden, Bellingham e Palmer trovare spazio non sarà automatico. A destra Saka è il titolare e Madueke il suo cambio, a sinistra Rashford e Gordon si giocano un posto partendo praticamente sullo stesso piano, anche se l’esterno del Newcastle si fa preferire per il lavoro in fase di pressing. L’unico problema di organico al momento sono i terzini, visto che a sinistra ci sono poche opzioni mentre a destra sono ci sono tante soluzioni ma anche tanti infortuni . Pochi giorni fa ha fatto discutere un’intervista di Steven Gerrard che, parlando della Golden Generation del calcio inglese di fine anni '90/inizio '00, ha sottolineato come in quegli anni la nazionale fosse un insieme di campioni egoisti che insieme non stavano bene, né a livello tattico né a livello di spogliatoio. La difficile convivenza di due superstar di centrocampo come Lampard e Gerrard fu uno dei principali problemi che fecero deragliare un serie di nazionali sulla carta fortissime ma fragili alla prova del campo. Si direbbe che nella patria del calcio abbiano imparato la lezione: negli otto anni di Southgate, dal 2016 al 2024, l’Inghilterra non ha vinto ma ha raggiunto due finali dell’Europeo e una semifinale Mondiale, raramente incantando a livello qualitativo ma mostrando di essere squadra. Tuchel ha un potenziale ancora superiore a quello di Southgate, con tanti campioni nel picco della carriera: se riuscirà davvero a trovare la coesione della squadra e dello spogliatoio, la lunga attesa potrebbe essere finita.

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La nazionale inglese non è mai stata così 'umile' (e così forte)

Federico Zancan