Mancini a Epcc: tiro al bersaglio e... Cattelan in acqua!

Calcio

Per il secondo appuntamento di Epcc sul palcoscenico del teatro Parenti di Milano è salito il ct della Nazionale: "Allenare l’Italia non è la cosa più semplice del mondo, tutti hanno la formazione perfetta..."

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Il primo ospite sportivo di "E poi c'è Cattelan" non poteva che essere il Ct dell'Italia. Mancini si è prestato al gioco e non si è tirato indietro davanti alle domande del conduttore sulle difficoltà attuali della nostra Nazionale. Poi ha "giocato" al tiro al bersaglio: i piedi sono ancora buoni!

Cosa ti ha spinto ad accettare di diventare Ct, a infilarti in questo ginepraio in un paese che ha 60 milioni di commissari tecnici?

“Allenare la Nazionale non è una cosa semplicissima, tutti hanno il giocatore e la formazione perfetta per vincere. Ovunque tu vada c’è il tifoso di quella squadra che ti dice “devi mettere questo o quello”. Ma allenare l’Italia è una grande occasione e non capita spesso: allenare la propria Nazionale è una cosa bellissima.”

Se ti chiamassero ad allenare un’altra Nazionale?

“Siamo professionisti, può capitare. Vedi Capello. Io però spero di rimanere a lungo qui dove sono, e di riuscire a vincere”.

Hai preso una Nazionale di passaggio, contro la Polonia non hai schierato nessuno dei campioni del mondo del 2006.

“Spiace che abbiano smesso, sono stati giocatori che hanno fatto la storia della nazionale e del calcio italiano, ma purtroppo il tempo passa per tutti: ora è il momento di cambiare e dare una possibilità ai più giovani. Soprattutto per questo è necessario avere un po’ di pazienza”.