Qualificazioni Mondiali, Marani: "Una figuraccia epocale non essere a Russia 2018"

Calcio

Matteo Marani

Il direttore di SkySport24 ha commentato il momento dell'Italia nell'immediata vigilia della sfida contro l'Albania: "Tutti sono responsabili, non solo Ventura, a questo proposito il patto tra i giocatori e il ct è positivo anche se vedo Ventura preoccupato". Sul Pallone d'Oro: "Non si può non darlo a Cristiano Ronaldo" 

Sarebbe dovuta essere una formalità e, invece, il match contro l'Albania rappresenta un viatico importante per la Nazionale di Ventura. Innanzitutto per smaltire la delusione dopo il pari contro la Macedonia e testare la capacità di reazione degli Azzurri; poi perché un successo a Scutari metterebbe l'Italia al riparo da possibili brutte sorprese in chiave sorteggio. Un successo significherebbe essere testa di serie nel playoff ed avere un'avversaria sulla carta più agevole nell'ultimo atto per la qualificazione al Mondiale. Sulla Nazionale è interventuto il direttore di SkySport24, Matteo Marani.

Il patto dei giocatori, gravissimo non andare al Mondiale

"Dopo l'incontro tra i giocatori e il ct c'è una grossa responsabilizzazione da parte del gruppo. Qui si deve evitare che diventi la battaglia del solo Ventura. Dalla gara con l'Albania allo spareggio sono tutti coinvolti. Non andare al Mondiale sarebbe una figuraccia talmente epocale che macchierebbe le carriere di giocatori straordinari. A questo proprosito è stato molto significativo l'intervento di Buffon che è stato tra i promotori del faccia a faccia per fare gruppo, per rendersi conto che questa non è una sfida che riguarda solo Ventura ma qualcosa che riguarda tutto il calcio italiano. L'ipotesi che si profila è inquietante, sarebbe una sciagura e penso che a questo punto la Nazionale debba cambiare marcia".

Ventura è preoccupato

"Vedo il ct preoccupato, quasi isolato. Come se si facesse carico lui di tutto, anche quando non gli era richiesto. Storicamente i ct diventano il faro di tutto o l'obiettivo della critica. Ventura non ha avuto fortuna, si è trovato con una Nazionale con i lavori in corso, con una generazione che finisce. Si è trovato a fare i conti con una generazione successiva che non era pronta e si è trovato costretto a fare degli esperimenti, a lanciare dei giovani. Non ha avuto un compito facile, ha pagato il fatto di non avere l'appeal di Conte che si è messo alla guida della Nazionale da campione d'Italia, dai successi che ha ottenuto, Ventura al massimo ha ottenuto un settimo posto in serie A. Oggettivamente ha pagato anche questo, spero che si prenda consapevolezza che non c'è solo Ventura ma c'è in ballo tutto il movimento".

Gli errori che hanno rotto il meccanismo

"Credo che si sia persa la fiducia dopo la partita del Bernabeu, perché pensavamo di andare a dominare in Spagna. Invece è stato un risveglio brusco e non ci siamo più ripresi. Ci si è portati dietro le conseguenze di quella sconfitta. Il materiale su cui Ventura lavora non è di prima scelta. Abbiamo "bucato" una generazione, ha dovuto recuperare qualche giocatore, lanciarne altri che non sono andati benissimo. Purtroppo abbiamo perso la forza della difesa. Perché negli ultimi 10 anni è quella che ci ha sostenuto a livello internazionale".

Chi vincerà il Pallone d'Oro?

"Il campionato italiano sta dando spettacolo e abbiamo tanti buoni giocatori. La cosa che mi impressiona del fatto che Mertens e Dybala siano nella lista è che non li abbiamo presi da campioni come negli anni ottanta e novanta, ma sono cresciuti qui da noi. In un caso, come quello di Mertens, gli è stato cambiato anche ruolo e Dybala era giovanissimo a Palermo. E' un premio alla capacità di valorizzazione del nostro calcio. C'è una crescita, è un ottimo segnale e fa piacere che siano in questo gruppo di campioni. Entrambi saranno in campo anche nelle qualificazioni, importantissima la sfida dell'Argentina. Quanto al possibile vincitore, non credo che quest'anno ci sia dubbio: lo vincerà Cristiano Ronaldo per ciò che ha fatto, per quanto è stato decisivo".